Cultura

Quel legame tra Italica e Lanuvio nelle parole del sindaco Luigi Galieti e le sue pillole di storia

lanuvio galieti

E’ un Luigi Galieti che pur senza svestire i panni di medico ed amministratore riesce spesso a mettere a nudo le sue proverbiali doti di cultore della storia e della filosofia. Un uomo di cultura, il sindaco di Lanuvio, capace di erudire il prossimo su tanti aspetti che finirebbero facilmente nelle ombre del dimenticatoio. E della sua Lanuvio il Primo cittadino è uno dei principali cantori, tanto da mostrarsi sempre prodigo di quei “tuffi” in un passato dal quale sa riemergere, non senza aver portato con se l’interlocutore, in un viaggio che spesso si perde nei secoli, se non proprio nei millenni.

Come quello che ha fatto, di recente, dal suo profilo social, quando si è rifatto ad un articolo su Italica, che fu la prima colonia romana in Spagna, fondata da Publio Cornelio Scipione Africano nel 206 a.C..

lanuvio parco

Lanuvio come crocevia della storia, per il suo sindaco, che ha ricordato a tutti come Lanuvio ed Italica siano “città “gemelle siamesi” intrecciate incredibilmente durante l’epoca degli Antonini. Tutti gli Antonini, infatti, tranne Marco Aurelio nato a Roma, ma vissuto a Lanuvio (nipote di Antonino Pio, poi figlio adottivo e poi genero in quanto sposà la cugina figlia di Antonino Pio, Faustina minore) sono nati tra Italica e Lanuvio.

Si inizia con Nerva – evidenzia Galieti – che adottò Traiano; Traiano adottò Adriano (che erano parenti, nati ambedue a Italica); Adriano adottò Antonino Pio nato a Lanuvio, che adottò appunto il nipote Marco Aurelio nato a Roma e l’ultimo degli Antonini, Commodo, figlio naturale di Marco Aurelio e Faustina minore, nato sempre a Lanuvio.

lanuvio città imperatori

Faustina maggiore, moglie di Antonino Pio, cognata di Adriano e, figlia del console Marco Annio Vero, nipote di Tariano, parente dell’imperatore Lucio Vero, anche lui adottato da Antonino Pio, che affiancò per un periodo Marco Aurelio come co-imperatore unico caso di diarchia nella storia romana. Marco Aurelio inoltre promise in sposa di Lucio la figlia undicenne, Lucilla, nonostante formalmente fosse suo zio. Alla morte di Lucio Vero, vicino ad Aquileia forse per la peste antonina 165-180 (che provocò milioni di morti nell’impero romano), Marco Aurelio sentì molto la perdita del fratello adottivo. Ne portò il corpo a Roma, offrendo giochi in sua memoria. Dopo le esequie il senato lo divinizzò dandogli l’appellativo di Divus Verus…”.

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