di Maria Cristina Vincenti
Dopo gli interventi sulla rete idrica, da parte di Acea Ato 2, e il ripristino della pavimentazione in selciato terminato in questi giorni, torna a nuova vita Corso Garibaldi, asse centrale della cittadina castellana. Il cantiere è ancora aperto e intanto, nell’attesa della ripresa dei lavori dopo la pausa estiva, lo spazio della via comunale è utilizzato soltanto dai pedoni e si è
animato con tavoli all’aperto per l’erogazione di bevande ed alimenti.
Una strada che rinasce dunque e che torna alla sua bellezza e alla sua sacralità. Si, perché l’attuale corso di Ariccia costituisce oggi un tratto dell’antica via sacra (clivus Albanus) che si distaccava dalla Via Appia
Antica in Valle Ariccia per raggiungere il tempio di Giove Latino sul Mons Albanus (oggi Monte Cavo che come è noto è deturpato dalle antenne).
Questa operazione, all’insegna della tutela del paesaggio e della rivalutazione del tessuto viario del centro storico, si spera che possa incentivare, a breve, un nuovo assetto, che colleghi l’ambito urbano con
la Valle di Ariccia e la Via Appia Antica, ed un piano strategico per lo sviluppo turistico-commerciale del territorio. Come è noto sulla Piazza di Corte sono ubicate delle eccellenze del patrimonio culturale quali il Palazzo/Parco Chigi, la Chiesa Collegiata di Santa Maria Assunta con i casini laterali (monumenti che costituiscono il Complesso Berniniano con le due fontane e la piazza stessa) e all’inizio dell’asse viario in questione troviamo la Locanda Martorelli-Museo del Grand Tour pronta ad accogliere i turisti di tutta Europa con una musealizzazione trilingue. Ed è
solo l’inizio del “viaggio”. Diceva un grande uomo politico ed umanista tedesco nel 1808 “ciò che hai ereditato dai padri riconquistalo se vuoi possederlo davvero” Johann Wolfgnag Goethe.
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