Cultura

Nemi, esposta a Palazzo Ruspoli la statua rinvenuta dalla Guardia di Finanza nel 2013 e ospitata a Lanuvio

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“Ringrazio tutti voi presenti. È un piacere essere qui oggi, in questo pomeriggio soleggiato, a promuovere
Nemi e la nuova scoperta”. Così ha inaugurato la conferenza svoltasi ieri in piazza Roma il primo cittadino nemese Alberto Bertucci.

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La ricorrenza annuale “Nemoralia”, rievocazione delle festività dedicate alla dea Diana, è iniziata con
un’ottima informazione per il settore archeologico: il ritorno a Nemi di una statua maschile di un togato
(ovvero colui che indossa la toga, nel mondo romano erano solitamente illustri magistrati o avvocati). Il
reperto, da simbolo dell’aristocrazia romana, era divenuto l’abbellimento di un giardino privato situato nei pressi del Tempio di Diana. “La statua è stata recuperata dalla guardia di finanza nel 2013” ha spiegato Simona Carosi, Funzionario Archeologo SABAP.

Un successo per la guardia di finanza, rappresentata dalla figura del Tenente Colonnello Pietro Sorbello, la quale si aggiunge al già precedente rinvenimento della
scultura di Caligola. “La statua, datata intorno al I secolo d.C., è stata rinvenuta nei pressi del Tempio di
Diana. La sua scoperta è di enorme importanza, poiché rivela quanto sia stato duraturo nel corso dei secoli
il valore di tale luogo” ha dichiarato Rossella Zaccagnini, Funzionario Archeologo SABAP.

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Presso il santuario, infatti, sono stati scoperti nel corso degli anni passati doni votivi del X a.C., la presenza di un busto del I d.C. dimostra come il culto della dea fosse ancora vivo tra la popolazione nonostante il promuoversi del Cristianesimo e di come i Patrizi considerasse il luogo sacro un posto degno d’onore in cui avere dimora.


L’immagine del togato è rimasta in custodia presso il Museo di Lanuvio dal 2013 ad oggi. Da sabato 8
agosto la sovrintendenza ha deciso che dovesse “ritornare a casa”.


Un pomeriggio, quindi, dedicato alla riscoperta della storia antica locale e alla promozione della cultura
“nonostante il periodo del coronavirus, è nostro desiderio andare avanti, sempre con le dovute
precauzioni – ha affermato il consigliere Sara Scarselletta -. Questo è solo il primo passo per la valorizzazione del Tempio di Diana. Si collabora con le realtà locali affinché diventi un luogo accessibile al pubblico per sempre!”.
Sabato 8 agosto è stato solo il primo giorno dell’iniziativa: il tutto si concluderà il 13 agosto (giorno sacro della dea) con la conferenza “Le donne di Artemide e Diana” promosso dall’associazione Calliope e dal Museo delle Religioni Raffaele Pettazzoni, presenti sabato pomeriggio nelle figura di Igor Baglioni, Direttore del Museo, e Maria Paola De Marchis, Consigliere di Velletri e Presidente Calliope. Quest’ultima ha dichiarato come “L’accoglienza della città di Nemi è sempre splendida”, a riprova che la collaborazione tra diversi comuni dei Castelli Romani possa portare a notevoli benefici per la cittadinanza.
Il reperto è esposto all’interno di Palazzo Ruspoli.

Cristina Borri

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