CRONACA

Invasione di Cinghiali sulle sponde del Lago di Nemi, a due passi dal museo navi romane

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Si fa sempre più invasiva la presenza di cinghiali nelle aree antropizzate del Parco dei Castelli Romani.

Dopo il branco di cinghiali immortalato lungo le rive del Lago Albano di Castel Gandolfo nel mese di giugno, è toccato al Lago di Nemi, in queste ore, di essere oggetto di visita da parte del mammifero artiodattilo. Una madre è stata fotografata coi propri cuccioli nei pressi del Museo delle Navi Romane.

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La famiglia di cinghiali al Lago di Nemi

Ricordiamo che dopo che la razza autoctona si era quasi estinta è stata reintrodotta, a scopi venatori a partire dagli Anni Cinquanta,  la razza dell’est, con caratteristiche diverse rispetto ai cinghiali locali, più grande e prolifica, e non essendoci sul territorio un vero predatore in natura, nel caso specifico il lupo (non mancano comunque esemplari avvistati), il tasso di riproduzione molto alto ha causato le problematiche che ci troviamo ad affrontare (CLICCA QUI per approfondire).

Un argomento che divide, in maniera anche molto serrata, il fronte tra animalisti, cittadini preoccupati e cacciatori ingolositi, tanto che pure la deputata forzista Maria Spena, eletta in un collegio che comprende parte dei Castelli Romani, e vice presidente della commissione Agricoltura della Camera dei deputati, ha invitato ad ampliare il periodo di caccia.

Nel frattempo non è più così raro imbattersi negli ungulati, che finiscono per invadere gli spazi cittadini, per una convivenza che molto spesso crea problemi e fa paura, mentre sono sempre di più i casi di incidenti automobilistici che ci vengono segnalati, che frequentemente terminano col ferimento grave degli animali, che spesso e volentieri perdono la vita, mentre le vetture rimangono seriamente danneggiate.

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