POLITICA

Marino – Scuola e Covid, PCI: “Dall’Amministrazione nessun confronto con i genitori”

marino_scuola sandropertini

Riceviamo e pubblichiamo una nota del PC di Marino sulla scuola.

“Gli accomodamenti e le mezze misure non servono. Così come gestita, e con i risultati annunciati,
nonostante la buona volontà, è prevedibile che ci saranno seri problemi alla ripresa dell’anno
scolastico per i docenti, per il personale che lavora nelle scuole, per gli studenti ed il loro diritto allo
studio. Non possiamo che immaginare azioni di rivendicazione e di lotta. Cominciamo con la
questione del precariato. In un modo o nell’altro, la vicenda del lockdown aveva dato l’opportunità
di chiudere la stagione del precariato. Invece no, la Ministra Azzolina e il Governo, hanno
pervicacemente sbarrato la strada ad una qualsiasi soluzione. Ora per questo ci sarà un confuso
reclutamento di precari dove necessario. Sembra che per quanto attiene il personale ATA la
situazione sia ancora peggio. Comunque di tutte e due queste situazioni, la comunicazione della
Giunta comunale di Marino è totalmente reticente. Purtroppo, queste scelte sono direttamente
collegate alle conseguenze che avranno gli studenti e gli alunni per gli anni a venire circa la loro
preparazione e, di fatto, verrà messo in discussione l’effettivo diritto allo studio di ognuno di loro.
L’errore macroscopico, che l’amministrazione ha compiuto nella predisposizione dell’apertura
dell’anno scolastico, è stato quello di rinchiudere tutto nel confronto con gli esperti. Di fatto
trasformando la riapertura delle scuole in prevenzione ad un confronto tra super addetti ai lavori.
Intendiamoci, questo confronto era da fare. Ma non si doveva utilizzare l’esito, e forse lo si doveva
intrecciare nel percorso, come comunicazione di decisioni assunte. Come se la giunta fosse un
grande ufficio tecnico allargato ad altri tecnici, e come se l’assessore e la giunta fossero un
capoufficio. Annuncia il comune che si sono riuniti “oltreché Sindaco e Assessori, anche gli
Uffici Comunali, i Dirigenti Scolastici e la Multiservizi dei Castelli di Marino”.

Questa assenza di dialogo, di confronto con genitori, con i lavoratori, con le forze politiche e sociali (non a caso, per scelta del M5S non esistono più le Consulte comunali che qui sarebbero state, e possono essere
prossimamente se scoppieranno problemi alla ripresa dell’anno scolastico). Eppure la piccola grande scuola della gestione covid in versione condivisa dell’associazionismo e del volontariato dovrebbe aver insegnato qualcosa! Invece no, tranne i ringraziamenti ufficiali (che erano dunque solo formali?) e qualche giochino sporco (a loro insaputa, ricordate il M5S che strumentalizzò gli aiuti di associazioni e volontari di Marino come fossero “cosa loro”?), non sembra che la Giunta M5S abbia voluto avere un confronto con la comunità marinese. Intendiamoci, la scelta, nel caso di
coinvolgimento ampio, secondo noi, sarebbe comunque dovuta rimanere nelle mani di chi guida
l’amministrazione. Ma questo è il passato e una pezza non è possibile mettercela. Per le scelte “concrete” come vengono definite, invece abbiamo da obiettare, Innanzitutto, il sacrificio delle modalità di utilizzo, forse non per tutti, e addirittura, da un commentino presente nel comunicato, perfino un aumento mensa. No non va proprio bene. Giovanni Cena, è ritratto in una foto di inizio secolo, in una baracca al centro dei Pratoni del Vivaro (forse la foto è rintracciabile presso il Parco dei Castelli romani) mentre impartisce una lezione a degli studenti, volenterosissimi, figli di pecorai e contadini. Cioè, le strutture, purchè di salvaguardia antiCovid (perché è questa l’emergenza, come abbiamo sentito dalla vicenda della cattiva gestione di prevenzione delle scuole in Germania dove stanno scoppiando numerosi casi di contagio), possono essere altre dai plessi scolastici. Se l’Amministrazione, come sembra, ne aveva reperite, non doveva mollare. Ristrutturare provvisoriamente, per poi riportare a regime, equivale a fare le buche e poi ricoprirle: abbastanza inutile. Ricavare aule, dalla sospensione dei laboratori, dalla modifica degli spazi comuni non
sembra una cosa molto lungimirante, escluso il fatto di voler mantenere tutto – come si dichiara – nei medesimi plessi già noti ai genitori e quindi viene scelto per loro! Ma perché non sentirli prima
e durante l’assunzione delle decisioni? E’ così scandaloso? Per la Giunta sembra di si! Infine la
mazzata: per tutto quanto messo in atto, una delle conseguenze sicure, sarà la cancellazione dei
servizi pre e post scolastici. Così, candidamente, viene annunciato alla parte che forse maggiormente ha necessità sociale e trova completezza educazionale nella formula della organizzazione rivolta agli alunni e studenti di pre e post scuola, e probabilmente anche alle famiglie, che tale diritto viene cancellato! E’ follia pura. E’ proprio quanto di più lontano può
offrire come soluzione di sicurezza un ente locale che voglia soddisfare al meglio i bisogni dei cittadini, tutti, magari a cominciare dalle fasce più deboli. Per questi provvedimenti, incluse le modalità, noi fossimo in cattedra, daremmo un solo quattro con richiesta di venire accompagnati dai genitori immediatamente”.

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