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Monte Compatri – Scuola, si rientra il 24 per mancanza di insegnanti. D’Acuti: “Noi pronti, il Governo no!”

monte compatri sindaco d'acuti

Non tarda ad arrivare l’ira del sindaco di Monte Compatri Fabio D’Acuti per il ritardo con cui sarà costretto a riaprire la scuola, malgrado i lavori di adeguamento dei plessi terminati nel rispetto dei tempi.

“Noi pronti, il Governo no. Due mesi di corsa, senza respirare e a lavorare pancia a terra per adeguare le scuole alle norme anticontagio Covid: nel Comune di Monte Compatri si attendeva solo il suono della campanella. Che non ci sarà, perché a tre giorni dall’inizio del nuovo anno didattico 2020-2021 mancano all’appello 38 insegnanti, oltre che una decina di personale non docente ed oltre 600 banchi singoli. Me lo ha comunicato ufficialmente, pochi minuti fa, la preside dell’istituto comprensivo Paolo Borsellino, che voglio ringraziare per la collaborazione e l’impegno profuso in queste settimane. Lo Stato che per primo dovrebbe garantire il diritto allo studio non ha fatto il suo dovere. Il ministero dell’Istruzione, che dovrebbe assicurare un corpo docenti adeguato, si è incartato tra i decreti e le leggi e non è riuscito a fare il minimo sindacale: mandando in tilt gli uffici scolastici sia regionali che provinciali. Il premier Conte, troppo preso nelle sue dirette Facebook per dire tutto e il contrario di tutto e promettere l’impossibile, per leggere il suo libro dei sogni, lascia soli i Comuni, le famiglie, i lavoratori, gli studenti. Troppo facile nominare i sindaci commissari straordinari per poi abbandonarli a se stessi, scaricando sulle loro spalle tutte le responsabilità. È inammissibile che sindaci e assessori lavorino a ritmo serrato e l’esecutivo si giri dall’altra parte.Ci siamo rimboccati le maniche a Monte Compatri: abbiamo individuato le ditte per le opere di adeguamento dei plessi scolastici, lavorato anche sabati domeniche e a Ferragosto,  abbiamo reperito nuove aule, acquistato banchi e sedie. Ci siamo sporcati le mani, in prima linea per garantire il diritto allo studio tutelando la salute e la sicurezza degli alunni. Non basta questo, però. Non serve correre come treni se il Governo è sordo alle richieste della scuola. È inutile essere pronti se non lo è lo Stato.

La carenza di insegnanti è il fallimento di questo esecutivo. Questo nuovo anno scolastico sarebbe dovuto essere un momento di ripartenza dopo la fase emergenziale. Ragazze e ragazzi, bambine e bambini che più di tutti hanno pagato il prezzo del lockdown, rinunciando alla loro vita nelle classi dallo scorso marzo pagheranno ancora una volta l’inadeguatezza di questo Governo. Avevano 6 mesi per implementare gli organici, ancora discutono sulle linee guida.Sono incazzato. Non riesco a capire come si possa non lavorare. Come sia possibile tanta negligenza da parte di chi rappresenta la nazione. Per questo, e mi assumo tutte le responsabilità per queste affermazioni, il presidente Conte e il ministro Azzolina meritano una sonora bocciatura per una gestione inadeguata della ripresa delle attività didattiche”.

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