POLITICA

Comunali, Rifondazione Comunista: “Borri a Genzano e Valentini ad Albano candidature coraggiose”

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Spazio elettorale autogestito

“Domenica e Lunedì i cittadini di diversi comuni dell’area castellana saranno chiamati alle urne per scegliere il Primo Cittadino e la maggioranza che li guiderà nel difficile quinquennio che ci apprestiamo a vivere. Mai come in questa fase, a farla da padrona è l’assoluta incertezza. Incertezza legata, da un lato, agli esiti della consultazione, che vedono per la prima volta a serio rischio, su larga scala, la sostanziale egemonia rossa/rosé che ha caratterizzato le amministrazioni castellane; dall’altro, ça va sans dire, agli scenari post-Covid, che promettono un futuro quantomeno complicato da gestire, per chi sarà chiamato a tradurre sui territori gli effetti di scelte provenienti dall’alto (Roma), e dall’altissimo (Bruxelles); scelte che – l’esperienza ci ha donato tale capacità di previsione – immaginiamo orientate più a comprimere che ad espandere. 


In questo quadro fosco, Rifondazione Comunista non ha ritenuto possibile presentare delle liste e delle candidature proprie. Abbiamo fatto questa scelta per ragioni di debolezza oggettiva in alcuni comuni e per ragioni di opportunità politica in altri. Per la prima volta, e di questo ce ne rammarichiamo profondamente, non offriremo ai cittadini di Albano, Genzano, Ariccia, l’occasione di manifestare un segno di rottura con la continuità asfittica degli ultimi anni.

Ciò, tuttavia, non significa che non abbiamo una nostra visione sul presente e sul futuro dei Castelli Romani. Non abdicheremo, sicuramente, al realismo di chi vuole trasformare i comuni nell’ultimo nodo di una catena di processi decisionali a cui, inevitabilmente, occorre piegarsi; né, allo stesso tempo, accettiamo l’idea che si faccia carne da macello di importanti pezzi di tutela del pubblico, dalla sanità agli spazi di agibilità politica e democratica, dal lavoro all’ambiente, in nome di interessi partoriti altrove e propri di classi sociali a cui non facciamo riferimento. 

Sappiamo, tuttavia, come le elezioni rappresentino l’occasione in cui i rapporti di forza si misurano sul terreno dello scontro reale ed in cui i cittadini esprimono la direzione in cui vogliono andare. Non intendiamo quindi sottrarci al gravoso compito di indicare anche noi un indirizzo, un orizzonte di breve termine, attraverso il quale, pensiamo, i comuni castellani possano difendersi nel modo migliore possibile dalla crisi che verrà. Siamo consapevoli dei rischi che corrono alcune amministrazioni.

La longa manus del centrodestra, nella sua versione più reazionaria manifestatasi sotto i simboli della Lega e di Fratelli d’Italia, è pronta e più vicina che mai ad accaparrarsi il bottino pieno. Uno scenario terribile, al quale il comune di Velletri si è sottratto due anni fa solo dopo un ballottaggio tiratissimo, e che ora potrebbe trovare terreno fertile soprattutto ad Albano e Genzano. Che fare dunque? Se la pregiudiziale fosse, sic et simpliciter, il fronte antifascista, la nostra scelta ricadrebbe senza dubbio verso il centrosinistra. Tuttavia, non ci hanno convinto le ultime esperienza di amministrazione locale da parte del Partito Democratico, ad Albano in particolar modo, e non pensiamo che le attuali candidature possano marcare un significativo cambio di passo. Non è il centrosinistra l’alternativa che vogliamo e che possiamo praticare. Ad onor del vero, riconosciamo alcune figure importanti tra le personalità che hanno deciso di offrire la loro esperienza alle coalizioni di centrosinistra; sarebbe infantile non guardare a costoro con occhio critico ma al contempo pregno di una, seppur flebile, speranza. Ad essi, in un eccesso di realismo, affidiamo quindi il compito di sconfiggere le destre e provare, quantomeno, ad invertire la rotta. D’altro canto, non vogliamo trascurare le candidature alternative ai blocchi, rappresentate a Genzano e ad Albano dalla presenza di altre forze comuniste. Scelte forti, apprezzabili, coraggiose, compiute da compagni in cui riponiamo grande fiducia e notevoli aspettative. La loro battaglia è controvento, ma è anche la nostra e, in un eccesso di utopia, non vogliamo lasciarli soli nel momento della tempesta”.

Partito della Rifondazione Comunista

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