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“A Velletri lo Sport gestito in maniera prepotente e umiliante”. L’affondo del prof. Antonello Cipriano: “Sindaco, ora basta silenzi!”

Antonello-Cipriano

Sono dichiarazioni che non lasceranno il tempo che trovano quelle che arrivano dal prof. Antonello Cipriano, Presidente della Consulta dello Sport di Velletri, che ancora una volta, come già accaduto negli scorsi mesi, mette nel mirino la gestione dello sport da parte dell’Amministrazione comunale incaricata, con particolare vena critica nei confronti dell’Assessorato guidato da Alessandro Priori.

Di seguito, integralmente, pubblichiamo la lettera scritta dal prof. Cipriano, Presidente della Consulta dello Sport di Velletri.


Al Sindaco ed alla cittadinanza quale “elettrice” dell’attuale amministrazione: 1^ puntata.

Chiarisco subito che scrivo esclusivamente come cittadino libero, insegnante di Educazioe Fisica, istruttore di Calcio, Istruttore CONI, conoscitore della vita sportiva della città e delle tante problematiche relative a sport e scuola; lo faccio perché sento la necessità di comunicare a tutti ciò che “tutti sanno ma nessuno dice”.

antonello cipriano velletri
Antonello Cipriano

Parlo di esporre fatti concreti e non per vantare i vari titoli che sono un bagaglio personale né per parlare a nome e per gli altri ed infine non come altra figura che rappresento in città; però voglio comunicare un malessere grave in questa nostra Velletri, la mancanza di chiarezza, di programmazione vera, di coscienza sociale. Parlo del mondo dello sport ma troppo ci sarebbe da dire, basta guardarsi un po’ meglio intorno.

Per lo sport, tanto “considerato” e molto ingannato chiarisco alcuni fatti relativi allo Stadio comunale “Scavo”; si, in origine era uno stadio vero. Bene, per poterlo utilizzare c’è un regolamento comunale ed un bando, ma…che succede?

L’articolo n°7 del bando comunale.

Caro Sindaco, cari concittadini, mentre noi crediamo che le regole debbano essere rispettate succede che l’Assessore allo Sport dica all’ufficio competente che, nonostante ci siano richieste protocollate di utilizzo del campo B fino a fine mese, non devono essere rispettate, si deve fare a modo suo, per lui, l’Assessore, il bando inizia il 24 settembre e non alla fine (cioè dal 1° ottobre come si capisce dal bando); per cui chi ha chiesto il campo per tempo con una programmazione di lavoro, non ne deve usufruire.

Ma le regole dove sono? Questa presa di posizione inopportuna e fuori dalle regole mi sembra essere una grave mancanza a ciò che hanno stabilito gli stessi amministratori antecedenti e riconfermato gli attuali, oltre ad una mancanza di rispetto e considerazione di chi (chiunque esso sia) ha presentato regolare richiesta in protocollo ed in regola con l’uso degli impianti comunali…di tutti.

Antonello-Cipriano

Proseguiamo poi, anzi da prima; da qualche giorno c’è la chiusura del campo comunale A per manutenzione avvenuta a fine settimana scorsa; siamo a metà settembre. E così, mentre l’ONU riconosce il potere dello sport anche per il superamento della crisi COVID pubblicando un documento ufficiale in tal senso che vi alleghiamo, a Velletri si chiude lo Stadio (comunale A in erba naturale in autunno spendendo sembra 35.000 euro, una bella somma!) per “manutenzione ordinaria” per livellamento, pacciamatura e semina; cose che comunemente si fanno ad aprile maggio sia per il clima adatto, per la ripresa vegetativa, che per la chiusura dei campionati, così da poter dare all’erba un buon periodo di crescita ed al terreno un adeguato assestamento lungo 3 mesi.

Inoltre, chiudere un impianto nel pieno dell’attività, oltre che non opportuno non è consentito sia dal bando 2019/22 che dal regolamento comunale approvato fin dal 2013; mentre è possibile solo per manutenzione straordinaria.

Arriviamo alla questione di divisione degli spazi che ben conoscono gli addetti ai lavori e tutte le società sportive che comunemente utilizzano spazi pubblici. Per regolamento comunale è sempre stato stimato il limite massimo delle ore concedibili alle ASD in 30, di cui 20 al primo impianto 10 al secondo. Questo perché il regolamento comunale specifica chiaramente che deve favorire lo sport e non limitarlo o addirittura rendere semi privato un grande impianto di calcio o di altro genere per una sola realtà. Se poi la prima realtà ha il 65% di ragazzi praticanti e gli altri 35%, quando il 65% occupa quasi tutte le ore, dove li mandiamo quei 120 ragazzi del 35% che appartengono comunque alla cultura sportiva e sociale di Velletri?

All’Assessore allo Sport, e sembra pure al resto dell’Amministrazione, questo non interessa; importante sono altre cose tipo scimmiottare su Facebook e neanche avvertire le società sportive di cosa succede, magari con un comunicato ufficiale, con delle mail, come si vuole in un paese civile e comunque dettato dai rapporti di amministrazione con tutti. Nel caso specifico per la divisione delle ore, parliamo di SPQV Velletri calcio da un lato (fusione tra Real, Fortitudo e Calcio a 5) e V.J.S. dall’altro.

E’ assolutamente legittimo che ogni società sportiva lavori per il proprio brand e programma, quindi può succedere che ci siano delle divergenze e proprio per questo è l’Ente Locale che deve mediare e proporre soluzioni nell’interesse di tutto lo sport e non solo di alcuni.

Ora, con la clausola al bando che vedete sopra, parla di ore concesse; però proprio a causa della fusione non sono confluite tutte le squadre nella nuova società, per cui i ragazzi (quindi le squadre) sono ora distribuiti in modo diverso. Parliamo sempre per dare possibilità di fare sport ai cittadini di Velletri, con sufficienti spazi, in modo equo e non discriminante e nelle regole.

Questa la griglia dei campi 2019/20

Esempio 1: campi comunali A e B; visto che per il bando la fascia dalle 19,30 alle 21 è solo per la prima squadra, come fa una società di calcio qualunque, avendo una sola prima squadra, ad occupare entrambi i campi con la stessa squadra e stessa ora? Già qui gli spazi devono essere rivisti per legittima necessità di fare sport.

Esempio 2: come ogni anno, succede che in estate ci sia un movimento di ragazzi tra le società; alcuni si spostano verso una, altri verso l’altra. Quest’anno, nei vari movimenti, 2 intere squadre si sono spostate; una dall’ex Real ed una dall’ex Fortitudo verso la VJS Velletri (in totale 45/50 ragazzi). Ora se lo scorso anno con tre società, Real, Fortitudo e VJS c’era spazio almeno parziale per tutte e tre, non si capisce perché quest’anno almeno quello spazio scorso non debba esserci.

Esempio 3: tra l’altro il bando parla chiaramente del sommarsi delle ore concesse, la somma delle ore concesse alle due società che si sono unite e con tanto di convenzione comunale è di ore 22,5 al comunale B su 30 e 6 al comunale A su 10 possibili. Quindi non si riesce a capire perché il bravo Assessore invece di proporre soluzioni esclude quasi completamente una società comunque con i numeri e della città. Poi naturalmente c’è anche il Rajo, squadra di 3^ categoria che non è stata mai chiamata per discutere di spazi e sembra gli siano assegnati “quelli della notte”; fascia oraria fino alle 22.

Tirando le somme, non voler distribuire con criterio e raziocinio gli spazi mi sembra un palese passo di prepotenza verso una società o due che si vuole tentare di escludere, mentre le soluzioni ci sono e poi perché spesso le squadre in allenamento non hanno bisogno dell’intero campo per allenarsi ma della metà.

Fare una sorta di monopolizzazione, non solo non è nello spirito del bando da sempre, ma crea una privatizzazione di fatto da parte di una società sportiva, grazie al benestare dell’Assessore e di chi nell’Amministrazione pur sapendo, seguita a tacere.

Una brutta faccenda per il calcio, sport che raccoglie più di 500 tesserati divisi in attuali due società principali: una di più e l’altra un po’ di meno! Questo è attualmente il quadro relativo all’uso dello Stadio Comunale dove, in momento di Covid 19 e misure particolari di prevenzione, con divieto (così dicono i custodi) e liberatoria (non si sa di chi) c’è chi di sera fa la doccia clandestinamente e chi non può perché è vietato…ma comunicazioni ufficiali neanche a parlarne.

Lo stadio è privo di qualunque informazione tipo tabelle, immagini, manifesti, sulle modalità d’uso, sulle uscite ed entrate differenziate, sul divieto di assembramento, ecc.. Altro che tutela della salute siamo veramente gli ultimi!

Allora signor Sindaco tutto questo è sport? Mi diceva, rispondendo alla mia segnalazione che “c’è veleno” ma, secondo me, l’astio che esiste tra i “poveri” (le società) siete voi a coltivarlo, voi amministratori perché accudite alcuni e mettete da parte altri.

Io non ci sto, non posso accettare una città fantasma e ritengo che Velletri, che vanta migliaia di praticanti, decine di società sportive di cui alcune rinomate e storiche, campioni di vario livello, dirigenti nazionali, giudici nazionali, deve avere un grande programma sportivo per tutti: Atletica, Ginnastica, Calcio, Pallavolo, Basket, Arti Marziali, Pattinaggio, Nuoto e Pallanuoto, Taekewondo, Pugilato, Tennis, Ciclismo, ecc. (scusate se non menziono qualcuno!).

Velletri deve avere un progetto che ad oggi non esiste, un programma e impianti dignitosi, puliti, sostenibili….“brillanti”: volete tirare fuori un po’ di dignità? No rabberciare qualche spazio e darlo per impegno per lo sport.

Vi ripeto che l’Assessore allo Sport sta imponendo, tramite l’ufficio (lui non scrive mai o quasi a sua firma), l’inizio di uso degli spazi a bando dal 24 settembre invece che da ottobre come si evidenzia dal bando; .. e anche qui NON quadra. Non ci sembra proprio edificante per la nostra città questo modus operandi!! Cioè <<io so Assessore e faccio come me pare!>>.

Signor Sindaco qui si danneggiano persone e ragazzi, società; è chiaro che deve intervenire per pianificare una situazione gestionale dello sport umiliante per noi e per la città. Aspetto notizie e non il solito silenzio. Notizie non tanto per me ma per la città o almeno quella parte che ci tiene a vedere una Velletri di qualità vera e non di fumosità.

NB: quanto dico è tutto documentabile”.

Saluti,

Antonello prof. Cipriano

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