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Nemi, polemica sulla stele di via Nemorense. L’Anpi: “Intollerabile simbologia nazifascista”

stele nemi

E’ polemica a Nemi per l’installazione – in assenza dei dovuti iter amministrativi -, di una stele in via Nemorense, nei pressi della pensilina che si trova in località “Faro, di fronte all’omonimo ristorante, promossa dall’Associazione Paracadutisti d’Italia (ANPDI).

stele nemi

A denunciarlo, mediante una nota, è la sezione ANPI “A. Gismondi” di Nemi, la quale ha espresso forti preoccupazioni circa – scrivono – “i richiami alla cultura della guerra” che presenterebbe la stelle già allocata e pronta ad essere inaugurata.

“Nemi è conosciuta anche come “città dell’amore” e la sua comunità cittadina è quanto di più lontano possa esserci da una cultura di guerra – scrivono dall’Anpi -. Oltre a ciò riteniamo che la stele in questione sia assolutamente fuori contesto storico-paesaggistico, in quanto Nemi non ha mai avuto alcun legame storico e territoriale con tali realtà. È importante poi notare come nel materiale pubblicitario dell’evento di inaugurazione di tale stele, previsto per il prossimo 18 ottobre, compaia un simbolo che richiama direttamente a quelli utilizzati dalle truppe tedesche durante la Seconda Guerra Mondiale”. 

“Riteniamo inaccettabile che il Comune di Nemi, il quale in quanto Istituzione della Repubblica italiana dovrebbe promuovere i valori costituzionali di pace, democrazia, solidarietà e ripudio della guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli, si sia prestato ad una operazione che trasmette messaggi che nulla hanno a che vedere con i principi ispiratori della Repubblica italiana e della pacifica convivenza tra le nazioni. Il fatto poi che nel materiale informativo venga utilizzata una simbologia propria dei reparti nazifascisti, protagonisti nel nostro Paese di stragi ed eccidi e portatori di convinzioni autoritarie e razziste, riteniamo sia vergognoso.  Così come vergognoso ed intollerabile è il fatto che l’Istituzione comunale collabori e promuova iniziative realizzate da chi utilizza tale simbologia”.

“Chiediamo quindi al Comune di Nemi di informare prima di tutto le cittadine e i cittadini e con essi lo stesso consiglio comunale di quanto sta avvenendo in quanto riteniamo indispensabile una discussione aperta e democratica nelle sedi preposte e, oltre a ciò, di chiarire pubblicamente la questione prendendo le distanze da gruppi che usano simbologie proprie dei nazifascisti. In considerazione di ciò chiediamo quindi l’immediato blocco dei lavori.  

I monumenti servono a costruire una memoria collettiva, a simboleggiare l’identità di un territorio, a ricordare luoghi, episodi e personalità col fine di trasmettere dei valori. Siamo conviti che i valori da trasmettere alle future generazioni siano quelli scritti nella Costituzione, nata dalla Resistenza e dalla lotta di liberazione, che ha come fondamento la pace, la democrazia, la libertà e l’amicizia tra i popoli. 

Da parte nostra non mancheremo di denunciare pubblicamente e segnalare alle autorità competenti l’utilizzo di immagini richiamanti il nazifascismo da parte dei soggetti promotori dell’iniziativa e di batterci e vigilare affinché nella nostra città non abbiano luogo episodi che potrebbero richiamare al revisionismo storico e alla nostalgia per il passato regime, fortunatamente sconfitto dalle forze democratiche che unite contro il fascismo hanno dato all’Italia la democrazia in cui oggi viviamo”. 

Sulla vicenda anche i consiglieri comunali di opposizione, Patrizia Corriere e Caro Cortuso, hanno chiesto un accesso agi atti che però è rimasto inascoltato.

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