FOCUS

Velletri – L’INTERVISTA all’Assessore Edoardo MENICOCCI, dall’omicidio di Willy alla difesa di Pocci

Edoardo Menicocci

L’INTERVISTA, filo diretto con…Edoardo Menicocci

a cura di Maria Sole Lupi

Una lunga intervista ad Edoardo Menicocci, giovane Assessore di Velletri – eletto nelle Amministrative del 2018, con delega agli Affari Generali, Comunicazione Istituzionale, Politiche Giovanili, Europa, Gemellaggi, Accessibilità, Mobilità, Parcheggi – ha succeduto la chiusura del Congresso dei Giovani Democratici veliterni (di cui fa parte), che lo ha visto consegnare il testimone della segreteria al suo coetaneo Gabriele Cimmino.

In quanto assessore alle politiche giovanili nonché coetaneo di Willy e dei suoi assassini, pensi che il terribile accadimento di qualche settiman fa a Colleferro possa in qualche modo rappresentare la realtà sociale più profonda dei giovani di oggi?

Edoardo Menicocci
L’assessore Edoardo Menicocci

«Credo che questo episodio rappresenti maggiormente uno spaccato della nostra società. Non credo che un gesto di questo tipo rappresenti soltanto il mondo giovanile, ma i ragazzi sono senz’altro tra le prime vittime di un sistema in cui l’instabilità e l’insicurezza sommate all’assenza della politica e delle istituzioni lasciano quel vuoto che genera disvalori”.

Pensi quindi che la violenza, la delinquenza e il bullismo siano una risposta malsana e deviante con la quale alcuni giovani rispondono a un disagio sociale imposto da un vuoto culturale e alla mancanza di certezze soprattutto nell’ambito lavorativo ed economico?

«Sicuramente sì. Nella società e nel periodo in cui viviamo, la crisi economica diventa anche crisi sociale, contrassegnata dall’instabilità del presente e dall’incertezza del futuro. I giovani vivono in uno stato di incertezza dato dalla mancanza di lavoro e dall’incapacità di proiettarsi nel futuro. Qui è necessario aprire una parentesi: la precarietà è spesso dovuta alla difficoltà, o a volte impossibilità, di ricevere un contratto a tempo indeterminato. Questo è un aspetto che contraddistingue la nostra dalla generazione che ci ha preceduto, quella dei nostri genitori; sicuramente, tutto questo non mette dei punti fermi all’interno della nostra società. È quindi importante sviluppare un pensiero critico, per superare i limiti della società in cui viviamo e non farci trovare impreparati. Saper gestire gli imprevisti e accettare nuove sfide è quello a cui siamo chiamati, ma lì dove non si creano i contesti per prepararci a questo si rischia di precipitare nella rassegnazione, nel pessimismo e nella sfiducia nel futuro”. 

Da Assessore alle Politiche Giovanili, quali sono le azioni rivolte ai giovani da parte del tuo assessorato? 

«Stiamo lavorando molto sulle politiche giovanili e abbiamo messo in campo diverse azioni volte ad offrire loro strumenti e opportunità utili per usufruire a pieno di diritti e doveri. Abbiamo attivato il Consiglio Comunale dei Bambini e la Consulta Giovanile per capire le loro esigenze, per ascoltarli ed accogliere le loro proposte all’interno delle azioni della nostra amministrazione, dare così loro la possibilità di poter contribuire nel cambiare realmente il contesto che li circonda e non subirlo, diventando in tal modo protagonisti della propria città.

Abbiamo aperto l’“Ufficio Europa e politiche giovanili” e attivato un “Eurodesk” con l’obiettivo di favorire l’accesso dei giovani alle opportunità di lavoro, formazione e scambio culturale all’estero offerte dai programmi europei in diversi settori.
Per la prima volta a Velletri abbiamo organizzato un “Job Day” per far incontrare domanda e offerta di lavoro e dal mese di ottobre, novità delle ultime ore, sarà attivo lo “Sportello lavoro, un nuovo servizio che presenteremo a breve rivolto a tutti i cittadini che cercano lavoro e a tutte le aziende che cercano personale.

Vogliamo accompagnare i giovani dalla scelta del percorso di studio al mondo del lavoro per contrastare la disoccupazione giovanile, collaborare e fare rete con le aziende per favorire la creazione di posti di lavoro sul nostro territorio. Stiamo lavorando in questa direzione perché crediamo fortemente che la politica debba servire a dare delle risposte concrete e far attenzione a chi è più in difficoltà per non lasciare nessuno da solo».

In merito all’attacco di Fausto Servadio al Sindaco Orlando Pocci, cosa ti senti di dire?

«Io non posso che prendere le distanze da quanto affermato dal nostro ex sindaco Fausto Servadio. Mi è dispiaciuto davvero leggere le sue ultime dichiarazioni, le trovo a dir poco ingenerose per chi governa con responsabilità da appena 2 anni, affrontando difficoltà senza precedenti e credo che non siano all’altezza di quanto l’ex Sindaco ha rappresentato per la nostra comunità. I meriti di dieci anni di amministrazione Servadio sono anche quelli di chi lo ha da sempre accompagnato, a partire dal nostro partito e dalle altre forze politiche che lo hanno sostenuto e che oggi sostengono il Sindaco Orlando Pocci».

Tornando a Willy, che responsabilità pensi abbiano la politica e le istituzioni dal punto di vista della comunicazione e della condanna di tali fatti? Ti senti d’accordo con quanto emerso in questi giorni sulle presunte responsabilità di una certa destra per aver canalizzato in anni recenti un linguaggio fondato sul razzismo?

«Io non credo di poter affidare la responsabilità di un delitto di questo tipo ad una fazione o all’altra, ma immaginando la situazione al contrario, in cui l’accaduto avesse riguardato quattro immigrati di colore che in una colluttazione di questo tipo avessero lasciato inerme un ragazzo italiano che stava lì semplicemente per sedare una lite, ho ben chiara quale reazione politica avrebbe scatenato! 

Quel che è certo è che davanti a un crimine di questo genere, la reazione da parte dei rappresentanti delle nostre istituzioni dovrebbe unanime, ci dovrebbe essere una presa di consapevolezza comune rispetto a quel che succede nella nostra società mettendo da parte la propaganda e l’opportunità politica. Purtroppo, vi è una parte della politica, soprattutto mi riferisco alla destra sovranista, che gioca sull’instabilità, alimentando la paura delle persone. Questo credo che non sia assolutamente un comportamento responsabile».

Come giovane rappresentante delle istituzioni, ti senti di esprimere una parola di solidarietà alla famiglia di Willy e ai suoi amici?

«Alla famiglia, ai suoi amici e a tutte le persone che lo hanno conosciuto, porgo le mie più sentite condoglianze. Credo che non si siano sentiti soli e credo che il nostro territorio abbia risposto positivamente e abbia preso una ferma posizione sull’accaduto. Spero che Willy possa rappresentare per i giovani, e per tutti, un esempio di non indifferenza perché davanti alle ingiustizie bisogna prendere posizione, senza se e senza ma.

Mi auguro, però, che ci sia in futuro maggiore attenzione alle avvisaglie che spesso precedono una disgrazia come questa, per evitare di arrivare ancora una volta troppo tardi”.

Più informazioni
commenta