Covid-19 e trasparenza non vanno affatto d’accordo. Almeno ai Castelli Romani. Lo abbiamo sperimentato prima di tutto durante la fase acuta del lockdown – quando giocoforza la libertà di ognuno è stata fortemente limitata, con ripercussioni anche sulla partecipazione democratica.
Abbiamo assistito – o meglio, non assistito – a Consigli comunali andati in scena senza la possibilità – sancita dal Tuel (Testo Unico degli enti Locali) – di prendervi parte perché svoltisi a porte chiuse, come a Rocca di Papa o a Lariano.
Ancora oggi, in alcuni Comuni dei Castelli Romani, i vertici amministrativi continuano a riunirsi in gran segreto, come nel caso dell’assise larianese, che nel pomeriggio di oggi discuterà di temi cittadini senza neanche la previsione dello streaming, in modo da poter seguire la discussione a distanza.
Ma se i lavori dei Consigli Comunali sono rimasti segretati in virtù dell’emergenza coronavirus, lo sono anche i numeri dei contagi. La richiesta di informazioni e aggiornamenti sulla situazione epidemiologica nei vari Comuni, da parte dei cittadini e nostri lettori, è sempre stata preponderante, ma spesso e volentieri non soddisfatta.
Anche i Comuni che erano soliti aggiornare la popolazione durante la fase più acuta, hanno smesso di ragguagliare i cittadini sui contagi e sugli aumenti che si stanno registrando in tutta la Nazione.
Ad oggi i Comuni che aggiornano periodicamente sulla situazione dei contagi sono Lanuvio e Marino, in maniera saltuaria Velletri e Lariano, per il resto silenzio, tranne nei casi di positività a scuola o in strutture socio-sanitarie che trovano poi spazio sui canali ufficiali (a Genzano con diversi istituti interessati, il Comune non ha ritenuto di dover comunicare nulla alle famiglie). Per il resto si assiste ad un silenzio incomprensibile e poco rispettoso dei cittadini stessi, che sono chiamati quotidianamente ad una responsabilità personale e collettiva in una situazione, però, in cui si brancola nel buio.
Michela Emili
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