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LANUVIO – L’Antenna telefonica “torna” a Villa Sforza. Disappunto dell’opposizione: “Nessuna condivisione e trasparenza”

ANTENNA

Si torna a parlare della temuta installazione dell’antenna di telefonia mobile nel territorio di Lanuvio. Lo spettro dell’installazione di un ripetitore della Wind Tre in via Laviniense aveva turbato la popolazione all’alba di questo travagliato 2020, fino all’avvenuta sospensione dei lavori, arrivata il 24 gennaio.

In una lunga nota il gruppo consiliare “Lanuvio Unita verso il Futuro” fa il punto della situazione, evidenziando come tutto si sia “spostato” su Villa Sforza Cesarini: “Finalmente – vi si legge -, venerdì 9 ottobre la riunione della I Commissione consiliare sul tema dell’antenna WIND. La maggioranza ci ha aggiornato sullo stato dell’arte riguardo l’installazione della predetta antenna sul sito di Villa Sforza Cesarini. Come opposizione abbiamo manifestato, nell’occasione, l’apprezzamento per tale riunione. Tuttavia, siamo stati coinvolti ormai “a cose fatte” e a decisioni già prese.

Come coalizione di minoranza, abbiamo sempre apertamente dichiarato la nostra posizione: non siamo contrari all’installazione di queste antenne, in quanto sviluppo tecnologico delle reti di telefonia mobile. Sebbene, nella scelta della localizzazione, abbiamo sempre ritenuto prioritario la salute dei cittadini.

Tornando a ritroso, il 20 gennaio 2020, non appena il problema si era manifestato, avevamo chiesto all’amministrazione comunale di farsi promotrice di una assemblea pubblica, con la presenza anche del gestore WIND per trovare una soluzione condivisa che tenesse conto delle esigenze di tutti gli attori coinvolti. Purtroppo, anche se non è una novità, anche questa richiesta non è stata accolta, ignorando la nostra disponibilità a fornire un contributo per la soluzione del problema.

La gestione di tutta la vicenda è stata, a nostro avviso, caratterizzata da incompetenza e pressappochismo. Lo dimostrano i fatti documentati: la vicenda ha inizio a febbraio del 2016, quando WIND presenta richiesta al Comune di Lanuvio per ospitare una Stazione Radio Base RM490, indicando come area comunale particolarmente idonea Via Sforza Cesarini, sull’immobile della Biblioteca comunale. WIND, non ricevendo alcuna risposta da parte del Comune, a marzo dello stesso anno presenta istanza di autorizzazione per l’installazione di un’antenna su area privata, in Via Laviniense.

Si arriva, fra varie peripezie, al 30 ottobre del 2018, quando il Comune concede a WIND l’autorizzazione ad installare detta antenna sul sito di Via Laviniense, concedendo un termine di dodici mesi dalla ricezione del provvedimento autorizzatorio per la realizzazione delle opere.

Alla scadenza del termine previsto (siamo arrivati a ottobre 2019), WIND, per motivi tecnici, richiede la proroga dei termini concessi per la ultimazione dei lavori a cui fa seguito (novembre 2019) la concessione, da parte del Comune, di una proroga di 90 giorni per l’ultimazione dei lavori. Fin qui la dimostrazione dell’incompetenza e della sottovalutazione del problema. Ma quello che avviene in seguito sconfina in farsa.

Alcuni cittadini, venuti a conoscenza del progetto, indicono una manifestazione pubblica contro questa installazione e chi vi partecipa? Niente poco di meno che i nostri amministratori che avevano autorizzato tale installazione. Invece di assumersi le loro responsabilità e dire “abbiamo sbagliato, cercheremo di rimediare”, hanno falsamente cavalcato il malcontento dei cittadini. Ma la farsa non finisce qui, con Determinazione n. 1 del V° Settore in autotutela, a gennaio di quest’anno, viene annullato il provvedimento di proroga dei lavori per la costruzione dell’antenna e intimata a WIND l’immediata sospensione dei lavori. E qui arriva la “perla”: viene convocato, in seduta d’urgenza, un Consiglio Comunale con all’o.d.g. una mozione presentata dalla maggioranza in cui si impegna il Sindaco e la Giunta a trasmettere le loro “doglianze” al Capo dello Stato.

A settembre di quest’anno, WIND presenta una nuova pratica per l’installazione dell’antenna non più in Via Laviniense ma a Villa Sforza Cesarini, esattamente nello stesso posto dove ne aveva richiesto l’installazione quattro anni fa. Quello che è successo sulla vicenda da gennaio a settembre di quest’anno, non ci è dato sapere. Come sempre, tutto è stato fatto nel silenzio più assoluto, senza alcuna condivisione e trasparenza.

In sede di commissione ci è stato assicurato che i rilievi tecnici escludono possibili pericoli per la cittadinanza. Non abbiamo, da parte nostra, motivi per dubitare di quanto certificato dagli organi preposti al rilievo delle emissioni di onde elettromagnetiche. Resta il fatto che il gruppo consiliare di minoranza e l’intera cittadinanza siano stati messi ancora una volta di fronte a decisioni già prese.

Uscendo dall’incontro in Commissione la sensazione è stata che, indipendentemente dall’esito della Conferenza dei Servizi, la vicenda sia arrivata ormai al suo epilogo. Manca l’ultima “formalità”, anche se resta ancora appesa l’incognita legata ai contenuti dell’accordo con WIND, sia in termini economici che in quelli giudiziali (c’è ancora un contenzioso aperto al TAR relativamente all’annullamento del provvedimento di proroga in autotutela) per la chiusura dell’intera vicenda.

Continueremo a tenere informata la cittadinanza sull’evoluzione del caso”, concludono da ‘Lanuvio Unita verso il Futuro’.

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