POLITICA

Consiglio a distanza e senza streaming a Monte Compatri. Allarme trasparenza anche in altri Comuni dei Castelli Romani

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Comuni impreparati e amministrazioni noncuranti. E’ un quadro disarmante quello che si sta delineando in questa emergenza Covid-19, i cui numeri hanno ripreso a correre con l’inizio dell’autunno, e che hanno visto ulteriori misure restrittive con l’ultimo decreto del 18 ottobre.

I Consigli comunali, da tenersi rigorosamente a porte chiuse per evitare assembramenti, ed ora addirittura a distanza, spesso si tengono senza diretta streaming, e quando c’è, spesso presenta problemi di collegamento e di audio.

Ieri l’assise comunale di Monte Compatri, svoltasi su una piattaforma on-line, non è stata trasmessa in streaming, come annunciato, e la discussione dei punti all’ordine del giorno è andata avanti in barba all’obbligo di trasparenza e pubblicità delle sedute.

Ad oggi nessuna ripresa video è stata pubblicata, mentre alcuni assessori e consiglieri di minoranza e di maggioranza di Monte Compatri hanno postato informazioni circa le votazioni dell’aula, tra cui l’attesissima commissione d’inchiesta sulle emissioni nocive dell’area Cave di Laghetto. Ma come è andata realmente non è dato saperlo.

A causa della pandemia, assistere ai consigli comunali è diventato difficile se non impossibile, e questo lede fortemente il diritto dei cittadini di assistere ai lavori d’aula, così come le testate giornalistiche, che devono garantire un’informazione il più possibile aderente alla realtà dei fatti.

Una situazione che non può essere taciuta e che, visto il protrarsi dell’emergenza coronavirus, deve essere ovviata con strumentazioni adeguate e – a parer nostro – una obbligatorietà a garantire la ripresa delle sedute, pena la validità delle sedute stesse.

Michela Emili

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