SALUTE

San Cesareo – Spunta l’ennesimo traliccio nel raggio di 1 km. “Il sindaco non sa nulla?”: residenti di via Ticino sul piede di guerra

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di Claudia Proietti

Le testimonianze preoccupate dei residenti di via del Ticino, nel comune di San Cesareo

“Questo è il quinto traliccio che spunta nel raggio di 1 km e la sindaca di San Cesareo dice di non sapere niente. Ma come è possibile? Ma non hanno chiesto i permessi al Comune per installare l’antenna? Per tirare su un muretto ci vogliono centinaia di scartoffie e per piantare un’antenna di quasi 20 metri nessuno deve chiedere niente? Se il Comune non risponde al più presto ci rivolgeremo direttamente alla Procura di Tivoli”.

Erano infuriati oltre che visibilmente preoccupati i residenti di via del Ticino e delle zone limitrofe che abbiamo incontrato oggi e che lunedì 19 ottobre hanno visto spuntare dal giorno alla notte, su un terreno privato di fronte alle loro case un enorme traliccio destinato ad ospitare delle antenne. Abbiamo incontrato una rappresentanza del Comitato di quartiere che si sta formando in questi giorni, per denunciare e provare a far luce rispetto a quanto sta accadendo nel terreno di campagna di un privato cittadino al confine tra Colonna e San Cesareo. Vogliono avere notizie più precise sui permessi rilasciati dal Comune per l’installazione di questo traliccio e capire se è lecito installare un’antenna enorme in un’area abitata senza darne notizia o preavviso ai residenti. “Quando abbiamo visto alcuni movimenti – ha detto G.F. – abbiamo provato a chiedere informazioni al proprietario del terreno residente a Colonna, che è stato molto vago nel rispondere. Noi pensavamo che stesse facendo una gettata di cemento per costruire una piccola casa o qualcosa di simile. Ma nei cartelli di cantiere affissi all’esterno del muretto di cinta non c’era scritto nulla. Sono stati lasciati completamente in bianco. Solo dopo l’installazione è comparsa la scritta Iliad ma niente altro. Allora abbiamo immaginato che fosse l’ennesima antenna per la rete cellulare”.

Difficile per le famiglie di via del Ticino non associare il traliccio all’installazione di antenne destinate alla controversa 5G, tecnologia di ultima generazione di rete mobile che sta suscitando tante polemiche e dibattiti tra chi la associa a prospettive di sviluppo e crescita e chi invece la osteggia temendone ripercussioni sulla salute. “Abbiamo il diritto di sapere cosa hanno messo davanti casa nostra – ha detto la signora Patrizia, arrivata a San Cesareo da Roma dopo aver affrontato due tumori e diversi cicli di chemioterapia -; sono preoccupata per me che ho sessant’anni ma soprattutto per i tantissimi bambini che abitano qui intorno. Abbiamo fatto richiesta di accesso agli atti per vedere se questi signori hanno chiesto i permessi al Comune per mettere un’altra antenna nel nostro territorio. Ci deve essere un criterio per posizionarle e noi vogliamo sapere se il comune in cui viviamo ne applica uno”.

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Anche Paolo Testani, presidente dell’associazione nazionale vigili del Fuoco in congedo “Zi Paolo Team”, ha voluto rilasciare la sua testimonianza: “Sono appena tornato dal Pronto Soccorso perché stamattina ho avuto un malore. Questa situazione mi sta angosciando, anche perché sono reduce anche io da un tumore. Qui intorno vivono persone con tante problematiche legate alla salute e si stanno mobilitando per la presenza di tutte queste antenne. Voglio andare fino in fondo e se al Comune non ci risponderanno andremo tutti in Procura”. Un tema, quello della tecnologia 5G, che continua a suscitare dibattiti e opinioni contrastanti all’interno della comunità scientifica e nell’opinione pubblica e che nel nostro Paese si sta trasformando in azioni concrete, come dimostra ad esempio l’Alleanza Italiana Stop 5G che ha richiesto al governo italiano l’applicazione urgente di una moratoria nazionale, accolta già da numerosi Comuni.

Continua a ribadire l’importanza di avere un Piano antenne strutturato il presidente del Comitato di Tutela e salvaguardia dell’ambiente di Monte Porzio Catone, Stefano Gallozzi: “In assenza di un regolamento che specifichi dove e come installare questo genere di apparati, è impossibile contrastare questo fenomeno. Se il Comune di San Cesareo non ha un Piano Antenne o meglio ancora un PRAEET, ossia un piano di riassesto analitico delle emissioni elettromagnetiche territoriali che permette di minimizzare l’impatto sulla popolazione capace di identificare i siti dove installare o no, i gestori privati possono andare dal privato, proporre un contratto d’affitto e fare quello che vogliono. La presenza di tante antenne in un territorio limitato è sinonimo di concorrenza tra i gestori, a cui poco interessa della salute pubblica. Attualmente su questo traliccio di via Ticino non c’è nulla quindi per capire quali siano le intenzioni dei gestori sarebbe necessario vedere i progetti. Immagino che ci metteranno un 4G, un GSM e poi le frequenze 700 MHZ che verranno liberate ad agosto 2021 dal digitale terrestre e serviranno per l’internet delle cose e che sono le più impattanti perché passano attraverso i muri delle abitazioni. Poi forse ci metteranno 3,7 Giga HZ che sono poco più di un WI-FI amplificato utile per una connessione dati alternativa al 4G ma meno impattante rispetto al 5G. Ripeto, occorre premere, come stiamo facendo anche a Monte Porzio Catone, affinché i Comuni si impegnino per reperire le risorse necessarie per dotarsi quanto prima di uno strumento fondamentale per la tutela della salute dei cittadini. Un piano antenne dettagliato è fondamentale per impedire che i privati possano compiere legittimamente abusi sul nostro territorio”.

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