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Centri sportivi sorvegliati speciali, Trifelli (Piscina Tortuga Velletri): “Ingiusto generalizzare”

piscina tortuga

Palestre e piscine sono i sorvegliati speciali da parte del Governo, che potrebbe – Conte lo ha detto senza troppi giri di parole nell’ultima videoconferenza del 18 ottobre – chiudere tutto qualora le regole non vengano rispettate nel giro di sette giorni.

Parole che hanno creato tante polemiche e sfiducia da parte di titolari e operatori dei centri sportivi di tutta Italia, che chiedono di perseguire chi non si allinea ai decreti e di non generalizzare.

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“Una settimana di tempo non cambia certamente le cose – ha riferito Emanuele Trifelli, della Piscina Tortuga di Velletri -. A questo punto speriamo che il Ministro Spadafora mantenga le promesse fatte e tenga conto delle difficoltà che stiamo attraversando”.

Una ripartenza difficile, dopo il lockdown, che oggi potrebbe andare incontro ad un nuovo stop alle attività. “Noi con difficoltà abbiamo riaperto e investito risorse per aumentare il personale e i presidi di sicurezza sia per il personale stesso che per i clienti. Ad oggi lavoriamo al 50% e facciamo già molta fatica, ma ce la stiamo mettendo tutta e continueremo a farlo – ha sottolineato Trifelli -. Abbiamo orari e ingressi scaglionati e livelli di pulizia e igienizzazione ben superiori a quelli richiesti”.

“Le responsabilità di pochi non devono ricadere su tutti gli impianti – ha concluso Trifelli -. Ritengo che anche le Federazioni debbano supportare i centri sportivi in questo delicato momento, altrimenti ci sarà un vero e proprio tracollo per lo sport a livello nazionale”.

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