Il suono della sua voce sta rallegrando il Paradiso, ma quel suo timbro inconfondibile, ne siamo certi, continuerà a riecheggiare neii cuori di chi l’ha conosciuta, stimata ed amata.
Lydia Nerozzi si è spenta, all’età di 90 anni. A piangerla non è solo la comunità di Velletri, dove la donna viveva ed era conosciuta non solo per le sue doti canore, ma anche per il grande amore che aveva per cani e gatti, che andava a sfamare con la sua proverbiale Pandina rossa.
E’ stata una grande cantante lirica, che vinse a Spoleto nel 1950, ad appena 20 anni, e che cantò coi più grandi della musica italiana, da Claudio Villa a Pavarotti, ma anche con Beniamino Gigi, Maria Callas e Renata Tebaldi.
Ha insegnato per anni alla scuole Toscani e Brahms ed ha instradato al canto centinaia di giovani. A lei si deve l’organizzazione di numerosi concerti di musica lirica e moderna, anche per l’Associazione culturale Colle Ionci e l’Avis di Velletri.
A ricordarla, in queste ore, con tanto affetto e riconoscenza è anche chi, come Ylenia Galli, ne custodirà nel cuore tanti aneddoti, consigli ed insegnamenti: “È stata un grande soprano lirico che vincendo a Spoleto ha poi girato il mondo. Ha cantato tutte le opere più importanti, dalla Traviata a Butterfly. Era romana, una donna di classe e di cultura sopraffina, ma soprattutto una Maestra di vita, non solo di canto.
L’ultima volta l’ho vista prima dell’emergenza Covid-19, era in una casa di riposo e per via di quanto accaduto non ho più potuto vederla o salutarla. Mi disse che fu intervistata anche da Enzo Tortora; lei fece così tante cose importanti ed amava raccontarle – conclude Ylenia Galli -, ma senza mai superbia o presunzione”.
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