Attualità

Monte Compatri – Una piscina di rovi e immondizia in via delle Cannetacce. A che punto siamo?

piscina monte compatri via delle Cannetacce

Rovi, immondizia e vegetazione incolta: solo questo si intravede dietro le lamiere divelte del cantiere della piscina di via delle Cannetacce. Eppure è passato più di un anno dall’inizio lavori del Monte Compatri Sporting Center e oggi dovremmo quanto meno vedere vicina la data di inaugurazione di quella piscina che costituiva un punto chiave del programma elettorale della giunta D’Acuti: “puntiamo a completare l’impiantistica sportiva con la realizzazione di una piscina.

piscina monte compatri via delle Cannetacce

La struttura fa parte del project financing del Monte Compatri Sporting Center di via delle Cannetacce, costerà 900mila euro ma non saranno i cittadini a pagarla”, si leggeva nel programma di Nuovi Orizzonti per le amministrative del 2017.


Per comprendere la storia di questa piscina è necessario riavvolgere il nastro del tempo e tornare
con la memoria al 2012, quando il primo bando di project financing per il Monte Compatri Sporting
Center finì in un nulla di fatto perché la gara andò deserta. Ci si riprovò allora nel 2014 e questa volta
l’unica ditta a presentare un’offerta fu la A.T.I. S.B.A. srl e MA.RE costruzioni che, priva di concorrenza, si aggiudicò l’appalto. L’area fu suddivisa in due lotti: un lotto A destinato ai campi da calcio (ad oggi realizzati) e un lotto B in cui sarebbe dovuta sorgere la piscina, per un importo complessivo di 1.567.754,40 euro, di cui 653.520,33 euro per il lotto A e 914.234,07 euro per il lotto B.
La mole di autorizzazioni, valutazioni e pareri da parte dei vari enti interessati richiedeva però dei tempi burocratici molto lunghi, motivo per cui la questione si sblocca solo il primo marzo del 2019 con l’approvazione in consiglio comunale della variante al P.R.G. che trasformava l’area in cui sarebbe dovuta sorgere la piscina in una zona H3, destinata appunto alla costruzione di opere pubbliche sportive.

piscina monte compatri via delle Cannetacce


Durante quella discussa seduta consiliare, in cui non erano mancate forzature al regolamento per il
ritardo con cui gli atti erano stati depositati, il progetto della piscina era stato definito come “un’opera strategica importante per il territorio” dall’allora Presidente del Consiglio De Carolis, mentre il Sindaco D’Acuti ribadiva che “i cittadini di Monte Compatri e anche io sinceramente auspico quanto prima di andarmi a fare una nuotata in questa benedetta piscina”.


Iniziano così i lavori e i due vecchi campetti da pallavolo che si trovavano sul lotto B vengono
distrutti per far spazio ad un’enorme buca che, verosimilmente, avrebbe ospitato la vasca della
piscina. Dopo qualche tempo i lavori si interrompono e a ottobre 2019 arriva il colpo di scena: il Sindaco comunica via social di aver revocato le deleghe di vicesindaco e assessore ai lavori pubblici a Mauro Ansovini, incolpandolo dell’immobilismo dei cantieri monticiani, tra cui proprio quello della piscina. In particolare, si attribuiva ad Ansovini una procedura errata sul lotto B che avrebbe ritardato i lavori di un anno. Ansovini, sempre via Facebook, rispondeva che i pareri c’erano tutti e i ritardi non erano imputabili all’Ufficio Lavori Pubblici.


In capo a chi ricada la responsabilità del fermo del cantiere è un dilemma di difficile risoluzione,
soprattutto in mancanza di comunicazioni da parte degli uffici preposti. Tuttavia, da quell’episodio è
trascorso ormai un anno e in via delle Cannetacce tutto tace, motivo per cui tre giorni fa abbiamo
cercato di contattare l’Assessore ai Lavori Pubblici Adriano Di Franco e l’ingegner Gianluca Mastroianni, prima telefonicamente poi tramite PEC, ma ad oggi non abbiamo ricevuto alcuna risposta.

Rendiamo allora pubbliche le domande che avremmo voluto porre loro, chiedendo a mezzo stampa quale sia ad oggi lo stato dei lavori e per quale motivo si sono interrotti. Infine, chiediamo quando la cittadinanza monticiana potrà vedere compiuta quella bella piscina con “una superficie di 600 metri quadri, una vasca di 25 metri per 12.5; spogliatoi; infermeria e reception; con l’aggiunta di un tetto in erba per rispettare le prescrizioni della soprintendenza paesaggistica” promessa in campagna elettorale.

Elena Campolongo

Più informazioni
commenta