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Velletri, bufera per l’utilizzo del campo Scavo e ipotesi accordo. Il caso della Vjs

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Si sono surriscaldati non poco gli animi nel panorama sportivo di Velletri, dove, nei giorni scorsi, tra le polemiche per lo svolgimento del concorso della Asl Rm6 al Pala Bandinelli e il sit in della Consulta sotto il Comune, è scoppiato anche il caso della Vjs Velletri.

La società terza classificata, in base al bando approvato lo scorso anno, e con validità triennale, ha visto per una serie di coincidenze una forte riduzione delle ore a disposizione presso il campo sportivo Giovanni Scavo (20% del totale).

Con i lavori in corso al campo A, gli spazi a disposizione per la Vjs si sono ridotti a tre ore la settimana sul campo B, nella sola giornata di lunedì. A remare contro la asd veliterna è anche il coprifuoco imposto per l’emergenza coronavirus, che ha impedito il proseguo degli allenamenti oltre le ore 21, come concesso dal Comune in aggiunta agli orari previsti dal bando.

Una situazione che è andata a penalizzare la Vjs Velletri (ed anche le altre due società assegnatarie), che ha ripiegato dunque su campi privati, con la prima squadra che si è allenata anche su strada.

I toni si sono esasperati, poi, a seguito della fusione delle prime due classificate, la Fortitudo e il Real Velletri, nella nuova società Velletri Calcio, la quale ha sommato le ore di entrambe le squadre (80% del monte ore totali).

La nascita di una sola società al posto delle prime due classificate ha spinto i dirigenti della Vjs Velletri a ritenere di dover passare in seconda posizione, ed aumentare di conseguenza le ore a disposizione sul campo, ma è stato l‘assessore allo Sport di Velletri, Alessandro Priori, a smentire in base a quanto previsto dal bando stesso.
Il bando, infatti, recita che in caso di fusione tra le due squadre, le ore a disposizione per ognuna vengono a sommarsi. La ratio di tale decisione risiede nella volontà dell’Amministrazione comunale di favorire un percorso di fusione nel variegato panorama sportivo veliterno.

Ma le problematiche permangono, acuite dalla situazione attuale, e dall’impossibilità, almeno fino ad oggi, di trovare un accordo tra le società per l’utilizzo degli spazi anche in maniera promiscua, come accadeva lo scorso anno.

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Accanto ai dubbi espressi dal presidente della Vjs Marco Silvagni sul bando stesso (che ha attribuito ad esempio 15 punti a quelle società che erano già state assegnatarie del campo, dando quindi un vantaggio non indifferente sulle altre), l’auspicio è quello di raggiungere un accordo all’insegna del buon senso.

Anche l’Assessore Priori ha auspicato il raggiungimento di un accordo tra le società, in mancanza del quale continuerà a fare fede la griglia delle distribuzione oraria firmata da tutte le parti ad agosto scorso.


L’Assessore Priori ha anche assicurato – rispondendo anche all’interrogazione del consigliere Paolo Felci – che non vi sono società morose, piuttosto una dilazione del canone precedentemente concordata.

Michela Emili

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