CRONACA

Il mistero svelato del monolite di Lanuvio, tra stupore, ilarità e… le telecamere dei Tg

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Stupore, meraviglia, ironie e curiosità. Sono disparate le reazioni provocate dal presunto monolite conficcato nel terreno del Parco Sforza Cesarini, a Lanuvio, nella mattinata di ieri, venerdì 4 dicembre.

Dopo le comunicazioni delle autorità comunali è iniziata la “processione” di curiosi, e perfino le televisioni si sono accodate per darne testimonianza.

L’eco di quanto segnalato è riecheggiata in tutta Italia, ed anche oltre, affiancandosi a quanto rinvenuto nelle scorse settimane nello Utah prima e in Romania e California poi.

Un mistero che si è infittito quanto più elevata è stata la distanza dal luogo dove è stato rinvenuto l’oggetto, che presenta scritte incomprensibili su tutti i lati.

Eppure quella sorta di scultura (per alcuni fuoriuscita, per altri conficcata nel terreno) ha suscitato sin da subito estrema curiosità, richiamando sulla Città degli Imperatori le attenzioni di migliaia di persone.

Lo stesso articolo di Castelli Notizie, che pure si era limitato a riportare quanto comunicato a caldo dalle autorità, ha ricevuto in poche ore oltre centomila letture, divenendo in breve virale.

Da quanto apprendiamo, dalle telecamere di videosorveglianza non sarebbero stati riscontrati elementi utili per risalire alla genesi dell’ospite, eppure si fa strada l’ipotesi che l’intruso possa essere il frutto dell’estro di qualche artista locale, che ha voluto così richiamare l’attenzione popolare con un gesto eclatante, che potesse fare convergere proprio su Lanuvio le attenzioni dell’opinione pubblica.

Ed in tal senso, in un periodo natalizio avaro di attrazioni, stante le note limitazioni legate all’emergenza epidemiologica, l’obiettivo è stato centrato, visto che anche nel tardo pomeriggio ed in serata non sono mancati i curiosi che si sono diretti a Lanuvio per ammirare “de visu” il nuovo arrivato, che non si esclude possa quindi essere stato, ipotesi più che probabile, il frutto dell’estro di un artista locale, ipotesi che col passare delle ore ha preso piede e troverebbe anche l’avallo di chi ha indagato su quanto accaduto.

Resta la forte attenzione mediatica sul caso e la certezza che, almeno per un giorno, Lanuvio è stata (e, viene da pensare, sarà ancora) al centro delle attenzioni di tanti, soppiantando (oltre allo strano oggetto di “metallo”, singolarmente “griffato”) anche tutto quanto ruota intorno al Covid-19, che da mesi, ormai, affolla le scalette dei Tg ed i timoni dei giornali.

Ed in tal senso si può dire che la missione è stato compiuta, anche con l’avallo di chi, come il buon Vito Frezza, factotum e custode popolare dell’area, è stato al “gioco”, incuriosito e divertito dinanzi alla reazione provocata.

Da.Le.

Di seguito una fotogallery dell’opera:

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