CRONACA

Velletri – Tragedia di San Martino: quel cavillo burocratico che poteva cambiare le sorti di Elena e Francesco

Elena Catalina col figlioletto

Una storia di emergenza tra tante, ma finite nel peggiore dei modi. L’intervista all’assessore ai Servizi Sociali di Velletri, Giulia Ciafrei


di Maria Sole Lupi

È stato un volontario dell’Associazione San Girolamo Emiliani a rinvenire i corpi senza vita di mamma Elena Catalina Pinzaru e del suo figlioletto Francesco, la mattina di quel tragico lunedì 14 dicembre. Preoccupato del loro stato di salute, per avere entrambi qualche linea di febbre il giorno precedente all’accaduto e non risultando rintracciabili al telefono, il ragazzo quella mattina doveva sincerarsi che Elena avesse avvertito il medico, nel loro alloggio nei locali della Parrocchia. Davanti ai suoi occhi la drammatica scena, al culmine di una storia di emergenza e disagio che si protraeva dal luglio scorso, quando, non più ospite di una sua amica, la donna si recò alla polizia di stato di Velletri per chiedere aiuto. Nasce da qui il cavillo burocratico che forse poteva cambiare le sorti dei due.


LA CINICA BUROCRAZIA
“Al comune di Velletri, avendo avuto segnalazione da parte della Polizia di Stato sulla condizione emergenziale in cui versava la donna con minore al seguito –  racconta l’assessore ai Servizi Sociali Giulia Ciafrei -, ci si è da subito attivati per potergli assegnare un’abitazione. Non conoscevo personalmente la storia di Elena, è venuta anche in ufficio ma rare volte, era una persona molto riservata in questo”. Tuttavia, per dare operatività alla pratica emergenziale di assegnazione della casa, l’assessorato ha dovuto modificare dapprima il contenuto dell’Art.9 riguardante la “Procedura straordinaria di inserimento nei servizi di emergenza abitativa” dell’apposito Regolamento per l’emergenza abitativa, che è stato approvato in Consiglio il 30 novembre scorso, allargando alle forze dell’ordine la capacità di accertare il disagio abitativo di emergenza di cui nella versione precedente il compito era assegnato soltanto alla polizia locale. Viene chiarito così quel riferimento alla “burocrazia cinica” di cui ha parlato il sindaco Orlando Pocci nel suo post su Facebook in merito alla tragedia.

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Un cavillo burocratico, insomma, che sembra aver ritardato l’iter di assegnazione straordinaria del tanto sospirato appartamento, che avrebbe potuto accogliere Elena e suo figlio Francesco. La modifica al regolamento, ci tiene a precisare l’assessore, è stata approvata all’unanimità del Consiglio comunale. Era ormai quasi pronta l’assegnazione, ma per un triste gioco del destino Elena e Francesco non hanno mai messo piede nella loro nuova casa.

L’assessore Giulia Ciafrei ha riferito anche di aver sentito dire che la donna fosse un po’ rammaricata nel lasciare i ritmi e le quotidianità della comunità in cui viveva proprio nel bel mezzo delle festività natalizie. Si sarebbe comunque trattato indicativamente di un’abitazione collocata nel centro di Velletri, non troppo lontana quindi dalla realtà di San Martino. Purtroppo, le tempistiche non hanno giovato a loro favore. 

EMERGENZA ABITATIVA
“Si ha sempre la sensazione di non riuscire a fare più di tanto, qui parliamo di una città piena di emergenze. Sono assessore dal 2015 e la situazione abitativa mi toglie il sonno – ha riferito l’assessore veliterno -. Tante situazioni di emergenza abitativa hanno ottenuto una risposta e un collocamento, ma altre restano ancora disattese. In alcuni casi ti senti anche responsabile, ti chiedi se si sarebbe potuto fare di più, ma non ho sempre risposta alle mie domande”. Sulla realtà veliterna Ciafrei ha aggiunto: “A Velletri c’è tutto un substrato di persone in difficoltà che ancora deve venire a galla, dal momento che il Decreto Rilancio ha bloccato gli sfratti fino al 31 dicembre. Io spero in un’ulteriore proroga, altrimenti il rischio oltre ad essere sociale diverrà anche sanitario con persone per la strada o agglomerate in case come ospiti. Spero che il governo possa tenere in considerazione questa dura realtà. Con il sindaco si sta valutando l’idea di fare un’ordinanza per mettere a disposizione altri 14 appartamenti”.  Insomma, c’è molto da fare. La povertà, le fragilità economiche e sociali, cui si sommano anche le condizioni di emergenza abitativa si sono acuite a causa del Covid-19 anche per la città di Velletri, come altrove. Sulle amministrazioni gravano responsabilità, scelte importanti su dove e come investire ma i problemi sono sempre gli stessi: la scarsità dei fondi e una burocrazia spesso lenta che fatichiamo a comprendere”.

*dal cartaceo in distribuzione nel mese di dicembre

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