Attualità

Al via le proteste degli studenti dei Castelli Romani. “La soluzione per la carenza di mezzi pubblici è investire sui trasporti”

uscita scuola ragazzi genzano

Le scuole dei Castelli Romani vogliono lanciare un segnale. Dopo la riunione di ieri sera, gli studenti hanno comunicato ufficialmente le iniziative, assemblee e sit in che si terranno all’ingresso di molti istituti dei Castelli Romani. A prendere parola sul rientro e sulle sue modalità sono gli studenti di licei ed istituti di zona: Vailati (Genzano), Foscolo (Albano), Pertini (Genzano), Volterra (Ciampino), Landi (Velletri), Mancinelli (Velletri).

“Siamo stanchi di proclami e azioni inefficaci sulla scuola. Aprire e chiudere continuamente, smontare e rimontare il mondo della scuola non fa bene alla didattica, ma solo alla propaganda. Abbiamo bisogno di continuità didattica, di scuole aperte, sicure e vivibili; non garantire tutto questo, come il governo sta facendo, vuol dire inevitabilmente dover chiudere di nuovo -. Dichiara il coordinamento locale dei rappresentanti di istituto -. Per questa ragione a partire dal 7 gennaio vogliamo attivarci in prima persona. Da troppi mesi la scuola viene trattata come un problema di ordine pubblico, subordinata ai bisogni della produzione, e le necessità degli studenti vengono ignorate”.

“Ora prendiamo parola. Entrare alle 10.00 non è accettabile: la soluzione per la carenza di mezzi pubblici è investire sui trasporti, non penalizzare ulteriormente la scuola. Il 7 svolgeremo assemblee e saremo davanti alle nostre scuole per lanciare questo messaggio e per mettere la prima pietra di un percorso di mobilitazione. Non siamo disposti a dover scegliere tra una DaD che lascia indietro migliaia di studenti e una didattica in presenza invivibile. Al governo chiediamo un’assunzione di responsabilità.

Basta raccontarci che il disastro della scuola è frutto di un’emergenza, che si sta facendo il possibile. Conosciamo le nostre scuole e sappiamo che erano ambienti sovraffollati e problematici da prima della pandemia, provati da anni di tagli. Vogliamo risposte reali. Un piano di investimenti sull’edilizia e assunzioni massicce di personale che permettano di ridurre il numero di alunni per classe.

Vogliamo tornare in scuole a misura di studente, in presenza e in sicurezza. Per questo saremo in piazza il 29 gennaio al fianco dei lavoratori. La crisi che stiamo vivendo non devono pagarla gli studenti e la scuola: abbiamo bisogno di risposte ora, al futuro non si può chiedere di aspettare i tempi e i bisogni delle imprese.”

Leggi anche:

commenta