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Velletri, i lavoratori dell’Istituto Vallauri annunciano mobilitazioni: “Si deve continuare in DAD”

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L’assemblea sindacale dei lavoratori dell’ITIS Vallauri di Velletri, riunitasi in videoconferenza, ha approvato con 60 voti favorevoli ed un voto contrario il seguente documento:

 “Considerando la forte ripresa dei numeri complessivi di diffusione del contagio da Sars Cov-2, anche con varianti di tipo più aggressivo, verificatasi negli ultimi giorni, esprimiamo ferma contrarietà alla ripresa delle lezioni in presenza al 50% nelle scuole superiori a partire dal 7 gennaio (apertura oggi posticipata al giorno 18 gennaio, con modifica che non cambia la sostanza del problema).

E’ del tutto evidente che la fantasiosa narrazione secondo cui il Sars Cov-2 non entra e non si diffonde nelle aule scolastiche é priva di qualsiasi fondamento razionale.

Gli studenti delle superiori utilizzano (circa 3 su 4) sistematicamente i mezzi di trasporto pubblici e conducono una “vita sociale” pomeridiana e serale caratterizzata da ripetuti incontri di gruppo, certamente non improntata a criteri di particolari precauzioni anti contagio.

La presenza di soggetti positivi al virus (nella stragrande maggioranza dei casi del tutto asintomatici), che si diffonde molto facilmente per via aerea, all’interno delle classi, nelle quali sono costrette a stare in presenza 25/30 persone per 5/6 ore al giorno, in uno spazio chiuso e ristretto, si traduce senza ombra di dubbio in un elevato rischio di possibile contagio per tutti (comprese le famiglie degli studenti e del personale della scuola, quando gli uni e gli altri tornano alle proprie case).  In tale contesto le mascherine e le altre misure di prevenzione igienico-sanitarie (distanziamento sociale, igienizzazione degli ambienti, lavaggio frequente delle mani ecc.) possono parzialmente mitigare il pericolo di contagio, ma sicuramente non lo eliminano.

La certezza scontata di tornare rapidamente ad una situazione con classi e docenti in quarantena in rapido aumento, aperture parziali e chiusure repentine, alternarsi schizofrenico di didattica in presenza, con orari e turnazioni assurde,  e a distanza con pesanti disagi logistico-organizzativi ecc.  é del tutto inaccettabile !

E’ bene altresì evidenziare che attualmente la didattica a distanza, pur nei limiti che le sono oggettivamente connaturati, sta funzionando bene,  in virtù di un modus operandi ormai ben rodato e consolidato, mentre un ritorno in presenza parziale con i rischi, le difficoltà e le incognite precedentemente ricordate si rivelerebbe nei fatti anche meno efficace didatticamente. La pura presenza fisica a scuola, spesso caratterizzata in questa fase da numerose assenze, non é un valore assoluto di per sé, ma dipende dalla qualità e dai modi in cui tale presenza si esplica, qualità oggi fortemente condizionata in negativo da regole rigide, ancorché necessarie, sull’utilizzo di laboratori, attrezzature, spazi comuni, limitazioni negli spostamenti ecc. 

Alla luce dell’insieme delle considerazioni svolte risulta chiaro che finché non ci saranno le condizioni complessive per un ritorno in presenza a scuola, in piena sicurezza per la salute di tutti, le scuole superiori devono continuare esclusivamente con la DAD;  qualsiasi ulteriore decisione di diverso segno su questo tema deve trovare l’opposizione ferma dei lavoratori della scuola anche tramite forti iniziative di mobilitazione di carattere sindacale”.

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