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Frascati – Antenna Iliad a Cocciano, monta la protesta in città. Serve un piano efficace

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di Claudia Proietti

Si sta sollevando una vera e propria protesta attorno alla vicenda dell’antenna radio installata nei giorni scorsi nella parte bassa di Cocciano, vicino all’ingresso dell’ampliamento del cimitero. Tante le telefonate, le fotografie e i messaggi arrivati e che tempestano i social in queste ultime ore. Sono furibonde le reazioni di tantissimi cittadini preoccupati per l’ennesimo traliccio spuntato dal giorno alla notte e attorno al quale ci sono alcuni punti da chiarire. Sembra infatti che nessuno dell’amministrazione ne fosse a conoscenza. Nulla di illegittimo da parte dell’ufficio preposto a cui formalmente non spettava alcun obbligo di informare sindaco e giunta, anche se una stazione radio con un palo di quasi 40 metri eretto nelle immediate vicinanze di un quartiere popoloso come Cocciano, dove già insiste una grande antenna proprio sopra al vicino campo da rugby, forse avrebbe meritato maggior attenzione e una diversa gestione della comunicazione. Ma tant’è.

Un’installazione che sulla carta sembra essere comunque regolare, oltre che per gli uffici comunali, anche per la Regione Lazio che ha rilasciato il nulla osta paesaggistico lo scorso settembre. Medesimo copione che si ripete quindi anche nella città tuscolana, dopo l’analoga vicenda di un altro traliccio Iliad installato ad insaputa dell’amministrazione comunale nella vicina San Cesareo.

Nessun allarmismo o caccia alle streghe, anche perché sarebbe anacronistico opporsi tout court alle nuove tecnologie, ma è ormai condiviso che elevate concentrazioni di onde elettromagnetiche sono potenzialmente dannose per la salute e alcuni timori sono quindi più che leciti. Implicazioni per la salute che tra l’altro riporta anche il Piano antenne del Comune di Frascati del 2006 “aggiornato” al 2013. Un piano costato alla città oltre 40mila euro e che prevede una mappatura di controllo dettagliata del territorio che tenga “conto dei piani di sviluppo futuri dei diversi gestori e dall’altra il rispetto ambientale e sanitario sulle emissioni di onde elettromagnetiche”. Un piano che prevede di “effettuare un controllo periodico dei campi elettromagnetici sui luoghi sensibili e sulle vicinanze degli impianti per tutelare la salute della cittadinanza”. Ad oggi non si ha notizia dei risultati di tali mappature, ma siamo convinti che siano avvenute con cadenza periodica e che presto ne avremo riscontro a fronte di opportuna richiesta.

Un piano che però di fatto disciplina esclusivamente le installazioni su terreni di proprietà del Comune e che lascia ampia manovra ai gestori di telefonia che possono, come in quest’ultimo caso di Cocciano, bypassare l’amministrazione e rivolgersi direttamente al privato che, dietro compenso, mette a disposizione il suo terreno. Un compenso che generalmente si aggira circa sui 12-14mila euro annui. Un piano antenne che necessita dunque di essere rivisto e armonizzato rispetto all’evoluzione di un settore che ha subìto una brusca accelerata e una competizione spietata tra i vari gestori di telefonia mobile. A tal proposito e alla luce di questi ultimi avvenimenti, meriterà un’attenzione tutta particolare la discussione della mozione presentata lo scorso 21 dicembre dal consigliere d’opposizione Roberto Gherardi De Candei e che verrà discussa con sorprendente tempestività nel consiglio comunale di lunedì 25 gennaio, dove si parlerà di PRAEET : acronimo che sta per Piano di Riassetto Analitico delle Emissioni Elettromagnetiche Territoriali. Un’alternativa che il consigliere De Candei propone di adottare in sostituzione all’attuale piano antenne e di cui la vicinissima Monte Porzio Catone (nonostante il dissesto finanziario) si è dotata anche su consiglio del Comitato di tutela e salvaguardia del Territorio. Una decisione che ha accolto il favore dell’intero consiglio comunale e ha messo d’accordo all’unanimità maggioranza e opposizione, come è auspicabile avvenga a Frascati.

“Il cambiamento epocale di trasmissione dati – recita la mozione di Gherardi – se non gestito direttamente, esporrà le città a installazioni selvagge soprattutto in siti privati. La programmazione e la gestione del comparto tecnico/strutturale ad oggi non può essere gestita mediante il solo piano antenne di cui il comune di Frascati è dotato; occorre l’ausilio dello
strumento denominato P.R.A.E.E.T Città come Albano e Torri in Sabina, comuni virtuosi in ambito smart city e nuove tecnologie, grazie all’adozione della coppia degli strumenti sopra indicati non solo gestiscono e programmano reti e segnali evitando sovraesposizioni delle onde ma difendono i loro territori nei tribunali e nei TAR”. La mozione impegna il sindaco, la giunta e il consiglio comunale a convocare in tempi brevi le apposite commissioni e dare mandato agli uffici di elaborare un bando o una manifestazione di interesse per rivisitare il Piano antenne e la stesura del piano PRAEET.

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