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Velletri – Il ‘viaggio’ tra le povertà fa tappa alla Caritas Diocesana, Emanuela Nanni: “Richieste da 500 persone, l’età si è abbassata”

Emanuela Nanni

Proseguiamo il “viaggio” intrapreso nei giorni scorsi, nei meandri di tante difficili situazioni acuite in questo periodo di emergenza epidemiologica, in cui sono dilagate nuove sacche di povertà.

Dopo aver visitato l’Emporio della Solidarietà di Frascati, vi portiamo oggi a Velletri, dove prosegue il nostro tour all’interno delle Caritas Diocesane dei Castelli Romani.

Emanuela Nanni
Emanuela Nanni

Questa la testimonianza di Emanuela Nanni, vicedirettrice della Caritas Diocesi di Velletri.

“Secondo dei dati registrati tra marzo ed ottobre 2020, c’è sicuramente un aumento delle persone che richiedono l’accesso ai viveri. In questo periodo in particolare, al punto d’ascolto della diocesi sono state raccolte le richieste di circa 500 persone, tra Velletri e Lariano.

Solitamente le persone si rivolgono alle Caritas parrocchiali. Noi, in quanto punti di ascolto diocesani, arriviamo dove loro non riescono. Ma quando le persone arrivano a rivolgersi a noi, vuol dire che la loro difficoltà è seria.

Abbiamo inoltre registrato un abbassamento dell’età dei richiedenti. Le giovani famiglie bisognose di viveri sono aumentate. I centri di ascolto parrocchiali lavorano molto con la Fead (il fondo di aiuto agli indigenti), dal quale arriva una distribuzione di cibo destinata alle Caritas parrocchiali o alle onlus ed enti che ne fanno richiesta.

Gli alimenti che arrivano tramite questa modalità sono per lo più pasta, riso, olio, zucchero. Alimenti base insomma. Invece noi, come Caritas diocesana, abbiamo deciso di stipulare delle convenzioni con alcuni supermercati, con la buona intenzione di aiutare le persone ad avere una giusta e più ampia scelta nell’approvvigionamento alimentare.

Nell’ultimo periodo siamo anche stati coadiuvati dalla Banca Popolare del Lazio, che grazie alla donazione di alcuni buoni ha permesso alle persone che ne hanno beneficiato di poter fare una spesa basata sulle loro esigenze.

Per tutto questo periodo abbiamo fornito circa 31.000€ in convenzioni stipulate da noi in quanto Caritas diocesana. E da considerare poi il fatto che in questa cifra mancano ancora i dati ufficiali di novembre e del periodo natalizio. Sicuramente c’è un livellamento tra italiani e stranieri. Entrambe le categorie di indigenti sono aumentate.

Caritas logo (2)

Come accennavamo prima, sono le giovani coppie, che magari hanno perso il lavoro, ad aver sofferto maggiormente la situazione. Ma anche gli anziani e tutta quella categoria che basava il suo sostentamento sul lavoro autonomo.

L’impoverimento della popolazione è stato notevole è penso che crescerà nel prossimo periodo. Oltre al problema della fame, da tenere in considerazione c’è anche un problema serio di salute che sta emergendo, legato alle difficoltà insorte che portano a stati di ansia e problemi a livello psicologico, e le persone non riescono a curarsi.

Noi riteniamo che la situazione sia molto critica e speriamo che le istituzioni ci diano una mano. Oltre agli aiuti alimentari stiamo cercando di dedicarci alla cura della persona intesa come ascolto e facilitazione dell’accesso alle cure.

Purtroppo c’è uno stato di povertà indicibile che il Covid non ha fatto altro che portare alla luce. Anche senza dati ufficiali possiamo rivelare che in questi mesi il picco di richieste di vitto è stato altissimo e a dicembre – conclude Emanuela Nanni – risultano circa 7000€ di buoni spesa donati”. 

VERONICA FALCONE

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