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Genzano ha ricordato il suo concittadino ebreo Giulio Amati. Ai nipoti consegnata la cittadinanza onoraria delle 3 figlie

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Si è svolta oggi a Genzano, nel parco intitolato all’ebreo genzanese deportato ad Auschwitz, Giulio Amati, una sentita cerimonia nel corso della quale, sulla scia degli appuntamenti per la Giornata della Memoria in ricordo della Shoah e dello sterminio del popolo ebraico, è stata consegnata ufficialmente la cittadinanza onoraria alle tre figlie Enrica, Dora e Ornella Amati.

E’ stata la presidente del Consiglio, Patrizia Mancini, insieme al Sindaco di Genzano, Carlo Zoccolotti, a consegnare formalmente le pergamene, dopo l’approvazione all’unanimità del Consiglio comunale, nelle mani dei due nipoti presenti, Andrea Di Veroli e Alessia Salmoni.

Una cerimonia sentita – proprio sotto la targa di intitolazione dove è stata deposta una corona di alloro, cui hanno presenziato le forze dell’ordine, gli assessori genzanesi e molti esponenti del Consiglio comunale, anche della minoranza.

Gli interventi che si sono succeduti, dall’assessore alla Cultura Giulia Briziarelli alla consigliera Marta Elisa Bevilacqua, hanno fatto leva sull’importanza del tenere viva la memoria e di trasferirla alle giovani generazioni, presenti oggi, nel rispetto delle normative anti covid, attraverso due rappresentanti degli istituti superiori del territorio, Samuel Nocera del Pertini e Giordano Attenni del Vailati.

Entrambi hanno letto un loro contributo sulla giornata odierna, seguiti poi dagli interventi del presidente dell’Anpi di Genzano, Adriano Carrieri, e dal presidente dell’Aned (Associazione Nazionale Ex Deportati nei Campi Nazisti).

“E’ per colpa dell’indifferenza dei più che sono avvenuti i fatti che noi oggi ricordiamo, è soltanto questo l’antidoto che oggi abbiamo a disposizione per intervenire sulle nuove generazioni affinché non accadano più” ha detto Bevilacqua, cui ha fatto eco Briziarelli: “E’ quando noi non non siamo vigili, quando non testimoniamo il bene, con il confronto e le azioni, che si commette il male”.

“La Shoah rappresenta uno spartiacque nelle vicende umane, segnando per sempre un prima e un dopo, il tarlo insinuato nelle menti di alcuni che progettavano di sterminare altri uomini, di mettere uomini contro uomini” ha detto nel suo intervento Salmoni, che ha poi letto la lettera delle tre sorelle Amati di ringraziamento alla città di Genzano.

“La memoria va alimentata tutti i giorni come facciamo oggi con la cittadinanza onoraria e come è stato fatto dalle amministrazioni precedenti con l’intitolazione di questo parco, che ricorda il sacrificio di Giulio Amati a chiunque passeggia qui”, ha detto il Primo Cittadino.

Durante la cerimonia Andrea Di Veroli ha donato il suo libro “Giulio Amati, da uomo a numero”, al Sindaco ed alla Città, il quale contiene il grande lavoro di ricerca fatto con l’obiettivo di ricostruire i tragici fatti accaduti, e che hanno distrutto la sua famiglia.

Michela Emili

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