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Monte Porzio – Marcello Latini, oggi la città ricorda il campione del Rischiatutto

dedicato a Marcello

Cento anni dalla sua nascita, 7 novembre 1921, e 50 dall’inizio della sua avventura televisiva al famoso quiz Rischiatutto, Ernesto Latini, conosciuto come Marcello, viene oggi ricordato dalla sua città. Era infatti proprio il 28 gennaio 1971 quando iniziava la sua avventura nel programma televisivo condotto da Mike Bongiorno, al quale si presentò come esperto del romanzo “I tre Moschettieri” di Dumas e dove rimase campione in carica fino al marzo delle stesso anno. Fu il primo concorrente in Italia a scommettere un milione sul rischio e fu il primo a raggiungere 25.720.000 di lire in gettoni d’oro. Marcello Latini è scomparso il 17 aprile del 2000.

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Tutta Italia conosceva Latini, ma la sua Monte Porzio Catone già ne apprezzava da tempo le doti umane e l’intenso impegno sociale rivolto su più fronti, anche nella veste di Priore della Confraternita di Sant’Antonino che proprio quest’anno celebra i suoi 250 anni. Latini contribuì nel corso degli anni a far conoscere la città organizzando numerosi eventi come il celebre “Catone d’oro”, ai quali invitava i numerosi personaggi della televisione e del cinema conosciuti durante la sua partecipazione al quiz televisivo.

Oggi il Comune di Monte Porzio, limitato dalle disposizioni Covid, inizia a ricordarlo promuovendo sul suo canale you tube, il video di una delle puntate del rischiatutto https://youtu.be/1u7JDHi_X60

Lo ricordiamo di seguito attraverso uno scritto del 2006 di Francesco Vescovo, riportato nel sito dedicato a Marcello Latini e curato da Tonino Ciminelli:

Chi nelle serate dei primi mesi del 1971 passeggiava per le strade di Monte Porzio restava colpito da uno strano silenzio: a turbare la quiete c’era solo, nell’aria, la voce di Mike Bongiorno che presentava Rischiatutto. L’attenzione di tutti i monteporziani  era rivolta all’uomo che affrontava, settimana dopo settimana e con memoria prodigiosa, la serie di difficili quiz. Si trattava dell’ormai famoso compaesano Marcello Latini, entrato subito nei cuori dei telespettatori che seguivano sempre più numerosi la trasmissione, appassionandosi alla sua spontaneità e ai suoi noti proverbi paesani: uno dei più famosi, “o a Napoli in carrozza o alla macchia a fare il carbone”, lo recitò mentre scommetteva tutto il montepremi su una domanda su Dumas, sorprendendo un meravigliato Mike e facendo scattare l’applauso del pubblico in studio, mentre per le vie del paese si sollevava un boato. La fine della trasmissione, con la vittoria di Marcello, era seguita da caroselli di auto e processioni di gente fin sotto la sua abitazione, dov’era reclamato al balcone per un caloroso saluto. Fu il primo dei concorrenti a rischiare un milione di lire; riuscì a vincere la storica cifra di venticinque milioni che, rapportata ad oggi, sarebbe uguale a 360milioni di lire circa. Fu un momento di vera gloria: conosciuto ormai in tutt’Italia, già prima di avventurarsi nel Rischiatutto Marcello Latini era ammirato e stimato da tutti per la sua attività sociale a Monte Porzio.  Lo ricordano bene i suoi compaesani. Lo trovavano tutti i giorni nella sua tabaccheria di piazza del Mercato, ma lo potevano anche vedere nelle processioni come Priore della  Venerabile Confraternita di Sant’Antonino, oppure come organizzatore delle feste patronali  e del Catone d’oro. Era divenuto un’icona della città, di cui era stato nel dopoguerra anche amministratore comunale, divenendo così con il tempo  parte essenziale del tessuto sociale monteporziano. Oggi, a distanza di qualche anno dalla scomparsa di questo illustre compaesano, l’associazione Amici di Monte Porzio Catone club si è mobilitata e, durante i festeggiamenti patronali, ha organizzato la proiezione della finale tra i campioni della storia di Rischiatutto. Un’iniziativa che ha riscosso un notevole successo, per aver omaggiato ma anche fatto conoscere ai più giovani Marcello Latini, un uomo che ha dedicato la propria vita per far crescere Monte Porzio. Un plauso va a quest’associazione che da cinque anni lavora per tenere viva nei cittadini la voglia di tramandare le proprie  tradizioni. Si tratta di un importante contributo per le nuove generazioni, un invito affinché si impegnino a migliorare le sorti della comunità in cui vivono.

  

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