CRONACA

Si aggrava la posizione dei 4 indagati per l’omicidio di Willy. Contestato omicidio volontario

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Si aggrava la posizione dei 4 indagati per la morte del giovane Willy Monteiro Duarte, ammazzato di botte nel tentativo di sedare una rissa.

La Procura di Velletri ora contesta l’accusa di omicidio volontario a carico dei quattro giovani ritenuti responsabili del pestaggio, dalle conseguenze mortali, avvenuto all’esterno di un locale pubblico a Colleferro, a settembre scorso. Si tratta dei fratelli M.B. e G.B. e di M.P. e F.B., tutti finora accusati di omicidio preterintenzionale.

La nuova accusa è contestata in una nuova ordinanza di custodia cautelare notificata oggi ai quattro indagati dai carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Colleferro, al termine di ulteriori attività di indagine coordinate dalla procura di Velletri.

Il nuovo provvedimento integra e modifica la misura cautelare emessa nel settembre scorso. L’ordinanza, in particolare, scaturisce da intercettazioni telefoniche e ambientali, sommarie informazioni e altri accertamenti, che hanno permesso di raccogliere nei confronti degli indagati gravi indizi di colpevolezza.

“Gli elementi conducono naturalmente a ritenere che i quattro indagati non solo avessero consapevolmente accettato il rischio di uccidere Willy, ma colpendolo ripetutamente, con una violenza del tutto sproporzionata alla volontà di arrecargli delle semplici lesioni, avessero previsto e voluto alternativamente la morte o il grave ferimento della vittima”.

È quanto scrive il gip del Tribunale di Velletri, Giuseppe Boccarrato, nell’ordinanza con cui contesta ai quattro arrestati per il delitto di Colleferro il reato di omicidio volontario per la morte di Willy Monteiro Duarte.

Secondo il giudice, “per la modalità dell’azione, realizzata da più persone coordinate, per la localizzazione e violenza dei colpi, inferti in più parti vitali, per le condizioni in cui versava la vittima, colpita anche quando si trovava inerme in terra, e per l’esperienza nelle tecniche di combattimento dei fratelli Bianchi e del Belleggia, va senza dubbio esclusa la condizione minima per contestare l’omicidio preterintenzionale”.

Nell’ordinanza il Gip scrive che “gli informatori sentiti nel corso delle indagini hanno confermato che Willy veniva aggredito nonostante fosse del tutto estraneo alla discussione in corso tra Belleggia e gli amici di Zurma, sicché i quattro indagati nel colpirlo e infierendo con crudeltà su un ragazzo inerme, erano animati semplicemente, dalla volontà di dimostrare la forza del proprio gruppo”.

(fonte: Agi)

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