Un Carnevale messo in soffitta senza clamori, risate, lanci di coriandoli o dolcetti tipici. Nessuna maschera, nessun corteo, i carri quest’anno sono rimasti solo nella mente di chi, magari, aveva anche solo provato ad immaginare soggetti e temi per cui modellare la cartapesta.
Nessun Carnevale dunque, sulle strade e nelle piazze dei Castelli Romani. Sono rimasti ai box i gruppi organizzativi, frementi e tristi, di Frascati, Monte Porzio, Velletri, Genzano; in quei Comuni, cioè, dove la festa più amata dai bambini gode di una lunga e conclamata tradizione.
Ci sarà tempo per tornare a festeggiare, magari anche per dissacrare questo triste periodo di pandemia con un nuovo carro e nuove maschere. Ma intanto, a Genzano, la tradizione del Carnevale ha fatto capolino, sui social, tornando non solo alle feste passate, ma anche a quel backstage organizzativo, fatto di duro lavoro e sacrificio, affinché tutto poi non deluda le aspettative della folla festante.
In questi giorni, infatti, non è mancata sui vari gruppi Facebook, la pubblicazione di post che hanno ripercorso la storia del Carnevale genzanese, da parte dell’associazione Ossidiana, Momo ma anche di artisti e cittadini cimentati a vario titolo nei preparativi. Anche i negozi cittadini hanno raccolto l’invito della Pro Loco all’esposizione di fotografie del Carnevale. Fino, giunti al pomeriggio di oggi, Martedì Grasso, al funerale di Re Carnevale con il consueto falò, che è un arrivederci al prossimo anno.
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