POLITICA

Monte Compatri – Si rinfiamma la questione Scuola Laghetto in via Serranti. Emerse altre criticità

aula-scuola-banchi


A Monte Compatri si torna a discutere dell’ormai famosa Scuola Todis, ovvero dell’edificio privato di via Serranti 12 ristrutturato e affittato dal Comune per ospitare i circa 200 ragazzi della scuola media di
Laghetto. Un’operazione contestata da genitori e opposizione sin dalla scorsa estate, che è costata alle casse comunali ben 90.000 euro per i pullman e 85.400 euro annui per l’affitto dei locali.

Dopo le preoccupanti notizie apprese lo scorso settembre dal Piano di Prevenzione e Programma di
Attuazione – finite anche su Striscia La Notizia – ora si aggiungono ulteriori criticità indicate in una nota dell’ASL RM 6 datata 1° febbraio. Il documento non è stato reso pubblico, ma alcuni consiglieri comunali di Monte Compatri ne sono entrati in possesso, denunciandone i contenuti attraverso i social.

In particolare, il Consigliere Marco De Carolis lo scorso 16 febbraio pubblicava un lungo post su Facebook nel quale sviscerava le criticità del plesso di via Serranti 12
emerse a seguito di due sopralluoghi condotti dal Dipartimento di Prevenzione ASL RM 6, scaturiti da
esposti e solleciti inoltrati da alcuni consiglieri comunali.


I rilevamenti del personale medico dell’ASL, infatti, hanno messo in luce diverse carenze e problematiche
che interessano le 9 aule dell’edificio, tra cui: la mancanza di acqua calda in tutti i bagni; l’assenza di un ambiente idoneo per l’accoglienza e l’isolamento Covid nell’edificio B e la presenza di un “forte cattivo
odore riconducibile ad esalazioni di fognatura” nell’ambiente per isolamento Covid dell’edificio A;
“mancano gli ambienti per le attività di seguito elencate che vengono svolte dagli alunni presso la vicina scuola secondaria di Via Felici e la primaria di Via Serranti: Biblioteca, aula multimediale, aula 3.0, palestra” e in nessuno dei due edifici è presente “un bagno accessibile a persone con ridotta capacità motoria”; vi sono poi carenze strutturali, quali la mancanza di bande antiscivolo sulle scale che collegano i vari piani e di una pittura idonea sui muri per evitare il rilascio di polvere bianca. In compenso, però, le aule non sono risultate sovraffollate e le finestre al loro interno sono sufficienti a garantire il ricambio d’aria.


Inoltre, nella conclusione, l’ASL ha richiesto di relazionare sull’aumento di pulizia periodica dei bagni, “considerata la promiscuità maschi-femmine di alcuni bagni”, sulle procedure di distanziamento sociale dei ragazzi all’interno dei pullman durante il tragitto casa-scuola-casa e sulla frequenza di sanificazione degli stessi. In ultimo, viene richiesta ancora una volta la Certificazione di Agibilità dell’edificio, che risultava assente già nel Piano di Prevenzione e Programma di Attuazione rilasciato a settembre.


Sulla sanificazione dei pullman il Sindaco era intervenuto appena il 10 febbraio, garantendo che “i mezzi di trasporto scolastico sono sanificati giornalmente”, per poi tornare sulla questione scuolabus il 15 febbraio, affermando che quest’ultimi non rappresentano affatto un rischio per il diffondersi della pandemia.

L’aumento dei contagi nella scuola di via Serranti 12, a detta del primo cittadino, è riconducibile all’ormai
famosa festa privata di un’alunna: “lo stesso scuolabus preso da 4 classi non ha rappresentato un rischio, i
numeri sono chiari: 2 classi 0 positivi, 1 classe 1 positivo (presente alla festa), classe della festeggiata 8
positivi compreso 1 alunno che risulta in DAD dall’inizio della scuola, ma presente alla festa”.


Tali garanzie sugli scuolabus, però, non hanno risparmiato l’amministrazione D’Acuti da una nuova ondata di critiche, di cui si è fatto portavoce in primis l’ex alleato De Carolis, che sulla relazione dell’ASL ha
commentato: “Insomma, problematiche strutturali, igienico sanitarie, Covid-19 e sicurezza ritenute fondamentali per i medici ed i tecnici del Dipartimento di Prevenzione ASL RM 6, tali da dover essere
assicurate in tempi brevi, ma assolutamente sottovalutate da un Sindaco che dovrebbe tutelare in primis la salute della propria comunità”.

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