Attualità

Benessere Alimentare – ALLERGIE o INTOLLERANZE ALIMENTARI?

a cura della dott.ssa ALICE MORANDINI ROSSI

Intolleranze ed allergie crescono di anno in anno nella popolazione. Si verificano per cause diverse, come ad esempio il mutare delle condizioni ambientali o climatiche (smog) e per il regredire delle nostre difese generali. Secondo le statistiche si sono triplicate negli ultimi 40 anni.

Negli anni Ottanta ne soffriva il 2,9% della popolazione, mentre oggi la percentuale è salita al 12,7 (ricerche su dati Istat del 2020). Oltre 300 mila persone risultano allergici al latte, 1.1 milioni al lattosio, 3 milioni al glutine, oltre 300 mila sono celiaci. Poi ci sono 5 milioni di allergici al Nichel, metallo contenuto in vari alimenti, e oltre 100 mila che non tollerano gli additivi alimentari.

Andiamo con ordine: nella comunità scientifica si parla di REAZIONI AVVERSE agli alimenti. Esse posso essere di due tipi: tossiche e non tossiche (da ipersensibilità).

Le reazioni tossiche, sono causate dall’ingestione di alimenti contaminati da tossine, da batteri (sindrome sgombroide, caratterizzata dalla comparsa di manifestazioni in parte sovrapponibili all’allergia e in parte all’intolleranza, come orticaria o sintomi gastro-intestinali. Si tratta infatti di un’esposizione eccessiva ad amine biogene -prima fra tutte, l’istamina- che, favorite dal metabolismo batterico, si liberano in grandi quantità durante il processo di putrefazione del pesce, in particolare sgombro e tonno) o da sostanze chimiche di sintesi. Queste reazioni sono dose-dipendenti: maggiore è l’ingestione di tali alimenti, maggiore è la reazione tossica.

Le reazioni non tossiche, invece, sono reazioni dette di ipersensibilità. Queste derivano dalla ipersensibilità dell’individuo a particolari sostanze, dette allergeni e sono dose-non-dipendenti, la reazione si scatena indipendentemente dalla dose ingerita.

Tra le razioni non tossiche troviamo:

-reazioni IgE mediate o reazioni allergiche propriamente dette.

L’allergia può manifestarsi già in età pediatrica oppure insorgere in età adulta: nel primo caso spesso regredisce (come ad esempio nel caso di latte e uovo), mentre se comparsa successivamente tende a persistere per tutta la vita.

L’allergia può presentarsi con un ampio spettro di manifestazioni cliniche che spaziano da sintomi lievi fino allo shock anafilattico, potenzialmente fatale. Segni e sintomi compaiono a breve distanza dall’assunzione dell’alimento (da pochi minuti a poche ore), sono tanto più gravi quanto più precocemente insorgono e possono interessare diversi organi ed apparati.

La diagnosi prevede un percorso complesso che richiede una figura specialistica, Allergologo o Pediatra Allergologo, con specifiche competenze nel settore.

I test diagnostici standardizzati, in vivo e in vitro, sono finalizzati all’individuazione dell’allergene alimentare responsabile. Tra questi ricordiamo: 1) PRICK test, sensibile e specifico, definito test di primo livello. semplice nella sua esecuzione, di basso costo ed a lettura immediata; si effettua utilizzando estratti allergenici purificati del commercio (prick test) oppure con alimenti freschi in particolare del mondo vegetale (prick by prick o prick to prick). 2) RAST test o test sierologico, definito di secondo livello. Consiste nella ricerca di IgE totali e specifiche con metodi sierologici convenzionali (prelievo del sangue). 3) Test in vivo da scatenamento orale, definito di terzo livello. Si effettua esclusivamente in sede specialistica ospedaliera o universitaria: si tratta di un test effettuato in vivo (live) ed è considerato il gold standard della diagnostica allergologica; si effettua in casi dubbi, nei quali cioè la correlazione stretta fra la sintomatologia ed i risultati dei test eseguiti non è concordante o decisiva e nei casi di sensibilizzazione.

-reazioni IgA ed IgG mediate: la celiachia.

La celiachia è una patologia cronica sistemica immuno mediata, indotta dalle prolamine (il principale complesso proteico strutturale del frumento, orzo e segale) in individui geneticamente suscettibili e caratterizzata da livelli variabili di enteropatia (cioè di danno istologico della mucosa intestinale), dalla presenza nel siero, a dieta libera con glutine, di anticorpi specifici e da una combinazione variabile di sintomi intestinali ed extra-intestinali. La predisposizione genetica è legata agli aplotipi HLA DQ2/DQ8, in assenza dei quali la diagnosi è virtualmente esclusa o almeno altamente improbabile. Il processo infiammatorio, spesso accompagnato da malassorbimento, è cronicamente sostenuto dall’ingestione di glutine ed al momento la sola terapia è rappresentata dalla dieta priva di glutine, rigida e permanente.

-reazioni non immuno mediate: le intolleranze.

Le intolleranze alimentari provocano sintomi spesso simili a quelli delle allergie, ma non sono dovute a una reazione del sistema immunitario e variano in relazione alla quantità ingerita dell’alimento non tollerato (dose- dipendente). L’intolleranza al lattosio, la più diffusa tra le intolleranze da difetti enzimatici nella popolazione generale, è causata dalla mancanza di un enzima chiamato Lattasi, che consente la digestione del lattosio, uno zucchero contenuto nel latte, scindendolo in glucosio e galattosio. Interessa circa il 3-5% di tutti i bambini di età inferiore ai 2 anni. Anche nell’individuo adulto si può manifestare tale intolleranza, ed è dovuta principalmente al cambiamento delle abitudini alimentari e alla diminuzione dell’attività lattasica. Non tutti i soggetti con deficit di lattasi avvertono sintomi quando assumono un alimento contenente lattosio, perché esistono diversi gradi di deficit dell’enzima specifico. È stato dimostrato che la presenza e disponibilità della lattasi aumenta in relazione alla quantità di latte consumato. Test utili nell’accertamento di una intolleranza sono:

-Breath Test per glucosio o lattulosio per valutazione della SIBO (La sindrome da sovracrescita batterica intestinale).

-Breath Test per lattosio per valutare intolleranza a lattosio.

Rivolgiti al medico se sospetti di avere una allergia o una intolleranza alimentare. Non fare autodiagnosi e non escludere alimenti di tua iniziativa!

Il Biologo Nutrizionista può aiutarti ad avere un’alimentazione corretta e bilanciata sulla base delle tue necessità.

Dott.ssa Alice Morandini Rossi

www.alicemorandinirossi.it

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