POLITICA

Frascati – Sts, si rinnova il consiglio d’amministrazione. Un avviso pubblico per le nuove nomine

comune frascati

Un avviso pubblico per individuare tramite curriculum e competenze i 3 nuovi membri del consiglio d’amministrazione dell’azienda speciale Sts multiservizi. Così lo scorso 31 marzo la Commissaria Raffaela Moscarella ha incaricato gli uffici competenti di emettere l’atto utile per sostituire gli attuali membri del CDA, formalmente decaduto dopo lo scioglimento del consiglio comunale e che oggi opera in regime di prorogatio. L’azienda speciale, il cui Direttore generale rimane fino al 2022 Niccolò Critti, ha oggi un consiglio d’amministrazione composto dalla presidente Francesca Romana Tomaselli e da Chiara D’Orazio, rimasta unica consigliera dopo le dimissioni di Fabio Scognamiglio prima e di Roberto Pesce poi. Nomine fiduciarie della scorsa amministrazione, che evidentemente la Commissaria non ritiene opportuno confermare o anche solo integrare con un nuovo componente.

Un nuovo direttivo, quello che verrà scelto dalla Moscarella, che rimarrà in carica fino alla durata della gestione commissariale della città di Frascati (verosimilmente fino a settembre – ottobre) e che avrà, diversamente da quanto accaduto fino ad oggi, una retribuzione economica. Un compenso annuo massimo che potrà essere riconosciuto all’intero Consiglio di amministrazione, composto come detto da 3 membri e che non potrà essere superiore a 34.500 euro. Di certo non una grande cifra, se si pensa che la carica durerà meno di 6 mesi, ma neanche briciole per un ente in perenne lotta con problemi di cassa. Un’indicazione che comunque va nella direzione opposta rispetto alla volontà più volte manifestata dai consiglieri d’amministrazione uscenti di non percepire un compenso fisso ma invece collegato al raggiungimento di una prestazione positiva. Al di là delle remunerazioni che in questo caso specifico pesano poco e sono imposte dalla normativa vigente, occorre forse fare una riflessione rispetto al provvedimento in generale vista la nuova fase di instabilità data da un azzeramento di cariche, che potrebbe questa sì, aver pesato, insieme alle annunciate esternalizzazioni e alla mancata condivisione, nella decisione dei lavoratori di dichiarare lo stato di agitazione. Una nomina che si rende però “necessaria” – recita la delibera della Commissaria – “affinché l’organo possa operare nella pienezza delle sue funzioni e competenze”. Un collegio rinnovato che affronterà immediatamente un’importante scadenza come quella dell’approvazione del rendiconto triennale; un appuntamento rinviato al 30 aprile 2021 dal “Decreto Sostegni”, che ha prorogato di un mese il termine ultimo per l’approvazione del Bilancio di previsione degli Enti Locali.

Claudia Proietti

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