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CN IN TAVOLA – Due vini dei Castelli Romani tra i primi quindici migliori bianchi d’Italia

top 50 bianchi _ vino_

La scorsa settimana è uscita la classifica 2021 “I TOP 50 BIANCHI” della rivista Gentleman di Milano Finanza, redatta dall’incrocio delle sei più autorevoli Guide Italiane del mondo del vino: GAMBERO ROSSO; VITAE; BIBENDA; VERONELLI; CERNILLI e MARONI. Una classifica che premia i vini ricavati da Chardonnay e Pinot. Gli italiani, sembrerebbero, preferire i vini derivati dalle uve francesi. Al primo posto, lo Chardonnay Cuvée Bois 2018 della Cantina Les Crệtes in Valle d’Aosta.

Tra i primi quindici vini anche due bianchi di note cantine laziali della zona dell’Agro Pontino e dei Castelli Romani: Casale Del Giglio e Castel De Paolis.

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Il Radix 2016 di Casale del Giglio ha conquistato il sesto posto con 559,5 punti. Cento per cento Bellone, la varietà antichissima che Plinio, in epoca romana, chiamava “uva pantastica” e che, poi, divenne popolare come “uva pane”, forse perché i contadini erano soliti gustarla, proprio, con il pane. Il Radix è uno degli ultimi vini arrivati della cantina dell’Agro Pontino, un vino bianco giovane e complesso, destinato a grande longevità, che nasce da un vitigno originario del luogo, nelle vigne che vanno dai Castelli Romani fino al litorale di Anzio e Nettuno, dove il terreno è suolo di medio impasto-sabbioso.

“Il Bellone migliore viene dal mare” – raccontavano i contadini di una volta. Profumo di fiori gialli e brezza marina insieme con quelli di pesca e frutti esotici, per un vino dal sapore pieno, persistente e deciso, di buona sapidità grazie a una mineralità dove i sentori di menta e di resina sono dovuti al tannino delle bucce fermentate prima a temperatura ambiente, poi in tonneaux e dopo due anni un passaggio in “anfora” e, poi, affinamento in bottiglia per almeno sei mesi.

borgodivino

Il Frascati Superiore 2019 di Castel De Paolis ha ottenuto 550,5 punti ed è in classifica al quindicesimo posto, a parità con un bianco friulano Friuli Isonzo Sauvignon Picol 2018 della Cantina Lis Neris. Il Frascati Superiore nasce su un terreno vulcanico ricco di tufo da un uvaggio di Malvasia del Lazio (70%), Bellone, Trebbiano giallo e Bombino (30%). Il suo profumo intenso di note floreali e agrumate delicate accompagna un sapore fresco e secco, abbastanza morbido. Un vino di qualità con un’anima legata al territorio che nasce in un clima tra i più miti e amabili della penisola, e prodotto da un’attenta lavorazione e da un’accurata selezione delle uve.

Due vini dei Castelli romani che si sono piazzati entrambi in una classifica nazionale di rilievo. Due Cantine che, come altre ai Castelli Romani, hanno avuto il coraggio di investire sulla qualità e non solo sulla quantità, con l’obiettivo di affermare l’importanza di un territorio che con i suoi vitigni vuole uscire alla ribalta, rispolverando le antiche tecniche e tradizioni senza dimenticare innovazione, sostenibilità e nuove tecniche e conoscenze sui terreni e in cantina.

I Castelli Romani da sempre producono vini che sono il risultato di un lavoro costante e continuo, fatto di amorevole dedizione e passione, un ancestrale legame dell’uomo con la terra che da sempre caratterizza questi luoghi. Vini che appagano il palato e frutto di vigneti che affascinano lo sguardo in ogni stagione e che, spesso, sorgono su luoghi ricchi di storia e di memoria. Un patrimonio con una grande potenzialità qualitativa e trainante volano per l’economia e lo sviluppo di tutto il territorio.

Eliana Lucarini

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