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Fabio D’Andrea, da Velletri, “smantella” il Covid-19. Dichiarazioni choc: “Un colossale raggiro”

FABIO D'ANDREA

Per carità, non chiamatelo “negazionista”. “E’ un’etichetta fuori luogo, che proprio non mi piace…“, ammette lui a fronte di chi è a caccia di un riduttivo a basso “prezzo”. Inizia così la lunga intervista all’ex consigliere comunale Fabio D’Andrea, i cui spunti, complici i temi trattati e la delicatezza degli stessi, finiranno per essere inevitabilmente “divisivi”, tra chi sarà portato a dargli ragione e chi, anche con disappunto, si troverà ad osteggiare la sua tesi.

Ma il suo approccio è pari alla vitalità e all’entusiasmo che ha accompagnato ogni sua iniziativa: “Io non sono contro qualcuno, ma per qualcosa”. Ed è un “qualcosa”, quello che lo sta muovendo da mesi, che ha deciso di abbracciare come fosse una “missione”. Una “missione” per sensibilizzare l’opinione pubblica ad una maggiore consapevolezza.

FABIO D'ANDREA

“Pazienza se qualcuno mi darà del “negazionista”. Io so di non esserlo – esordisce -, come so anche che quello che ci stanno facendo vivere da oltre un anno è qualcosa che era nell’aria da tempo…”.

Prego?

“Bill Gates parla di pandemia già nel 2015 e non credo che fossero parole casuali le sue…”.

Prima affermazione che giustificherebbe l’etichetta di negazionista…

“Ripeto, sperando di far chiarezza: non metto mica in dubbio l’esistenza e la potenziale letalità del Covid-19. Sappiamo che è un virus e che le conseguenze, se curato male, possono essere importanti, ed addirittura letali in alcuni casi. Ma gli strumenti per venirne a capo non mancano e l’amarezza è legata semmai al fatto che ci si è preferito concentrarsi su altro e non su quanto andava fatto con maggior attenzione”.

Dove vuole arrivare?

“Abbiamo avuto, ringraziando Dio, dei medici coraggiosi, che qualcuno chiamerebbe “fuori dal coro”. Persone che hanno messo in campo la loro professionalità, la loro totale dedizione alla salute dei pazienti e che però troppo spesso sono stati sottaciuti, o inascoltati, come avvenuto al dottor Amici, vergognosamente silenziato durante una recente puntata di “Porta a Porta”, quando con educazione ma fermezza ha provato ad esporre il suo pensiero, evidentemente inviso a Bruno Vespa e a chi decide cosa si possa dire e cosa, invece, va censurato. E intanto in tv, da quasi 2 anni, si parla solo di contagi e morte…”.

Quindi lei propende per una precisa strategia comunicativa? Finalizzata a…?

“La regola fondamentale per attuare una manipolazione mentale è la ripetizione. Anche la bugia, ripetuta continuamente, diventa una verità”.

In tutta questa vicenda ha sempre avuto questo parere?

“Ho cominciato a pormi delle domande, come peraltro ciascun individuo dovrebbe fare, su qualsiasi tema. E’ per questo che m’infastidisce essere chiamato negazionista. Noi non neghiamo nulla, piuttosto ragioniamo su tutto e quando hai un dubbio la cosa più intelligente è porsi delle domande”.

I dubbi quando sono iniziati?

“Sin da subito è parso anomalo l’atteggiamento dell’Istituto Superiore di Sanità, che ha inizialmente dato delle direttive che stridevano con l’approccio avuto sino a lì. Da quando sono state introdotte le autopsie sono sempre state cruciali per la ricerca, e invece nei primi mesi di questa epidemia la prima cosa che hanno fatto è stata quella di bloccarle, fino a quando qualche medico, con estremo coraggio, non ha iniziato a porsi le domande, fino a riscontrare il caso anomalo di trombosi polmonare”.

“Di recente il Tar del Lazio ha accolto l’istanza cautelare promossa dai medici del “Comitato Cura Domiciliare Covid-19”, guidato dal presidente Erich Grimaldi, nei confronti del Ministero della Salute e dell’Aifa, con riferimento proprio alla nota Aifa del dicembre 2020, che contiene i principi di gestione dei casi Covid-19 nel “setting domiciliare”.

Cosa prevede?

“Nei primi giorni di malattia la sola “vigile attesa” e la somministrazione di fans e paracetamolo o di eparina per gli allettati. Il Tribunale ha ritenuto che il ricorso appare fondato in relazione alla giusta richiesta dei medici di far valere il proprio diritto/dovere di prescrivere i farmaci che ritengono più opportuni secondo scienza e coscienza, e che non può essere “compresso nell’ottica di una attesa, potenzialmente pregiudizievole sia per il paziente che per i medici stessi”. Il Tar ha sospeso con effetto immediato l’efficacia del provvedimento emanato da Aifa e rinviato la trattazione del merito al 20 luglio prossimo”.

Come si sente di giudicare quanto accaduto?

“Che finalmente anche il Tribunale Amministrativo ha compreso che lasciare i pazienti senza cure precoci a domicilio è assolutamente inaccettabile, ed ora ci aspettiamo una revisione immediata delle linee guida ministeriali, tenendo conto dello schema terapeutico redatto dai nostri medici per le cure domiciliari precoci, nell’interesse di tutto il Paese”.

I vostri medici? Parla a nome di qualcuno?

“Assolutamente no, ma non nego che mi ritrovo nelle posizioni di chi, come me, da mesi si va battendo per sensibilizzare la popolazione e lotta affinché i medici facciano i medici e i cittadini vengano adeguatamente informati su cosa c’è da fare se e quando dovessero avere dei sintomi. La strada da perseguire, anche a livello di comunicazione, era ed è quella della terapia domiciliare ben definita, evitando errori grossolani”.

Tipo?
“Non sono un medico e lungi da me arrogarmi la presunzione di potermi sostituire a qualcuno, ma l’elemento saliente è che neppure il protocollo di cura domiciliare è stato mai sollecitato come si dovrebbe, creando tanta confusione. Si prenda la tachipirina: è un farmaco che non si dovrebbe prendere nella maniera più assoluta all’insorgenza dei primi sintomi. Eppure molti lo fanno..”.

Cosa consiglierebbe di fare ad un suo caro che dovesse, suo malgrado, risultare positivo?

“A tutti i frequentatori della Rete e a coloro che più hanno dimestichezza coi social il consiglio più importante da dare è quello di iscriversi al gruppo “terapiadomiciliarecovid19“, presente in ogni regione. Non è un gruppo che si utilizza per chiacchierare, ma è composto da migliaia di medici, che operano quotidianamente per curare i pazienti e non per fare business o terrorismo mediatico”.

Ci spieghi come funziona.

“Alla positività sintomatica si fornisce “nome, cognome, età, luogo di residenza, altezza e peso”, oltre a parametri preziosi come la saturazione e i sintomi riscontrati. Un moderatore nell’arco di pochissimi minuti accoglie la richiesta e la invia al medico più vicino, che si mette in contatto con la persona interessata. Questa cosa va avanti da marzo scorso ma in tanti non ne sono mai venuti a conoscenza. Ed è davvero incomprensibile, tanto più se si considera che in tutti i casi trattati non ci sono state ospedalizzazioni e decessi. E la mia domanda, a questo punto, è una: perché questi valorosi medici non stanno nel Comitato tecnico scientifico? E quanto ci è costato far passare altri messaggi? Serviva davvero andare più di un anno in giro con mascherine, spesso false ed inidonee?”.

E’ contrario anche alle mascherine?

“L’appello che faccio ad ognuno è di informarsi, aprire gli occhi e sentire un’altra campana. Il Covid è sicuramente una patologia respiratoria, ma non è possibile che non si faccia nulla per sensibilizzare la popolazione a pratiche sane e non si fa informazione sulla prevenzione. Arrivando a ridosso della stagione autunnale invernale, come da consiglio ricevuto da persone competenti in materia, l’alimentazione diventa fondamentale. Bisogna fare incetta di vitamine, come la D, che unita alla K2 rafforza di molto il sistema immunitario. Vanno inoltre utilizzate la lattoferrina e la quercitina, sempre a fini di prevenzione e preoccupa davvero la cattiva informazione che si fa in televisione, coi media che rispondono quasi tutti ad un pensiero unico, in cui nessuno può dire altro”.

Su cos’altro fonda le sue perplessità?

“Il Tribunale di Vienna a fine marzo ha sentenziato che il test Pcr non è attendibile, tanto che i tamponi a quel punto vengono considerati non idonei e diagnosticamente non rilevanti. Per il tribunale amministrativo austriaco, quindi, la definizione di malattia del ministro della Sanità è completamente sbagliata e infondata. Il tampone è di 24 cicli e in Italia abbiamo risultati falsati al 98%, con solo il 2% che è realmente positivo, e di questo il 95% è asintomatico. Il 5% che ha necessità di cure coi protocolli corretti nell’arco di 4-5 giorni guarisce”.

Si rende conto di quel che sta dicendo?

“Se il tampone che viene usato in Italia è falso, lo è anche nel resto del mondo. E se viene dichiarato falso il tampone come unità diagnostica della presenza Covid, capite bene che crolla il castello. E crolla l’inutile e pericolosa sperimentazione su farmaci che non certificano l’immunità, e che al contrario potrebbero causare nei mesi effetti collaterali gravi al momento non identificabili”.

Cosa si augura?

“Confido che prima o poi emerga tutta la verità. A quel punto si aprirà una stagione di controllo delle responsabilità. 80mila persone potevano essere salvate e mi fa male aver assistito alla morte di genitori di amici, deceduti per altre patologie, in nome dei protocolli dell’ISS. Donne e uomini morti in solitudine, senza l’affetto dei propri cari. E anche per questo l’atteggiamento delle istituzioni ha rasentato la disumanità”.

FABIO D'ANDREA

Contrario anche al coprifuoco?

“Oltre ad essere incostituzionale, è un tema sul quale non si è mai espresso il CTS. Pertanto è una misura esclusivamente politica”.

E sui vaccini?

“Il Trattato di Norimberga parla chiaro: non può esserci imposizione, ma solo un consenso libero. Chiamiamola per quello che é: una cura sperimentale!”.

Lei lo farà?

“No, non lo farò, come non ho mai fatto quello antinfluenzale. E chi non vuole non deve farlo. Nessuno si deve sentire minacciato dalla perdita del lavoro e se necessario si utilizzeranno tutti i canali legali per evitarlo”.

E’ vero che lei va in giro senza mascherina da oltre un anno?

“Assolutamente si! Mi vedono in giro senza mascherina e senza orari, perché se hai la fortuna di conoscere l’impianto giuridico nazionale e dare valore alla Costituzione capisci che nessun Dpcm può porre in deroga una legge dello Stato e un articolo della Costituzione”.

Sa che questa cosa rischia di provocare sdegno anche in chi, sinora, poteva ritrovarsi con parte delle sue affermazioni?

“Io non cerco consensi, ma spero solo di contribuire, nel mio piccolo, a risvegliare coscienze sopite, e ce ne sono davvero tante di perplessità laddove i tamponi non sono attendibili e anche sul sierologico ci sono enormi interrogativi. In questo anno sono stati sperperati miliardi senza senso e hanno tolto a tutti la socialità, compresi i bambini, che non hanno avuto più diritto neppure ad una festicciola di compleanno con gli amichetti”.

“Comunque rimaniamo in attesa dell’esito del ricorso con provvedimento di urgenza ex articolo 700 c.p.c., pendente avanti il tribunale di Roma, relativamente alla inutilizzabilità delle metodologie di calcolo di casi positivi da Covid-19, come attuate dall’Istituto Superiore di Sanità e, quindi, dal Ministero della Salute. E’ ormai evidente, e in alcuni Paesi già certificato, che continuare a calcolare il numero di casi positivi con i criteri utilizzati sino ad ora, vale a dire senza ripetere l’analisi PCR in caso di positivi asintomatici, come sostenuto dall’OMS, e sviluppando gli esami di laboratorio oltre i 24 cicli come sostenuto dalle ECDC (il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie), rappresenti una violazione di principi scientifici. E’ pertanto assurdo continuare a rilasciare i numeri dei contagiati senza nessun aggancio con la realtà, circostanza che a sua volta determina l’erroneo colore delle regioni. Tutto questo finirà per smontare il teorema creato e si arriverà a determinare che dal marzo del 2020 è stato costruito un castello di carte allarmistico, sponsorizzato da professionisti inadeguati ed in conflitto di interessi e, per ultimo, ben veicolato dai media del mainstream”.

Con quali finalità?

“Di pervenire a far realizzare profitti abnormi a società private. Nessun autore di questo colossale raggiro si salverà dall’accertamento della verità. Noi siamo in attesa, perché se cadono i tamponi cade la pandemia e crolla la pericolosa sperimentazione su farmaci che non certificano l’immunità, e che al contrario potrebbero causare nei mesi a venire effetti collaterali gravi al momento non identificabili. Se la sentenza andrà come noi auspichiamo, coinvolgeremo direttamente e personalmente il Sindaco e l’Amministrazione comunale nell’eliminare ogni sorta di restrizione da DL, compreso l’abolizione immediata del coprifuoco che oltre ad essere incostituzionale non è oltre giustificabile, visto che il coprifuoco oltre al essere incostituzionale, è un tema sul quale non si è mai espresso il CTS ed è pertanto una misura esclusivamente politica”.

A proposito di politica, cosa si sente di dire nei confronti di un ambiente che in passato è stato il suo?

“Che sarebbe opportuno portare in contraddittorio il mondo politico, di destra, di centro e di sinistra, anche perché portano tutti la maschera e purtroppo penso abbiano tutti lo stesso Padrone. Tuttavia qualcuno pare finalmente interessarsi al contenuto degli atti giudiziari. Vi sarebbe infatti una richiesta pressante di spiegazioni da parte di un senatore al Ministro della Salute per richiedere se sia vero che le autorità sanitarie italiane si stanno disallineando dai protocolli dettati dall’OMS e dall’ECDC, circostanza che determinerebbe un enorme numero di falsi positivi. E’ la tesi da noi sempre sostenuta. Eppure hanno continuato a contaminare il cervello a tutti, convincendoli che l’isolamento e il distanziamento fossero le uniche soluzioni…”.

A che pro tutto questo?

“Solo uno dei tanti tasselli per un nuovo ordine mondiale”.

Addirittura?

“Esattamente”.

DL

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