Cultura

Velletri – La storia delle Camelie, al secondo anno senza festa

camelie

Anche quest’anno, per il secondo anno consecutivo, non si è svolta l’annuale Festa delle Camelie di Velletri, a causa delle restrizioni dovute al Covid-19. Abbiamo voluto quindi ripercorrerne la storia, in attesa che arrivino tempi migliori.

Le Camelie in Italia

La storia di come la pianta della camelia sia giunta fino a noi inizia nel lontano Settecento quando, partendo dall’Oriente, arrivò in Europa e poi in Italia, per diventare protagonista della festa veliterna. Una ricostruzione storica di tutto interesse, raccontata anche nel libro “Velletri, le sue camelie” di Piero Caneti.

IMG-20210430-WA0044

Il volume permette di ripercorrere la storia delle camelie che partendo dal lontano Giappone, che ne è patria e dimora, arrivarono in Europa all’alba del Diciottesimo secolo.

In Italia, i primi fiori di camelia giunsero per volere di Maria Carolina D’Austria, l’allora moglie di Ferdinando IV e Regina di Napoli. La nobile desiderava un giardino alla “moda” per Caserta e venne scelto l’architetto di giardini Andrea Groeffer per realizzare il suo desiderio. Egli trasformò un bosco in un immenso giardino, costellandolo di piante e di fiori, tra cui le camelie. Fu così che la camelia mise le sue prime radici in Italia: era il 1782 circa. Da Napoli arrivò poi anche a Firenze e a Milano e, piano piano, giunse fino a Velletri.

FESTA DELLE CAMELIE

Le prime feste a Velletri

La prima iniziativa veliterna legata alle camelie risale al 1994, prima di allora sembra che la pianta venisse coltivata solamente nei giardini botanici, nei quali solo pochi avevano il privilegio di poterla ammirare. Era infatti il 1993, quando in un articolo apparso sulla rivista della Società Italiana “Amici dei Fiori” si raccontava proprio delle camelie veliterne. L’articolo era scritto da un abitante di Velletri e da lì, suscitata la curiosità di molti, ebbero inizio le prime visite e il famoso “andar per camelie”, che portò alla prima vera Festa delle Camelie.

La ricorrenza annuale si pose, fin dai suoi arbori, l’obiettivo di valorizzare la città e i suoi meravigliosi giardini, una risorsa alla quale per molto tempo non era stato dato valore e che finalmente riusciva ad uscire dai confini della città e ad attirare numerosi turisti. Vennero così organizzati anche dei pullman, che permettevano lo spostamento dei visitatori tra i vari giardini dell’epoca.

La tradizione andò poi avanti, cambiando, evolvendo e migliorando, anno dopo anno, fino a giungere ad oggi, e della quale vi racconteremo in un prossimo video.

Più informazioni
commenta