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Razzo cinese in caduta incontrollata sulla Terra, possibili frammenti anche in Italia

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Una scia luminosa, chiaramente visibile nel cielo di Roma. Cosi’ appare il secondo stadio del razzo cinese Lunga Marcia 5B, in caduta incontrollata sulla Terra, fotografato questa mattina all’alba dall’astrofisico Gianluca Masi, responsabile del progetto Virtual Telescope, in un’immagine che combina dieci frame da otto secondi, creando appunto l’effetto scia.

Il ritento sulla terra del razzo

E’ attualmente previsto alle 4,52 di domenica 9 maggio, con un margine di incertezza di 6 ore, il rientro nell’atmosfera del secondo stadio del razzo cinese Lunga Marcia 5B. Lo indicano i dati più aggiornati del Comando di Difesa Aerospaziale del Nord-America (Norad). Il margine di incertezza si è ridotto rispetto alle 9 ore di ieri, ma è ancora troppo ampio per poter stabilire dove avverrà il rientro.

La maggior parte del corpo del lanciatore – ne rimane un pezzo unico di circa 30 metri –  si disintegrerà durante l’attraversamento dell’atmosfera a una velocità di circa 29mila chilometri all’ora, ma è possibile che alcuni frammenti più grandi possano arrivare fino a terra.

Allerta in Italia

Al momento l’Italia centro-meridionale fa ancora parte della vastissima zona sulla quale potrebbe avvenire il rientro e che comprende l’intera Africa, l’Asia meridionale, l’oceano Pacifico, l’Australia, parte del Nord America, l’America centrale e parte del Sud America.

Le 9 regioni italiane del centro-sud che potrebbero essere interessate dalla caduta di frammenti del razzo spaziale cinese ‘Lunga marcia 5B’ sono Umbria, Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Puglia, Calabria, Sicilia e Sardegna.
Nuovi calcoli attesi nelle prossime ore permetteranno di ridurre ulteriormente il margine di incertezza riguardo al tempo e al luogo del rientro.

I Consigli

Il consiglio da parte della Protezione civile è di stare al chiuso e non in luoghi aperti dal momento che «è poco probabile che i frammenti causino il crollo di edifici». 

Sono inoltre “più sicuri i piani più bassi degli edifici” perché “i frammenti impattando sui tetti degli edifici potrebbero causare danni, perforando i tetti stessi e i solai sottostanti, così determinando anche pericolo per le persone”.

Si consiglia inoltre, a chiunque avvistasse un frammento di non toccarlo, mantenendosi a una distanza di almeno 20 metri, e di segnalarlo immediatamente alle autorità competenti.

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