Attualità

Amazon Colleferro, ex somministrati in protesta: “Promesse non mantenute, siamo persone non pacchi”. A manifestare anche Marco Rizzo

Colleferro protesta Amazon

‘Siamo persone non pacchi da buttare’, ‘Amazon, Adecco. Create lavoro non illusioni!’, ‘Amazon azienda di successo o di precariato’. Si legge questo sui cartelli degli ex lavoratori somministrati Adecco del polo Amazon di Colleferro, che stamattina in pettorina arancione, tipica degli occupati della logistica, si sono dati appuntamento alle 8.30 davanti allo stabilimento sorto in pochi mesi alle porte di Roma per protestare contro i mancati rinnovi dei contratti scaduti tra dicembre e gennaio e denunciare “un chiaro metodo di sfruttamento del lavoro precario locale”, riguardante in particolar modo la categoria dei “lavoratori svantaggiati”.

Protesta Amazon Colleferro

Sicuramente “più di un migliaio, alcuni ci dicono anche che siano più di 2mila” quelli mandati a casa a scadenza di contratto secondo il coordinatore del Comitato ex lavoratori Amazon/Adecco di Colleferro Luca Vizzaccaro, mentre i numeri ufficiali ancora non sono stati diffusi dall’azienda che “dopo che la maggior parte delle persone a fine gennaio veniva praticamente cacciata via – spiega all’agenzia Dire Vizzaccaro- ha continuato ad assumere, sempre tramite somministrazione di Adecco, nuovo personale precario per un mese, due mesi, tre mesi.

Si parla di 400-500 persone somministrate che l’azienda ha provveduto a sostituire – fa sapere l’ex lavoratore -. È durato più il corso di formazione di Adecco che il lavoro”.

Gli ex dipendenti puntano il dito proprio contro il datore di lavoro, l’agenzia Adecco, che “ci diceva che il magazzino era appena stato aperto, che c’era bisogno di personale e ci sarebbe stata l’opportunità di continuare, almeno per le persone che meritavano di più. Tutto questo però non si è verificato e non conosco quali siano stati i criteri di scelta per le persone confermate, che penso siano comunque meno di un centinaio”. 

Protesta Amazon Colleferro

“Sono stata assunta alla fine di novembre e alla fine di dicembre, il 28, mi hanno chiamato per dirmi che il mio contratto non era stato rinnovato – racconta alla Dire Irmavis, ex lavoratrice del magazzino di Colleferro residente sul territorio e ora disoccupata -. Adecco mi aveva proposto due contratti, il mog (monte ore garantito, ndr) e il full time. La ragazza che mi ha chiamato mi ha detto che con il full time sarei andata sicura perchè ci sarebbero stati i rinnovi al 100%, che era un nuovo magazzino e che non stavamo rimpiazzando nessuno.

Se mi avessero detto che dovevo fare tutti questi corsi per andare a lavorare solo nel periodo di picco natalizio, per un mese e mezzo, non sarei venuta”, confessa.

Il 17 gennaio a ricevere la notizia del mancato rinnovo dopo un paio di mesi di lavoro è stata anche Sara, addetta al controllo qualità e conteggio oggetti, oggi occupata altrove, sempre con contratto precario: “Io sono stata assunta il 9 novembre – racconta alla Dire -. Mi era stato chiesto quale tipo di contratto volessi, avevo scelto tutte e tre le tipologie e mi hanno reclutata per un full time. Facevo mattine, pomeriggi, notti, stavo benissimo, ero in un gruppo fantastico, venivo a lavorare col sorriso. Era una realtà che mi piaceva tanto e avrei continuato molto volentieri. Ci avevano detto che avrebbero tranquillamente rinnovato i contratti, ma mi hanno rinnovato solo per un mese e poi mi hanno lasciata a casa”.

Su una trentina di lavoratori del turno di Sara “ne avranno tenuti due, tre, al massimo quattro”.

“Quando abbiamo fatto il corso eravamo una trentina – aggiunge Irmavis -. Ne è rimasto solo uno dentro”. 

“Ci siamo stancati di questo turn over che adoperano l’Adecco e agenzie come l’Adecco per assumere noi in questo stabilimento, inaugurato il 5 ottobre, per lavorare inutilmente per tre mesi – racconta Gianluca, 27enne di Colleferro tra gli ex somministrati Amazon -. Sono stato assunto il 25 ottobre 2020 e sono uscito il 31 gennaio 2021, Adecco si è preoccupata due giorni dopo la scadenza del mio contratto di informarmi che era concluso. Ci hanno presi in giro – denuncia -. Ci sono state fatte tante promesse, che lavorando con un sistema meritocratico, scanner nominativo alla mano, avremmo avuto un rinnovo futuro che poi non c’è stato e ora stanno assumendo altre persone. Speravamo fosse un’azienda seria – dice – ma ci siamo ritrovati da un momento all’altro senza lavoro”.

A portare solidarietà alla protesta degli ex lavoratori somministrate, che nelle prossime ore si sposterà davanti all’Adecco di via Petrarca e nella piazza antistante il palazzo comunale in piazza Italia, anche Ina Camilli, rappresentante del Comitato residenti Colleferro, Stefano Pollari, sindacalista dell’Usb Frosinone, e Marco Rizzo, segretario generale del Partito Comunista.

“Siamo venuti qui per avere un dialogo con Amazon”, conclude Vizzaccaro. “I nostri diritti devono valere qualcosa – rilancia Sara -. Non possiamo essere scatole da buttare come fanno loro coi pacchetti”.

Più informazioni
commenta