POLITICA

Genzano, Seu (PCI) critico sull’alienazione della proprietà comunale accanto al Boschetto: “Serve partecipazione”

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“Comprendiamo la difficoltà di far quadrare il Bilancio Comunale – esordisce in una nota pubblica il coordinatore del Partito Comunista Italiano di Genzano di Roma, Virgilio Seu -. La gestione precedente e la crisi determinata dal Covid, con i conseguenti problemi di natura economica per molte famiglie, hanno visto una elevata diminuzione delle entrate, relative ai tributi comunali, e non solo. A questo, si deve aggiungere la follia dell’Unione Europea che impone il pareggio di bilancio. Capiamo, dunque, quanto sia necessario intervenire in materia contabile per poter garantire i servizi comunali. Riteniamo, però, che dietro ogni scelta, a maggior ragione quelle più rilevanti, ci debba sempre essere una visione generale. In sostanza, ciò che si vuole che la nostra città continui ad essere o che divenga in un futuro prossimo”.

“E’ per questo che – denuncia con forza il dirigente comunista – riteniamo inaccettabile la decisione del centro sinistra di Genzano di alienare la cubatura di proprietà comunale della Zona di 167 C (a fianco del boschetto abbattuto alcune settimane fa. Sarà un caso?), legandola alla necessità di fare cassa. Vendere ai privati, per far realizzare cosa? Nuovi appartamenti? Riteniamo che, prima di decidere, sarebbe stata indispensabile una discussione nel merito, coinvolgendo la cittadinanza e tutte le forme associative presenti sul territorio. (Si tratta, oltretutto, di una decisione che vedrebbe modificato il Piano Regolatore e che, quindi, non può essere presa in sede esclusiva di Bilancio Comunale). Riteniamo si debba partire, innanzitutto, dall’analisi di quel quartiere, verificandone il carico abitativo. Si tratta di alcune migliaia di metri quadri che, nell’idea originaria, erano stati inseriti nel Piano Regolatore per rendere più vivibile quell’area; ciò al fine di evitare di farla diventare un quartiere dormitorio, senza punti di incontro e di socializzazione”.

“Come PCI di Genzano chiediamo al Sindaco – sottolinea Seu – di non dare seguito a questa decisione e di intraprendere, subito, un percorso di partecipazione e di confronto, al fine di decidere, con i cittadini, come utilizzare quella cubatura. Noi comunisti riteniamo indispensabile creare spazi ad uso dei residenti del quartiere e della stessa città. Abbiamo iniziato questa nota parlando di visione generale, di cosa vorremmo per Genzano. Riteniamo, infatti, che ogni forza politica, e ciò vale a maggior ragione per chi governa la città, debba dire cosa ritiene di voler fare per il bene dei nostri concittadini. La domanda che poniamo è questa: in quell’area è meglio avere alcune decine di appartamenti in più oppure una struttura al cui interno ci possano essere spazi gratuiti, di socialità, di incontro, di confronto, di svago? Come piccolo contributo, – fa presente il coordinatore PCI di Genzano – enunciamo alcune delle proposte che, nel tempo, avevamo raccolto tra i cittadini, in attesa di un confronto generale sul tema: Una grande sala per riunioni ma anche per organizzare serate danzanti e piccoli spettacoli, spazi per esposizioni, per attività di natura culturale, musicale, pittura, corsi di formazione, lezioni per recupero scolastico, spazio giochi per bambini, assistiti da personale qualificato, con orario pomeridiano-serale ecc… che, unitamente al recupero del boschetto e all’utilizzo dell’area verde limitrofa, possa far nascere uno dei luoghi di maggior pregio e di vita comunitaria della nostra Città. E’ chiedere tanto, è inattuabile? Noi riteniamo che, invece, sia possibile; anzi, indispensabile per far uscire le persone da casa, farle incontrare,in sostanza ricreare quello spirito di comunità che è sempre stata la forza di Genzano”.

“Lo diciamo formalmente: il Partito Comunista Italiano di Genzano di Roma, – conclude Virgilio Seu – propone all’Amministrazione Comunale di dare inizio ad un percorso di coinvolgimento dei cittadini e di tutte le forme associative del nostro Comune, al fine di raccogliere proposte per l’utilizzo di questa area e, allo stesso tempo, di Palazzo Sforza Cesarini e del Parco, del palazzo in Piazza Tommaso Frasconi, che ospitava l’istituto professionale e che da alcuni anni è tornato in  possesso al Comune. Una vera e propria “campagna di idee” che nasca dalla partecipazione di tutti i genzanesi. Perché la partecipazione è democrazia e la democrazia, checché ne dica qualcuno, non è mai una perdita di tempo”.

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