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Ci scrive AMAZON, dopo l’articolo sulla manifestazione di Colleferro: “Ricorriamo ai lavoratori temporanei nei periodi d’incremento degli ordini”

amazon prime

A seguito del nostro articolo sulla protesta degli ex lavoratori somministrati Adecco del polo Amazon di Colleferro, che nella mattinata di lunedì hanno manifestato contro i mancati rinnovi dei contratti, è pervenuta alla redazione di Castelli Notizie la replica di Amazon, affidata alla nota che segue.

“Alcune ulteriori informazioni in merito ai principali temi emersi:

Posizione

Amazon è oggi uno maggiori datori di lavoro in Italia. In 10 anni ha creato oltre 9.500 posti di lavoro a tempo indeterminato, a cui se ne aggiungeranno oltre 2000 nei prossimi tre anni solo per le attività di magazzino.

Come tante aziende con andamento dei volumi variabile, facciamo ricorso a lavoratori temporanei per supportarci nei periodi in cui registriamo incrementi del numero di ordini dei clienti. I lavoratori con contratti a tempo determinato ricevono il medesimo salario dei lavoratori a tempo indeterminato inquadrati allo stesso livello. Appena abbiamo la possibilità di assumere nuovo personale a tempo indeterminato ci rivolgiamo prioritariamente ai lavoratori che hanno già lavorato con noi.

Il sito di Colleferro è operativo dal mese di ottobre del 2020. Al momento del lancio del sito abbiamo annunciato la creazione di 500 posti di lavoro a tempo indeterminato entro tre anni. A sette mesi dall’apertura abbiamo assunto oltre 350 lavoratori a tempo indeterminato, in anticipo sugli obiettivi annunciati in fase di lancio.

Lavoratori temporanei

Come tante attività con andamento dei volumi variabile, facciamo ricorso a lavoratori temporanei per supportarci quando registriamo incrementi del numero di ordini dei clienti. Quando lanciamo un nuovo centro ricorriamo sia a lavoratori a tempo indeterminato che a tempo determinato per riuscire a gestire i volumi degli ordini nel miglior modo possibile. I lavoratori con contratti a tempo determinato ricevono il medesimo salario dei lavoratori a tempo indeterminato inquadrati allo stesso livello. Appena abbiamo la possibilità di assumere nuovo personale a tempo indeterminato ci rivolgiamo prioritariamente ai lavoratori che hanno già lavorato con noi.

Il ricorso al lavoro in somministrazione non è dettato esclusivamente dall’andamento dei volumi nel breve e lungo termine, ma anche dalle necessità connesse al lancio di nuovi siti. Durante la fase di lancio di nuovi siti delle dimensioni e della complessità dei centri di distribuzione Amazon, come ad esempio quello di Colleferro aperto circa 7 mesi fa, è necessaria una fase di organizzazione iniziale delle attività che deve essere necessariamente supportata dall’uso di personale temporaneo. Riguardo all’andamento dei volumi, il netto aumento degli ordini del periodo natalizio si riflette in un numero di contratti in somministrazione decisamente superiore rispetto a tutto il resto dell’anno. Inoltre, essendo Amazon  a tutti gli effetti un negozio aperto 24/7hr, è costantemente soggetto alla variabilità degli ordini e pertanto ci avvaliamo di personale in somministrazione anche negli altri periodi dell’anno.

Agenzie per il lavoro

Lavoriamo con le principali agenzie per il lavoro. Riteniamo che lavorare con le agenzie interinali per l’assunzione di personale sia un requisito fondamentale per un’attività in rapida crescita e caratterizzata da variabilità dei volumi come la nostra.  I dipendenti assunti con contratto in somministrazione dalle agenzie ricevono lo stesso stipendio e stesse condizioni contrattuali dei dipendenti assunti direttamente da Amazon. Ci impegniamo a offrire a ciascuno l’opportunità di crescere all’interno dell’azienda, quando possibile.

Tasse

In merito alle tasse, alcuni media stanno confondendo e quindi riportando erroneamente ciò che Amazon paga come imposta sulla società di una entità in Lussemburgo con ciò che Amazon paga in tutta Europa. Paghiamo l’imposta sulla società nei paesi di tutta Europa per centinaia di milioni di euro e operiamo ovunque nel pieno rispetto delle leggi fiscali locali. In Italia, nel 2019 il nostro contributo fiscale complessivo è stato di 234 milioni di Euro”.

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