POLITICA

Ciampino – DiC: “Modifiche a Statuto e Regolamento? Dimostrano che idea di democrazia hanno in mente”

alessandro porchetta diritti in comune

“Ci risiamo. La destra al governo della città procede a colpi di maggioranza semplice nel modificare a proprio interesse le regole sancite dallo Statuto e dal Regolamento comunale, dimostrando, se ancora ce ne fosse bisogno, la bassa idea di democrazia che le appartiene.” Così la coalizione Diritti in Comune di Ciampino in merito alla seduta consiliare di oggi.

“Senza alcuna volontà di recepire suggerimenti, modifiche e aggiunte – in barba agli auspici riportati anche nelle linee guida ministeriali – si è scelto il muro contro muro credendo lecito che, solo per essere al governo della città, si possano piegare le regole del gioco ai propri obiettivi politici, funzionali alla tenuta della maggioranza traballante che sostiene la Ballico. Entrando nel merito – proseguono – con le modifiche allo Statuto si potenzia il ruolo del Presidente del Consiglio e si blinda la nomina del suo vice, anch’esso espresso dalla maggioranza semplice; con le modifiche all’art. 5 e 34 il Presidente diviene concretamente – come a tutti gli effetti ha mostrato l’attuale – la longa manus dell’amministrazione comunale: non più garante dell’autonomia del Consiglio comunale, ma utile manovratore a sostegno di chi governa.”

“Con le modifiche al regolamento poi si svuota completamente la funzione delle Commissioni consiliari: queste col nuovo art.11 comma 1 e 2 – come in un menu à-la-carte – saranno convocate solo se e quando “vi siano affari da trattare” o “qualora il Sindaco e l’Assessore competente ne facciano richiesta”. Si impedirà inoltre ai Gruppi consiliari che esprimono un solo consigliere di poter partecipare a tutte le commissioni, limitando la partecipazione ad un massimo 3 commissioni su un totale di 5 istruite.”

“Il combinato di queste modifiche è la rappresentazione plastica della logica pericolosa per cui i rappresentanti ELETTI dei cittadini, ovvero i consiglieri comunali, devono vedere limitati i loro poteri di indirizzo e controllo, in un’ottica che dà sempre più centralità all’organo, non elettivo, della Giunta.”

“Queste modifiche irricevibili sono funzionali a marginalizzare gli spazi di confronto e dibattito, e finiranno per ridurre il Consiglio comunale ad un organo in cui, a colpi di maggioranza semplice, si vanno a ratificare le scelte della giunta. E’ una visione distorta della democrazia rappresentativa, pienamente dentro la cultura podestarile di quella destra italiana che da sempre è allergica al dibattito politico e al confronto parlamentare tra chi è demandato a rappresentare gli elettori e i cittadini. E’ bene che tutti costoro si facciano sentire.”

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