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Monte Compatri – La cultura contadina si fa memoria collettiva, nasce il Museo Contadino

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Il Museo Contadino, nelle cantine di Tinello Borghese, ha riscosso un grande successo nel giorno della sua inaugurazione: molti cittadini e rappresentanti delle istituzioni hanno partecipato a questa giornata inaugurale, riempiendo di gioia Franco D’Acuti e Giovanni Olivieri, realizzatori e ideatori del piccolo gioiello monticiano.

di Elena Campolongo.

Un lavoro lungo, dispendioso e faticoso che alla fine ha dato i suoi frutti, realizzando un piccolo Museo Contadino ricco di quella storia quotidiana delle persone comuni che spesso rischia di essere dimenticata. Per tre anni Franco D’Acuti e Giovanni Olivieri, membri dell’Associazione Cittadinanza Attiva, hanno profuso energie e risorse per realizzare un monumento alla memoria non solo monticiana, ma castellana tout court. Il loro sogno era quello di lasciare alle nuove generazioni una testimonianza delle proprie radici, attraverso quegli oggetti semplici e duri con cui un tempo non troppo lontano si lavorava la terra per produrre soprattutto il vino: lu mottaturu “l’imbuto”, lu cannillu “il separatore usato per la svinatura”, lu suffittu usato per spargere lo zolfo nel vigneto o lu culittu “il colino” sono tutti oggetti per noi irriconoscibili, ma che ai più anziani ricordano la loro gioventù trascorsa tra i vigneti e le cantine, quando le stagioni e le fasi di produzione del vino battevano il tempo alle vite dei contadini.

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“L’intento di riportare alla luce un periodo storico vissuto dalla famiglia contadina fino agli anno ’70” è stato così raggiunto grazie alla partecipazione di moltissime persone che hanno donato dei reperti al Museo, non solo oggetti ma anche fotografie storiche: i cittadini monticiani, sposando la causa di Franco e Giovanni, hanno donato i vecchi strumenti dei loro antenati per trasformare i propri ricordi in memoria collettiva.

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Altrettanto numerosi i collaboratori di questo progetto, più di venti, tra cui Maria Pia Corrieri e Stefania Missori allestitrici delle vetrine, Stefano Lodadio, che si è occupato della pittura murale, e Claudia Pasquali, curatrice dell’allestimento e dei costumi; poi ci sono stati gli sponsor, tra cui oltre a Cittadinanza Attiva spiccano i nomi di Borgo Ghetto, Photo Club Controluce, Insieme per Molara e il Centro Anziani di Monte Compatri.

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Infine, è arrivato anche il sostegno e il patrocinio del Comune di Monte Compatri, con l’Amministrazione D’Acuti presente oggi al completo per inaugurare ufficialmente il nuovo Museo di Tinello Borghese, che si spera possa divenire polo di attrazione turistica per i Castelli Romani: “è un piccolo gioiello che ricorda chi eravamo, chi potremmo essere anche in maniera diversa, ma soprattutto costituisce una pietra per la memoria di ciò che siamo stati. Un museo che spero entrerà presto nel circuito regionale anche attraverso il Museum Grand Tour“. Un progetto di cui il Sindaco garantisce aver già parlato con la Commissaria alla Comunità Montana Castelli Romani e Prenestini, Serena Gara, per far divenire questo museo patrimonio comune a tutti i Castelli Romani, un’esperienza che si auspica condivisa per la quale oggi erano presenti Giordano Riccardi del Comune di Monte Porzio e Ada Santamaita di Marino.

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