Cultura

Ariccia – Il 5 giugno l’Auditorium James Joyce torna in scena con lo spettacolo “Il folle volo: Tra virtute e canoscenza”

spettacolo joyce

La professoressa del liceo linguistico J. Joyce di Ariccia, Pamela Marchesotti, ha annunciato la data dello spettacolo che vedrà 22 studenti di III e IV liceo sul palco dell’auditorium del Joyce.

L’Auditorium è stato chiuso per più di un anno e sabato 5 giugno finalmente riaprirà le porte, sebbene con un pubblico ridotto (1/3 della capienza massima, circa 100 posti a disposizione).

Lo spettacolo, dal titolo “Il folle volo: Tra virtute e canoscenza”, mette in scena il canto XXVI dell’Inferno di Dante, cioè il canto di Ulisse e mantiene il testo originale, vale a dire le terzine dantesche. Le uniche innovazioni stanno nell’introduzione di un controcanto (sotto forma di coro) e nello sdoppiamento della figura di Dante, così da avere un Dante-personaggio e un Dante-narratore.

Tra le altre scelte,il personaggio di Ulisse sarà impersonato da una ragazza, la giovanissima Elena Coco. Il progetto ha visto la collaborazione e il sostegno di varie personalità, tra cui il preside e il personale scolastico del liceo Joyce, come Antonella Esposito che ha contribuito alla realizzazione delle coreografie, nonché il supporto dell’attore Camillo Marcello Ciorciaro.

Il progetto nasce da un’idea proposta in congiunzione dall’Associazione Culturale “La Terzina” in partenariato con la Città di Marino e vede il coinvolgimento di “una vasta rete di realtà istituzionali, come il Consiglio Pontificio della Cultura, la Diocesi di Albano Laziale, la Regione Lazio, la Città Metropolitana di Roma Capitale e i Comuni di Albano Laziale, Ariccia, Castel Gandolfo, Genzano di Roma, Grottaferrata e Lanuvio, l’ADI (Associazione degli Italianisti – Gruppo Dante) il CLICI (Centro di Lingua e Cultura italiana dell’Università di Roma “Tor Vergata”), il Centro Studi sull’Ars Nova Italiana del Trecento “Marcello Masini” e l’UniTre – sede locale di Marino”.  

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Il progetto, dal nome “Dante e il percorso del desiderio”, è un evento legato alle celebrazioni su Dante, nell’anno del settimo centenario della scomparsa del Sommo Poeta. Sono state invitate a partecipare tutte le scuole del territorio che intendessero aderire. A tal proposito, la Professoressa Marchesotti ha proposto l’ideazione di uno spettacolo teatrale. La preparazione del progetto è stata svolta prettamente a distanza e il lavoro è stato portato avanti con una serie di difficoltà dovute principalmente all’utilizzo della piattaforma zoom, alle incertezze sulla possibilità o meno di portare in scena lo spettacolo e al dover recitare con le mascherine e nel rispetto del distanziamento sociale. Nonostante ciò, sabato 22 maggio presso Palazzo Valentini, sede della Provincia di Roma, i lavori delle scuole del territorio sono stati presentati e la professoressa Marchesotti ha annunciato la data di presentazione del liceo Joyce.

Secondo Pamela Marchesotti questo progetto, così come quelli delle altre scuole che hanno partecipato a “Dante e il percorso del desiderio”, nonostante sia stato difficoltoso ha dato una grande opportunità agli studenti, permettendo “di continuare questo rapporto con i ragazzi, non solo legato alle interrogazione e alle verifiche scritte”.

La professoressa Marchesotti non credeva di poter presentare lo spettacolo il 5 giugno ma contro ogni aspettativa questo sarà possibile e ciò rappresenta un bene perché, come lei stessa ha affermato, “un altro obiettivo, per quanto mi riguarda, è quello di riaprire i teatri. Il nostro è un Auditorium però è già significativo. […] Dal 28 gennaio 2020, noi abbiamo riaperto l’Auditorium a maggio 2021, quindi riaprire quell’Auditorium per noi ha avuto un significato incredibile: tornare a respirare”. L’Auditorium del Joyce è stato infatti chiuso per 14 mesi e questo non era mai successo.

Il progetto è stato estremamente formativo per gli stessi ragazzi che ne hanno fatto parte e hanno potuto comprende Dante e “il personaggio di Ulisse, come Dante lo ha visto e poeticamente poi realizzato facendone un personaggio drammatico, teatrale”. Infine la professoressa ha valuto sottolineare che “ora più che mai è necessario che la scuola diventi cucina di idee, qualcosa che riporti anche i ragazzi a stare insieme, a vivere esperienze non più soltanto legate a interrogazioni – che anche quelle è giusto che ci siano e ci devono essere perché loro hanno bisogno di contenuti, conoscenze e competenze – però sono stati troppo in esilio in questo ultimo anno. Io continuo a chiamarlo esilio proprio prendendo spunto da Dante […] ed è necessario che i ragazzi tornino almeno a una parvenza di normalità”.

Valeria Pinna

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