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Parco Castelli Romani, consegnate altre cassette nido per monitoraggio Moscardino nelle aree protette del Lazio

moscardino

Nei giorni scorsi, altro materiale necessario per il monitoraggio del Moscardino (un piccolo roditore arboricolo) è stato consegnato direttamente dal personale del ”Laboratorio del legno e della montagna” del Parco dei Castelli Romani alla Riserva naturale di Tor Caldara e al Parco regionale Marturanum.

Si tratta, in particolare, di 80 cassette nido e 120 tubi. Una parte del materiale consegnato al Parco Marturanum servirà anche a coprire le esigenze delle vicine Riserve naturali di Macchiatonda e di Monterano.

MOSCARDINO MONITORAGGIO

Queste cassette-nido e questi tubi vanno ad aggiungersi a quanto già ritirato lo scorso mese di aprile dal personale della Riserva naturale della Selva del Lamone e di Monte Rufeno. L’impegno assunto dal Parco dei Castelli Romani rientra nell’accordo preso con la “Direzione regionale capitale naturale, parchi e aree protette”, che prevedeva la realizzazione di 160 cassette nido e altrettanti tubi necessari ad andare incontro alle esigenze della Rete regionale di monitoraggio.

Un’indagine con cadenza annuale, quella sul Moscardino, che si sviluppa in tre fasi, una delle quali nel mese di febbraio prevede la pulizia e il ripristino dei tubi e delle cassette nido in legno che, spesso deteriorati dal tempo e dalle intemperie, devono essere sostituiti.

Soprattutto il monitoraggio con le cassette nido si presta per essere inserito fra i programmi a lungo termine, particolarmente utile per valutare gli effetti dei cambiamenti climatici, della gestione selvicolturale e altri fattori che agiscono su scala temporale medio-lunga.

Continua quindi l’impegno del Parco dei Castelli Romani, non solo per quanto riguarda il monitoraggio ma anche per fornire, grazie al lavoro di personale specializzato, la strumentazione idonea alle aree protette regionali che ne hanno necessità.

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