Attualità

Velletri – “L’Ospedale non chiude, ma rilancia”. Presentato il progetto della Asl Roma 6 per 27 milioni di euro

conferenza ospedale velletri

“L’Ospedale di Velletri non chiude, ma rilancia in maniera forte”, queste le parole del Sindaco di Velletri, Orlando Pocci, alla conferenza sulla Sanità tenutasi stamattina al Teatro Artemisio Gian Maria Volontè, per relazionare sul progetto che, sulla carta, promette una vera e propria rivoluzione del nosocomio veliterno.

Tante le presenze illustri all’appuntamento atteso da tutta la comunità, dopo l’annuncio di fondi economici destinati proprio all’Ospedale veliterno “Paolo Colombo”.

Accanto al Sindaco l’assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato, il Procuratore della Repubblica, Giancarlo Amato, il Sindaco di Lariano, Maurizio Caliciotti, e in platea il consigliere regionale Daniele Ognibene, il vescovo mons. Vincenzo Apicella, ed anche molti esponenti dell’Amministrazione sia di maggioranza che di minoranza. Ad illustrare subito la proposta progettuale è stato il direttore generale della Asl Roma 6, Narciso Mostarda, che ha elencato le criticità della struttura che risale agli anni ’50, e dunque le relative soluzioni.

Si parla di una vera e propria rivoluzione, di una sfida non solo orientata alle nuove tecnologie, ma anche ad una accoglienza di tipo alberghiero. Occorrerà superare la promiscuità di percorsi tra pazienti e operatori, la difficoltà di raggiungere le varie unità di degenza dall’atrio, l’assenza di camera calda per i pazienti in arrivo con l’ambulanza e di ascensori per il trasferimento urgente dei pazienti in camera intensiva o sala operatoria. L’area chirurgica, in più, conta 4 posti letto senza servizi in camera.

progetto ospedale
progetto ospedale velletri 2
progetto ospedale velletri 3

Tra le novità sostanziali c’è la realizzazione della camera calda (in realtà già annunciata e finanziata negli anni scorsi), dei collegamenti verticali, l’ampliamento del Pronto Soccorso e di tutta l’area medica con una riorganizzazione complessiva dei servizi sui vari livelli della struttura.

Il progetto

Il pian terreno della struttura sarà dedicato alle emergenze, con un Pronto soccorso molto più grande, e un ampliamento della diagnostica, con collegamenti verticali per il trasferimento veloce alle sale operatorie o in terapia intensiva. E’ prevista un’area ampia per le ambulanze, la camera calda ed il pre-triage, ora area Covid, ma che resterà come area di accertamento e prudenza per chi accede in ospedale.

Il primo piano sarà l’area medica, con un nuovo reparto di Endoscopia Digestica, la Cardiologia e Utic, e tutto ciò che riguarderà la medicina di media e alta intensità.

Al secondo piano è previsto il blocco operatorio con 5 sale, con un nuovo monta lettighe per le emergenze e tutte le specialità chirurgiche.

Il terzo piano sarà dedicato invece all’area di medicina a bassa intensità, quella cioè che permette di svuotare il Pronto soccorso da quei pazienti che stazionano impropriamente, perlopiù anziani con patologie croniche.

Al piano -1 è prevista la farmacia, il laboratorio analisi ed il centro prelievi, servito da ascensore.

Il piano -2 ospiterà gli spogliatori, le centrali termiche e i sottoservizi.

“E’ un vanto per il territorio poter usufruire, speriamo nel minor tempo possibile, di una struttura così efficiente”  ha detto brevemente il Procuratore. Una tempistica certa non è stata definita, sebbene si parla di almeno tre anni.

Il vescovo mons. Vincenzo Apicella, presente tra la platea, ha preso la parola per esprimere soddisfazione per il mantenimento della cappella, auspicando che quanto annunciato venga realizzato in tempi brevi.

Le risorse

Lo studio di fattibilità presentato dall’Asl Roma 6 è supportato da un finanziamento pubblico di circa 27 milioni di euro. “Si tratta del più importante finanziamento mai stanziato per l’Ospedale di Velletri – ha detto l’assessore Alessio D’Amato -. Sono risorse del fondo sanitario, che sono immediatamente operative. Ora è importante il tempismo, attraverso il confronto con i professionisti e la cittadinanza dobbiamo giungere alla progettazione esecutiva”.

“Dobbiamo raccogliere la sfida di progettare l’ospedale del futuro – ha concluso l’assessore regionale – è uno sforzo importante per la comunità e rimando all’amministrazione di pensare ad una migliore accessibilità alla struttura, soprattutto per i parcheggi”.

I parcheggi

Il Sindaco Orlando Pocci nell’occasione ha anticipato la presentazione di una richiesta di finanziamento per il progetto di rigenerazione urbana che riguarda proprio il quadrante della città su cui insiste l’Ospedale. “Il progetto, che illustreremo presto alla città – ha detto il Sindaco – passa per la realizzazione del parcheggio con 450 posti auto che arriveranno fino alla sala mortuaria, con un percorso in parte meccanizzato e in parte pedonale che arriverà sotto la galleria Ginnetti”.

Il progetto è denominato “Ingresso del levante” e ammonta a 9 milioni e 400 euro ed è frutto dell’accordo elettorale con Patto Popolare.

Le perplessità

Le parole del direttore Mostarda sulla riorganizzazione dell’Ospedale non hanno placato le perplessità già avanzate nei giorni scorsi da operatori e parti politiche. La soddisfazione è stata unanime per le risorse in arrivo, ma che l’intervento riguardi più l’adeguamento e messa a norma della struttura più che i servizi erogati, era il timore di tanti. “Speriamo che questo studio diventi realtà – è intervenuto l’ex Sindaco Servadio -. Siamo stanchi di promesse poi non mantenute”.

“Non è stato evidenziato se e quali sono i reparti che ritorneranno presso il nostro nosocomio” ha detto il consigliere Giorgio Greci. Ancora incerto, difatti, il destino del Punto Nascita e dei reparti di Ginecologia e Pediatria, tutt’ora chiusi, per i quali l’assessore regionale ha parlato del drammatico calo delle nascite in Italia.

“Sarebbe utile capire quale dovrà essere il ruolo del nostro Ospedale nella rete ospedaliera del territorio” ha aggiunto il Presidente del Consiglio comunale, Sergio Andreozzi.

“Saremo in grado di gioire solo quando questo progetto sarà realizzato, per avere finalmente un nosocomio dignitoso” ha detto Maria Paola De Marchis. “Nonostante le criticità l’ospedale di Velletri non è un rudere che sta per cadere – ha aggiunto la consigliera di Italia Viva -, ma dà comunque risposte di salute a questo territorio, laddove viene messo in condizione di poterlo fare. Per questo il nosocomio veliterno è in grado di poter aspettare i tempi tecnici di realizzazione. Dobbiamo però ragionare sul contenuto, serve una nuova pianificazione dei servizi sanitari e speriamo che venga fatta contestualmente alla progettualità presentata”.

Michela Emili

Più informazioni
commenta