CRONACA

E’ MORTA RAFFAELLA CARRA’ – Aveva 78 anni: ci lascia il ‘Tuca Tuca’ e tante belle serate, in sua “compagnia”

Carrà 2

Alle 16.20 di questo pomeriggio è morta Raffaella Carrà. “Raffaella ci ha lasciati. E’ andata in un mondo migliore, dove la sua umanità, la sua inconfondibile risata e il suo straordinario talento risplenderanno per sempre”, ha annunciato Sergio Japino, suo ex compagno e amico.

Raffaella Carrà si è spenta dopo una malattia che da qualche tempo aveva attaccato quel suo corpo così minuto eppure così pieno di straripante energia. “Una forza inarrestabile la sua – come riportato dall’ANSA – che l’ha imposta ai vertici dello star system mondiale, una volontà ferrea che fino all’ultimo non l’ha mai abbandonata, facendo si che nulla trapelasse della sua profonda sofferenza. L’ennesimo gesto d’amore verso il suo pubblico e verso coloro che ne hanno condiviso l’affetto, affinché il suo personale calvario non avesse a turbare il luminoso ricordo di lei.

Carrà 2

Donna fuori dal comune eppure dotata di spiazzante semplicità, non aveva avuto figli ma di figli – diceva sempre lei – ne aveva a migliaia, come i 150mila fatti adottare a distanza grazie ad “Amore”, il programma che più di tutti le era rimasto nel cuore.
Le esequie saranno definite a breve. Nelle sue ultime disposizioni, Raffaella ha chiesto una semplice bara di legno grezzo e un’urna per contenere le sue ceneri. Nell’ora più triste, sempre unica e inimitabile, come la sua travolgente risata..

BIOGRAFIA (fonte: Italpress) – Raffaella Carrà, all’anagrafe Raffaella Pelloni, nasce a Bologna il 18 giugno 1943. Debutta artisticamente nel cinema negli anni Sessanta, ma è dalla televisione che otterrà la grande popolarità. Protagonista e conduttrice di numerosi spettacoli di successo, affianca alle partecipazioni televisive la realizzazione di canzoni di notevole riscontro commerciale, soprattutto sigle di trasmissioni TV e brani presentati in programmi televisivi.

Nella stagione 1969-1970 arriva il successo televisivo, nello spettacolo Io, Agata e tu (con Nino Taranto e Nino Ferrer), in cui Carrà lanciava un nuovo stile di showgirl, scattante e moderna.

Nell’autunno dello stesso anno fu al fianco di Corrado in Canzonissima, dove dà scandalo per l’ombelico scoperto mostrato nella sigla d’apertura Ma che musica maestro!, che raggiunge le vette delle classifiche, vendendo 200 000 copie. Gli indici di gradimento e di ascolto toccano livelli inaspettati, consacrando Raffaella come la nuova stella dello spettacolo italiano. Visti i soddisfacenti esiti dell’anno precedente, la Rai decide di riconfermare la stessa coppia di conduttori anche per la nuova edizione del programma. Infatti nel 1971 e’ di nuovo a Canzonissima, dove vede entrare in classifica tre singoli: la sigla “Chissà se va”, “Maga Maghella” (destinata al pubblico infantile) e il celebre “Tuca tuca”, con annesso balletto.

Quest’ultimo dalla terza puntata del programma venne censurato dalla Rai per via della coreografia giudicata troppo audace e provocatoria. Solo dopo l’esibizione insieme con Alberto Sordi, il ballo superò le censure e le polemiche iniziali, diventando un autentico fenomeno popolare. E’ dello stesso anno il primo album pubblicato dalla cantante, Raffaella, pubblicato sull’onda del grande successo di Canzonissima 1970 e di quello personale della vedette. Contiene Ma che musica maestro, sigla del programma.

Nello stesso anno pubblicò un altro album di successo, Raffaella Carra’, contenente anche il brano Borriquito, primo successo sul mercato latino.

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