POLITICA

‘Nasco a Velletri’, in Ospedale il presidio di FdI per riaprire il Punto Nascita: “Basta prese per i fondelli!”

ospedale Velletri

Saremo col fiato sul collo di chi continua a fare promesse che non vengono mantenute“: questo l’imperativo col quale Cristian Simonetti, segretario cittadino di Fratelli d’Italia ha concluso il presidio col quale il suo partito ha manifestato all’ingresso dell’Ospedale “Paolo Colombo”, per ribadire il “giù le mani dall’Ospedale di Velletri”, esclamato ancora una volta a gran voce dal partito che in questi anni, per mano del consigliere regionale Giancarlo Righini, si è battuto per mettere tutti in guardia dal continuo impoverimento di reparti e servizi.

Proprio l’esponente regionale del partito guidato da Giorgia Meloni, autore di numerose interrogazioni e ben due Audizioni della Commissione Sanità, all’attenzione della quale ha più volte portato il “caso Velletri”, ha impreziosito il parterre dei convenuti, arricchito dalla presenza del deputato Marco Silvestroni, che si è detto pronto a “scomodare” il Ministero “qualora dovessero essere presi provvedimenti contro i medici e sanitari giunti a manifestare a questo presidio”.

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L’intervento del deputato Marco Silvestroni

Davanti ai nostri occhi – ha evidenziato il parlamentare di Fratelli d’Italia – si palesa la devastazione della sanità della ASl Roma 6, che non riguarda certo il solo Punto Nascita. E’ vergognoso che il Sindaco non sia qui – ha evidenziato Silvestroni -, come è vergognoso che si sia astenuto di fronte all’approvazione di un Atto di riorganizzazione aziendale della ASL del tutto penalizzante per la sua città”.

Marco Silvestroni, che ha palesato la sua intenzione di mettersi “disposizione della battaglia tesa a salvaguardare l’Ospedale di Velletri”, non ha badato ai convenevoli quando ha tuonato un eloquente “se vogliono chiuderlo, ce lo dicano pure…”.

Ha parlato di una vera e propria “battaglia di civiltà” il consigliere regionale Giancarlo Righini, colui che più si è speso, in questi anni, per mettere tutti in guardia dai pericoli di quanto si andava profilando all’orizzonte, lottando in tutte le sedi istituzionali affinché l’epilogo più infausto potesse essere scongiurato.

presidio fdi ospedale velletri

Da anni denunciamo la volontà politica di Nicola Zingaretti di procedere alla chiusura di questo Ospedale”, ha esordito Giancarlo Righini, con una voce fiaccata dalle battaglie consiliari, ma con un impeto tale da colmare persino il principio di afonia.

Tutti gli atti della sua Giunta – ha dichiarato – hanno avuto un unico obiettivo: quello di impoverire questo Ospedale per togliergli il Dea di primo livello e trasformarlo in un presidio di Pronto Soccorso, se non chiuderlo del tutto. Questo è l’obiettivo del Partito Democratico per questa città…d’altronde si sono costruiti l’Ospedale dei Castelli e quello è diventato il loro serbatoio elettorale: lì hanno spostato i loro interessi politici, economici ed imprenditoriali, facendone uno strumento dove si costruisce il consenso, premiando i medici che dicono sempre di si e non si oppongo a scelte scellerate”.

Ho perso il conto dei reparti di cui l’Ospedale è stato privato”, ha poi aggiunto il Consigliere regionale di Fdi, che poi non ha mancato di snocciolarli: “Ancora una volta chiediamo l’immediata riapertura del maltolto, partendo da Ostetricia, Ginecologia e Pediatria, per arrivare a ritroso a tutti gli altri reparti chiusi, e penso ad Otorino, Chirurgia Vascolare, Endoscopia digestiva, Urologia, Radiologia Interventistica e al Laboratorio Analisi”.

ospedale Velletri

Righini è poi tornato alla più estrema attualità: “Nella determina dirigenziale della Regione, datata 16 giugno, si chiude definitivamente il Punto Nascita, dopo 1 anno e mezzo di prese per i fondelli, che noi abbiamo denunciato in ogni occasione. Lo abbiamo fatto in audizione, davanti ai rappresentanti del popolo e dei cittadini, anche al cospetto del Direttore Generale, che si era affrettato a dirci che dopo l’estate 2020 sarebbe ricominciato il processo di riapertura. Noi sapevamo benissimo che non sarebbe stato così e oggi ne abbiamo la certificazione“.

Giancarlo Righini è poi ritornato sulla “messinscena” del Teatro Artemisio, “quando ci hanno raccontato un’altra frottola: i 27 milioni di euro non e-si-sto-no“, ha scandito in sillabe l’esponente di FdI. “Dopo aver portato via personale competente in maniera artificiosa ed aver privato il nosocomio di tante figure professionali importanti, si sono presentati con due slide in cui hanno provato a prendere tempo, indorando la pillola. E’ bene che tutti sappiano glielo abbiamo già detto e glielo ricordiamo – che siamo in presenza di una determina dirigenziale che fa un atto ricognitivo delle risorse possibili, che verranno impegnate per l’Ospedale qualora venga redatto un progetto preliminare. Tanti condizionali, a dimostrazione che non esiste nulla e non c’è traccia di uno studio serio. E’ la rappresentazione, più in grande, di quanto già accaduto con la Camera Calda, che pensavano di costruire con appena 300mila euro quando nel 2016 hanno cominciato ad annunciarla”.

Giancarlo Righini
Giancarlo Righini

Quello che vedete alle mie spalle doveva essere un’Ospedale a vocazione chirurgica, eppure sono stati capaci di chiudere anche l’endoscopia digestiva, cruciale per interventi in tale ambito. Stesso destino per la chirurgia vascolare, l’urologia e tanti altri reparti. Cosa rimane in questo Ospedale? – ha dichiarato Righini -. Perché lo hanno indebolito così? E se l’hanno indebolito in questo modo a cosa serve sbandierare quei 27 milioni? Dicano la verità, invece di rifugiarsi nello strumento odioso delle bugie!”.

Giancarlo Righini, autentico fiume in piena, ha proseguito mettendo nel mirino il Sindaco, Orlando Pocci: “Si dovrebbe vergognare di essersi astenuti su un atto aziendale che prevedeva la morte dell’Ospedale, quando avrebbe dovuto votare contro e obiettare, invece di fare scena muta”. “Il progetto politico del Pd e di Zingaretti è quello di costruire un grosso HUB al NOC, depotenziando tutti gli altri. Questa è la verità! E la verità che vi raccontiamo noi è suffragata dagli atti amministrativi, che inequivocabilmente portano ad una unica conclusione: la perdita del Dea di Primo livello”.

Ospedale Cittadini

Tornando al Punto Nascita, il consigliere regionale di Fratelli d’Italia ha evidenziato come da Anzio a Roma se ne incontrino ben 5, “mentre in questa porzione del territorio, fino alla Valle del Sacco e a Palestrina non ce n’è più neppure uno”.

Righini ha respinto al mittente anche “il sermone di D’Amato sulla denatalità. Ne parla come se l’Amministrazione regionale o il Pd su scala nazionale abbia messo in campo politiche di sostegno alla famiglia… La verità, ieri come oggi, è che l’obiettivo è sempre stato quello di indebolire l’Ospedale e portarlo progressivamente alla morte per asfissia. Questo – ha evidenziato Righini – è quello che Nicola Zingaretti, il Pd e la Asl hanno previsto per Velletri; ma noi siamo qui, continueremo a vigilare e a denunciare tutto quello che accade in questo Ospedale, e siamo pronti ad aprire un presidio permanente, per far sentire la voce della città, rispetto a quella che è un’ingiustizia, non essendoci alcuna ragione medica, scientifica o geografica che giustifichi una tale chiusura”.

Giancarlo Righini ha poi portato i saluti della collega Chiara Colosimo, che rappresenta FdI nella Commissione Sanità regionale, ricordando a tutti come la Rete Perinatale non viene convocata da un anno e mezzo (si tratta di una commissione tecnica, formata da medici ed esperti del settore, che acquisisce e dà pareri consultivi sulla rete organizzativa, dal punto di vista medico, scientifico e territoriale).

Cristian Simonetti e Silvestroni
Cristian Simonetti e Marco Silvestroni

In precedenza Cristian Simonetti aveva esordito ringraziando il personale medico presente, a partire dal prof. Cefaro e i dottori Petriglia e Pulicati. “Quella che stiamo combattendo – ha premesso – è una battaglia per un bene comune: l’Ospedale e la salute di tutti.

L’Amministrazione regionale ha dimostrato di non avere a cuore le sorti dell’Ospedale, e lo ha confermato di recente, prendendoci in giro. Nello stesso momento in cui ci prendevano in giro, con la complicità di un’Amministrazione comunale che si è inchinata al loro cospetto, chiudevano definitivamente il Punto Nascita e spiace che ancora una volta chi amministra la città abbia perso l’occasione per essere qui insieme al personale medico e ai cittadini”.

Chiara Ercoli
Chiara Ercoli

Al solito accorato ed appassionante l’intervento della capogruppo Chiara Ercoli, che non le ha mandate a dire a chi amministra Velletri: “Siamo di nuovo a presidio dei diritti di questa città, dei cittadini, degli ultimi e dei dimenticati. Purtroppo sono stati e siamo stati delle vittime, presi in giro da una politica bugiarda. Si era detto che il Punto Nascita fosse temporaneamente chiuso, e lo si è ribadito anche quando esprimevamo le nostre perplessità e venivamo sbeffeggiati da chi spargeva sicurezza sulla sua riapertura. Nell’estate del 2020 avevano promesso che a settembre dello stesso anno sarebbe stato riaperto, ma si è trattata dell’ennesima bugia, fino all’epilogo, tristissimo, della definitiva chiusura”.

In realtà chi si vantava di lavorare in silenzio – ha aggiunto Ercoli riferendosi alle parole del Sindaco -, voleva davvero che ci calasse il silenzio su questo scempio. Ma noi non saremo mai muti di fronte a tutto questo e per fortuna ci sono anche esponenti della maggioranza, come Maria Paola De Marchis, che si sono sempre battuti in difesa dell’Ospedale (e forse anche per questo di quella maggioranza non fanno più parte, ndr). Per fortuna ci sono uomini e donne liberi a cui nessuno può imporre il bavaglio…o bavaglino, tanto per restare in tema”.

“Tutto questo – ha dichiarato ancora Chiara Ercoli – è accaduto nonostante avessimo un reparto di eccellenza, che è sempre stato punto di riferimento per tutti i Comuni limitrofi. Lo è stato nonostante sia sempre stato bistrattato da chi avrebbe dovuto valorizzarlo. Non hanno mai dimostrato la volontà di fornire servizi ulteriori, e lo dimostra la mancata possibilità di fare il parto in analgesia, che era stato invece previsto nell’Ospedale di Genzano e mai a Velletri”.

Tutto questo – ha esclamato la figlia del compianto Franco Ercoli, alla cui memoria il circolo di Fratelli d’Italia di Velletri è dedicato – conferma come alcuni correnti politiche perdano il contatto con la realtà e i cittadini, perché sono abituati ad avere privilegi e non si accorgono più che a farne le spese sono sempre gli ultimi. Non poter nascere nella propria città significa che la città lentamente muore.

La capogruppo cittadina di FdI ha poi annunciato che il partito presenterà un ricorso al Tar del Lazio contro la chiusura del Punto Nascita: “Faremo ricorso perché non ci fidiamo delle veline stampa del Sindaco, che si era già astenuto sull’atto aziendale e aveva fatto una serie di promesse mai mantenute. E’ emblematico quanto accaduto l’altro giorno, quando la consigliera De Marchis stava raccogliendo le firme per la convocazione di un Consiglio comunale straordinario, che spingesse l’Amministrazione comunale a far ricorso al Tar. Si trovava fisicamente in Comune, aspettando che tutti i colleghi andassero a firmare. Pochi in quei minuti, poco prima di protocollare la richiesta del Consiglio straordinario, all’improvviso lo staff del Sindaco ha tirato fuori il comunicato col quale si evidenziava che il Primo cittadino aveva appena dato mandato all’Avvocatura di procedere al Tar. E’ chiaro che si è voluto così mettere una toppa, malmessa, evitando che venisse protocollata la richiesta di Consiglio comunale straordinario.

Confrontarsi in aula sarebbe sarebbe stata per lui e per il Pd un’autentica sconfitta e l’avrebbe costretto a dover prendere posizione su un argomento che è evidentemente fonte di imbarazzi per chi si è rinchiuso nel Palazzo accettando tutto quanto gli viene propinato. Velletri – ha concluso Chiara Ercoli -, meritava e merita di più!”.

Faliero Comandini
Faliero Comandini

Il presidio ha visto anche l’intervento dei colleghi dell’opposizione, partire dall’avvocato Faliero Comandini, coordinatore cittadino della Lega e consigliere comunale del Carroccio: “La sanità non è di destra ne di sinistra, ma è dei cittadini, trattandosi di un diritto costituzionalmente sancito”, ha dichiarato Comandini. “Evidente è la presa in giro perpetrata dall’Amministrazione di Velletri, che ha coperto la verità. Il Sindaco e Mostarda dissero che la chiusura del Punto Nascita era temporanea, cosa cui non abbiamo mai creduto, visto che l’attuale amministrazione non si è mai battuta e non si è potuta battere per l’Ospedale, per non entrare in collisione con la Giunta Zingaretti, cui è legata da ragioni politiche e personali. E’ per questo – ha concluso Comandini – che continueremo a lottare e siamo pronti ad ulteriori manifestazioni, anche più imponenti”.

Paolo Felci
Paolo Felci

Piuttosto agguerrito Paolo Felci, di Difendere Velletri, che ha ricordato la mozione presentata nell’ottobre 2018 per l’atterraggio dell’elisoccorso notturno, naufragata “di fronte al disinteresse della maggioranza. Certe cose accadono anche per il menefreghismo della cittadinanza e lo si vede anche nella battaglia contro gli impianti di trattamento rifiuti. Nessuno dimentichi – ha evidenziato Felci –, che da oramai 13 anni il Pd e il centrosinistra governano a Velletri e in Regione e questi sono i risultati. Un bacino di cittadini di oltre 100mila persone non può permettersi un Ospedale che cade a pezzi ed è anche per questo – ha concluso – che abbiamo lanciato l’hashtag “voglionascereaVelletri”, per un diritto che mi auguro non sia più negato”.

Sabrina Verri
Sabrina Verri

Dalla vicina Lariano è intervenuta la prof.ssa Sabrina Verri, consigliera comunale in quota FdI, che si è detta orgogliosa di rappresentare il proprio paese. “Ci sono nascite improvvise, repentine, che possono mettere in pericolo la vita del bambino e della mamma. Dover arrivare al Noc o essere costrette a prendere l’Autostrada per andare Roma è illogico, e non è neppure efficiente ed efficace”, ha dichiarato la consigliera larianese, che ha evidenziato come lo scippo ai danni del nosocomio di Velletri stia provocando gravi ripercussioni anche nei paesi limitrofi, abituati a confidare su un Ospedale che rischia invece di essere definitivamente smantellato da cervellotiche politiche di riordino sanitario, calate dall’alto con la silente complicità di un’Amministrazione più attenta a non urtare la sensibilità dei quadri di partito sovracomunali, che non a battersi per salvaguardare quanto è stato costruito in decenni di lotte e rivendicazioni.

Per la cronaca hanno portato la propria solidarietà ai cittadini di Velletri impegnati in questa battaglia, anche il consigliere comunale Stefano Tersigni (Nemi), e l’avvocato Andrea Bizzarri, già promotore di una petizione salva Ospedale.

Più di tutti ha avuto il suo peso la presenza di medici ed operatori sanitari, con in prima fila anche ostetriche che per decenni hanno dato tutto affinché la cicogna potesse volare su Velletri col suo fagotto di gioie e di sorrisi, dando sembianze umane ad una Vita che si perpetua con l’amore. E di amore per il territorio e per chi lo vive, in certe scelte, purtroppo se ne fatica a trovare traccia…

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