Cultura

ARICCIA – Parte l’XI edizione di “Fantastiche Visioni” a Parco Chigi. Il regista Zito presenta “All’Inferno”

spettacolo zito palazzo chigi ariccia

Parte oggi, venerdì 16 luglio, la rassegna di spettacoli “Fantastiche Visioni” – Estate Teatrale Ariccina, che durerà fino a venerdì 13 agosto, grazie al contributo per la realizzazione del Comune di Ariccia. Dopo un 2020 ben poco prosperoso, che non ha consentito lo svolgimento di eventi, quest’estate l’XI edizione della rassegna – organizzata dall’associazione Arte Idea – Eventi e Servizi – è stata inserita nel ricco calendario di eventi in una “Ariccia da Amare”.

I vari spettacoli saranno realizzati tra Parco Chigi (Via dell’Uccelliera) e il Belvedere d’Ariccia (Piazza Mazzini). Ad aprire le danze ci sarà “All’Inferno”, omaggio al Sommo Poeta nel 700esimo anniversario della morte di Dante Alighieri. Farà seguito il tanto acclamato “Labirinto d’Amore”, spettacolo itinerante ispirato al poema di Ludovico Ariosto. Entrambe le rappresentazioni saranno immerse nell’ambientazione naturale offerta da Parco Chigi.

Le successive esibizioni, invece, avranno luogo nella piazza del Belvedere, dinanzi alla strabiliante vista della valle sottostante. Sabato 24 luglio la Compagnia dei Folli si esibirà nel suggestivo spettacolo de “Il Cavaliere Errante”, noto per la sua grande suggestione visiva; la settimana successiva (sabato 31 luglio) Paolo Conticini salirà sul palco con “La Prima Volta”; il 6 agosto Nando Citarella & i Tamburi del Vesuvio, con “Museca”, regaleranno una serata all’insegna delle musiche popolari; infine, la programmazione si concluderà con lo spettacolo dell’attore e cabarettista Marco Falaguasta che, con “Neanche il Tempo di Piacersi”, strapperà più di qualche risata al pubblico.

In vista del primo appuntamento con “All’Inferno”, abbiamo intervistato il regista e attore Giacomo Zito che ci ha illustrato come si svolgerà la lunga settimana di serate dedicate alla messa in scena dell’Inferno dantesco. Infatti, venerdì 16, domenica 18, martedì 20, mercoledì 21, giovedì 22, venerdì 23 e domenica 25 luglio a partire dalle ore 20:00, presso il Parco di Palazzo Chigi e su previa prenotazione, sarà possibile assistere “All’Inferno”.

spettacolo zito palazzo chigi ariccia

Quest’anno ricorre il 700mo anniversario della morte di Dante, in che modo ha reso omaggio al Sommo Poeta?

“Delle tre cantiche, l’inferno è sicuramente quella più teatrale e che offre maggiore materiale all’immaginazione e all’azione”.  Tuttavia, la realizzazione dell’opera non poteva rimanere totalmente fedele alle terzine dantesche e dunque si è scelto di rileggere l’opera in chiave contemporanea. “Man mano mi sono reso conto, prima da solo e poi insieme alla compagnia che era necessaria una riflessione su questo tema. Una riflessione che ha portato sicuramente a utilizzare il materiale originario tratto dalla Divina Commedia e dall’Inferno ma anche ad immaginare che un allestimento scenico contemporaneo prendesse in considerazione anche altri stimoli, che potessero nascere dall’improvvisazione degli attori ma anche dalla cronaca, in modo da mettere in relazione l’Inferno alla contemporaneità. L’opera è legata a una visione psicologica e individuale, molto lontana dal Medioevo e alla concezione dell’uomo medievale e però molto più vicina a noi. Ciò ci ha condotto a una sintesi straordinaria, che porta a vedere Dante come un uomo contemporaneo e al suo viaggio come un viaggio interiore, forse un viaggio dettato da delle allucinazioni o da una patologia”.

In linea generale, come si sviluppa la trama?

“La drammaturgia è del tutto originale per certi aspetti, naturalmente il testo di Dante è presentissimo dall’inizio alla fine dello spettacolo. Ma, all’interno dello spettacolo, è proposta una logica che richiama costantemente il pubblico alla contemporaneità. I personaggi che incontra Dante sono quelli presenti nell’Inferno e nella Divina Commedia ma ci sono anche altri personaggi che Dante filologico non può aver conosciuto ma che noi riconosciamo immediatamente e che fanno sicuramente parte di un possibile inferno collettivo. Abbiamo rispettato la discesa agli inferi e l’ordine dei gironi e, alla fine, questa discesa agli inferi consente a Dante di trovarsi di fronte a Lucifero ma Lucifero non è quel mostro a tre teste descritto da Dante ma forse è qualcun altro… e forse ce lo portiamo dentro”.

Quanti attori sono coinvolti e in che modo è stato allestito il palco?

“Gli attori sono una quindicina ma d’altronde era molto difficile pensare ad un Inferno con soli due attori. Lo spettacolo è molto visionario, anche perché abbiamo uno spazio, quello del Parco Chigi, che è molto suggestivo ed essendo all’aperto chiedeva una chiave non tradizionale. Non c’è palcoscenico, si tratta di uno spettacolo side specific, vale a dire realizzato su misura dello spazio che ospita lo spettacolo. Il pubblico è immerso nella scena e assiste da molto vicino ma, a differenza dell’Orlando Furioso, non sarà una rappresentazione itinerante. Posso soltanto anticipare che il pubblico si troverà dentro un cimitero e dunque percepirà si essere quasi immerso nella scena”.

Quali strumenti tecnici saranno utilizzati (es. videoproiettore)?

“Non abbiamo previsto delle proiezioni, proprio perché il tipo di scelta che abbiamo fatto è legata alla disponibilità fisica degli attori. E dunque, quello che accade non necessita del supporto di immagini multimediali. Tutto, anche le visioni, è costruito con i corpi degli attori e attraverso i cori.”

Questa estate, più della scorsa, i teatri sono pronti alla ripartenza. Cosa si sente di consigliare a tutti quei giovani e appassionati che vogliono mettersi in scena o semplicemente assistere all’arte teatrale in questi tempi incerti? 

“Io sono insegnate alla Roma Film dove insegno recitazione alle giovani generazioni che si affacciano al mercato del cinema e della recitazione. Insegno anche all’Accademia Bernini ad Ariccia e quindi ho una relazione molto forte con le nuove generazioni e le loro aspirazioni. Devo dire che non è un bel momento e io auguro a tutti questi ragazzi di rimboccarsi le maniche con forza, di non arrendersi e di rimanere con i piedi per terra. Ci sarà sempre bisogno del nostro lavoro. Un mio grande maestro, Fiorenzo Fiorentini, diceva ‘il teatro esisterà finché esisterà l’ultimo uomo’ e aveva ragione, di questo sono convinto”.

Giacomo Zito ha anche voluto concludere ribadendo che, “tutta la rassegna teatrale ‘Fantastiche Visioni’ è realizzata grazie al contributo del Comune di Ariccia che ringrazio fortemente. In questo momento, chiaramente, il sostegno di un’amministrazione pubblica che investe per far ripartire la città scegliendo anche la cultura è un messaggio molto importante.”

Valeria Pinna

Più informazioni
commenta