Si è celebrato nella chiesa di San Giovanni Battista a Velletri il funerale del giovane Matteo Candidi, scomparso il 19 luglio all’ospedale di Bari dopo il ricovero in terapia intensiva durato poco meno di quattro settimane, a seguito del tragico incidente di Taranto del 26 giugno.
Una lunga fila di mezzi pesanti della ditta presso la quale lavorava, la “CSC”, ha scortato il feretro fino davanti alla chiesa mentre la strada, via Lando Conti, è stata chiusa al traffico dalla Polizia locale per consentire lo svolgimento della partecipata cerimonia funebre.
Centinaia i presenti a dare l’ultimo saluto a Matteo, molti anche coloro che hanno seguito la Messa all’esterno ed hanno ascoltato le dolci parole di un don Andrea Pacchiarotti che, con la voce più volte rotta dalla commozione, ha dedicato una lunga lettera al giovane veliterno: “Un padre, un amico, un lavoratore, tutto in una persona sola che ha saputo generare amore anche mentre era in quel letto d’ospedale, ha portato persone a conoscersi, a collaborare per le donazioni di sangue (…) continuerà dal Paradiso ad amare i suoi cari, la moglie Marzia, i due figli (…)”.
“Continua da lassù ad ascoltare, a vedere ed amare la tua famiglia”, ha aggiunto un collega intervenendo al microfono per ricordare l’amico scomparso.
Sulle note di “Grazie Roma” e “Roma Roma Roma” di Venditti, “Vivere” di Vasco Rossi e “Destinazione Paradiso” di Grignani, il feretro è stato accolto da un lungo applauso all’uscita dalla chiesa (sulla bara anche le divise della Roma e del Rayo Velletrano).
Decine di palloncini giallorossi, colore della squadra della quale Matteo Candidi era grande tifoso, sono stati lasciati volare in Cielo e poi il corteo funebre si è diretto a piedi fino al cimitero comunale nel quale Matteo Candidi, portato in spalla da amici e colleghi di lavoro, potrà riposare in pace, lui che ad appena 31 anni è stato tragicamente costretto a lasciare la vita terrena.
Sisto Lucio de Simone
Matteo Candidi 
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