Attualità

Albano – Roncigliano, cittadini trattati a monnezza in faccia: è ora di farla finita!

roncigliano

di Maria Lanciotti

A questo punto si deve dire basta. Definitivamente. E che non se ne parli più, per non intossicarsi oltre. E perché è ora di farla finita. È ora di mettere il sigillo al settimo invaso e chiudere la storiaccia di Roncigliano e delle discariche, tutte e ovunque. E presentare il conto. Per un risarcimento non quantificabile, vite rubate, vite invalidate che niente e nessuno potrà mai rendere alle tante famiglie in lutto e in lotta per una sopravvivenza segnata.

Ricordiamo tutti le belle parole e le tante promesse mancate e i troppi inganni buttati come sabbia negli occhi dalla schiera di rappresentanti, più o meno legittimati, che negli ultimi lustri ha sfilato sulla passerella della storia infamante schizzando tutto di veleni e marciume. Trasformare la monnezza in ricchezza lo slogan più urlato per imbrogliare le carte mentre si tentava d’imbrigliare le menti meno soggette al linciaggio sistematico.

Che altro si chiede ancora a una popolazione sfibrata cui si è già tolto il bene dei generi primari ‒ aria respirabile e acqua e terra non nocivi ‒ e ogni residuo di buona fede nei confronti della sana politica? Che altro si chiede a quella fetta di cittadinanza ‒ seppure esigua ma di inattaccabile tempra ‒ sempre desta e vigile e operativa, pronta ad accorrere al bisogno per parare i colpi bassi che partono dai piani alti, preposti alla salvaguardia di ambiente e viventi di cui invece si fa impunemente strage?

Indecenza conclamata. Un vero e proprio attentato delle Istituzioni alla salute e alla dignità della persona, tutti trattati a monnezza in faccia dalla serie infinita dei collaboratori d’ingiustizia, mai pentiti, stipendiati e protetti da chi se ne serve per nascondere faccia e portafoglio e connivenze.

Comitati e cittadini riscendono in piazza. Oggi, sabato 24 luglio 2021, appuntamento in piazza San Pietro ad Albano, per ribattere sonoramente all’ingiunzione piovuta dalla Capitale sotterrata dai rifiuti. Che pretende di servirsi del settimo invaso della discarica di Roncigliano nel comune di Albano per darsi una ripulita in casa d’altri, senza peraltro darsi realmente una mossa per trovare soluzione al problemone incartapecorito di casa sua.

Alla faccia dell’AIA del 2009 morta e sepolta e dunque non derogabile, alla faccia di falde e terreni contaminati e il fallimento della falsa bonifica, alla faccia dell’inagibilità provata e risaputa del sito.
E poi ancora nuova manifestazione domenica 25 luglio.

Intanto giovedì 22 luglio festa grande per il Premio “Lazio Green ‒ Comuni puliti 2020” elargito dalla Regione, nella persona del presidente Zingaretti, ai comuni più attenti alla differenziata, a cui ha partecipato tra gli altri anche l’amministrazione di Albano, tra i comuni premiati.

Uno zuccherino al cianuro che finisce di svilire una situazione che mette forse in imbarazzo il sindaco Borelli.
E il cielo è sempre più … nero!

Più informazioni
commenta