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Velletri – Sebastiano Somma tra Santiago ed Hemingway al Chiostro della Casa delle Culture e della Musica

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Monologo-finale-di-Somma

“L’uomo può essere ucciso, ma non sconfitto”: questa cruda e simbolica verità è solo una delle tante di Ernest Hemingway che, tramite la voce di Sebastiano Somma, sono risuonate all’interno del Chiostro della Casa delle Culture e della Musica di Velletri. “Il vecchio e il mare”, romanzo breve dello scrittore americano, sembra scritto ieri nonostante la data della prima edizione dica 1952. Un vero e proprio viaggio tra metafore e riflessioni, che ha quali protagonisti Santiago, pescatore cubano che pesca il più grande marlin della sua vita e se lo fa poi sottrarre dagli squali, e Manolin, un giovane che infonde coraggio all’anziano pescatore.

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La serata, organizzata dalla FONDARC e dall’ATCL con i patrocini di Comune di Velletri, Regione Lazio e Ministero della Cultura, ha richiamato all’interno del Chiostro oltre cento persone, che hanno seguito con grande attenzione le letture sceniche con la regia di Sebastiano Somma, l’interpretazione di Cartisia Josephine Somma e le musiche del Maestro Riccardo Bonaccini.

Il tempo si è come fermato ed è poi passato sin troppo velocemente: le atmosfere liriche e appassionanti de “Il vecchio e il mare”, nel dialogo tra Manolin e Santiago e con gli intermezzi musicali, hanno letteralmente catturato i presenti, mentre un’opera d’arte contemporanea rappresentante il gigantesco marlin faceva da discreta scenografia. I cambi di tono di Sebastiano Somma, tra l’interpretare il narratore e dare la voce a Santiago, e la coraggiosa voce di Cartisia, che doveva infondere coraggio al “vecchio”, hanno trasformato le arcate del Chiostro veliterno in un’ideale mare cubano, o nella dimessa capanna del pescatore con il letto fatto da vecchi giornali.

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Sebastiano Somma è un vero e proprio estimatore di Hemingway: lo sente vibrare nelle sue vene, anche grazie alla passione che immette in ogni interpretazione. Il grande attore, nel rilasciare alcune dichiarazioni prima dello spettacolo, ha puntualizzato come “Il vecchio e il mare” sia “uno spettacolo che faccio ogni tanto in luoghi particolari. Queste cose vanno fatte dove c’è un’alta attenzione, con un pubblico che ama seguire la letteratura. Un luogo come la Casa delle Culture è perfetto, come lo sono i posti di mare. Per noi è un onore recitare davanti ad una platea attenta e abituata al teatro”.

Nella rappresentazione sono richiesti tutti gli ingredienti principali della buona recitazione: “il romanzo di Hemingway”, ha detto Somma, “impone tanta forza, tanta passione, trasporto e fatica. Spingo molto nella lettura perché la gente va coinvolta col pathos, da appassionato di questo romanzo ce la metto tutta. È un bel viaggio”.

Compagni di viaggio sono Cartisia J. Somma e Riccardo Bonaccini, che hanno condiviso empaticamente la meraviglia di Hemingway con Sebastiano Somma: “in questo testo c’è molto, credo sia un libro che scuote. Si parla di vecchiaia, solitudine, rapporti d’amicizia, rapporti con la natura, rapporto con sé, rinascita dopo la sconfitta.

Dopo il lungo applauso e gli inchini di rito, il maestro Bonaccini – che vanta collaborazioni con Uto Ughi ed Ennio Morricone, fra gli altri- ha omaggiato proprio il maestro Morricone con una musica del repertorio di “Nuovo cinema paradiso”. Un omaggio nell’omaggio, un’emozione tra le emozioni, proprio perché l’uomo come dice Hemingway può morire ma non essere sconfitto. E la letteratura, pregna di immortalità, sta a dimostrare proprio la vitalità di chi l’ha scritta e di chi ne fruisce.

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