Monte Porzio – Botti sì o botti no? Due petizioni dividono la città durante i festeggiamenti di Sant’Antonino

fuochi artificio

In questi giorni la cittadina di Monte Porzio è nel pieno dei festeggiamenti per le celebrazioni del Santo Patrono. Una ricorrenza da sempre estremamente sentita e partecipata, che per il piccolo centro castellano quest’anno assume un significato particolare, in occasione dei 250 anni dalla nascita della Confraternita in onore di Sant’Antonino. Una festa che tutto il paese vive attraverso le consuete cerimonie religiose, momenti di convivialità organizzati nel centro cittadino e gli ormai tradizionali botti e fuochi d’artificio esplosi nei giorni di festa.

Una tradizione quest’ultima, che da qualche anno inizia però a registrare malumori e incontrare resistenze soprattutto da parte dei sempre più numerosi cittadini che posseggono animali domestici spaventati dai forti rumori provocati dai petardi e dai colpi esplosi in diversi momenti del giorno.

A tal proposito è nato in città un dibattito tra cittadini favorevoli e contrari, suffragato da ben due petizioni contrapposte: una – che ha già raccolto 195 firme – in cui si chiede di abolire i botti (non lo spettacolo pirotecnico ma solo petardi e bombe) e una che invece chiede di mantenerli. Dalla giovane cittadina che ha lanciato la petizione contro i rumorosi petardi, abbiamo ricevuto un dettagliato appello che riportiamo di seguito.

“Sono Ilaria Congiu, abito a Monte Porzio Catone da quando sono nata, 27 anni fa ormai. Ogni anno si pone una problematica piuttosto evidente per quanto riguarda i botti durante la festa del patrono (e in altre ricorrenze quali Capodanno), e ogni anno molti padroni di animali, persone con bimbi piccoli, figli autistici o care giver di persona anziane cercano un dialogo riguardo questa problematica non ottenendo un dialogo civile ma piuttosto insulti e minacce.  Quest’anno il mio cane si è sentito male a causa dei 10 botti, sparati a distanza di 1 minuti, che si sono susseguiti dalle 11.47 alle 12 del giorno 2 settembre. 
Da qui è nata la mia petizione per cercare un punto di incontro che mettesse d’accordo queste persone con chi è (anche giustamente) fedele alle tradizioni. 
La petizione, come si legge nel testo, riguarda la DIMINUZIONE di tali BOTTI (non spettacoli pirotecnici, non canti, balli, processioni o campanelle), ma continuano dai cittadini offese e minacce (nemmeno troppo velate).

“Ogni anno – recita il testo della petizione – la problematica si fa sempre più evidente, sempre più persone cercano di esporsi chiedendo che ci sia un confronto, un venirsi incontro, su questa tematica ed ogni anno tale confronto viene meno, e si passa direttamente agli scherni e alle cattiverie gratuite. Da qui nasce la petizione, per vedere quante persone la pensano come me, ovvero che si dovrebbe smettere di utilizzare botti, petardi, bombe, durante le ricorrenze (festa del patrono, capodanno ecc.). Gli spettacoli pirotecnici, nonostante infastidiscano gli animali, sono più gestibili dal punto di vista del rumore, ma le bombe fatte esplodere alle sette del mattino fanno tremare le pareti e tutti i metodi utilizzati per mascherare il rumore (finestre chiuse, radio/TV accese) non bastano. 

Ogni anno ci sono casi di animali scappati, investiti, con attacchi di panico che li portano a farsi del male. E noi padroni non veniamo ascoltati nella semplice richiesta di evitare SOLO questo tipo di “festeggiamento”, che ormai risulta retrogrado e antropocentrico. La petizione è dunque rivolta a TUTTI I CITTADINI DI MONTE PORZIO CATONE E PAESI LIMITROFI NEI CASTELLI ROMANI che pensano che sia arrivato il momento di cambiare un pochino queste usanze. Mantenendo I fuochi d’artificio e, magari, un solo “botto” per il giorno del patrono. Siamo nel 2021 ed è arrivato il momento di venirci incontro. Basta botti, petardi e bombe”.

Basta petardi: una richiesta garbata che però sui social scatena da giorni polemiche infuocate, condite da commenti espliciti e spesso non troppo educati da parte di chi invece non intende rinunciarvi e anzi ha rilanciato una contro petizione per “conservare le tradizioni”, che per ora conta sul sostegno di circa 25 persone, numero sicuramente destinato ad aumentare. Posizioni entrambe legittime che però sembrano non riuscire a trovare un vero punto di incontro e un margine per la mediazione. Arriveranno in Comune queste firme? Se così fosse a chi toccherà l’arduo compito di fare sintesi e appianare queste divergenze che oggi dividono la città e tengono banco proprio nei giorni in cui la città e impegnata a far festa?

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